Mercoledì 24 Aprile 2024

Dal Maracanazo al Mariocanazo. Goetze eroe della Germania

Euforia tedesca per il quarto titolo mondiale. L'uomo del match: "Gioia incredibile". E Klose si scatena

Mario Goetze bacia la coppa (Ap)

Mario Goetze bacia la coppa (Ap)

Firenze, 14 luglio 2014 - Sono rimasti tedeschi fino in fondo. Ha quasi colpito più della vittoria l’esultanza composta dei giocatori, che hanno preferito abbracciare mogli e figli invece di dar sfogo all’euforia. Forse loro se lo aspettavano dall’inizio: si capiva dallo sguardo del ct, Loew, rimasto di ghiaccio fino al gol di Goetze. Germania campione del mondo dopo ventiquattro anni, ancora l’Argentina vittima dei tedeschi.

«Da bist du ja endlich!» (Eccoti qua, finalmente!), coppa. Così titolava la Bild on line ieri notte, come a voler dimenticare in fretta le tante delusioni recenti, coppe sfuggite di mano quando il più sembrava già fatto. Tutto grazie a un gruppo di fenomeni che sa rimanere con i piedi per terra: «Non so se siamo i migliori giocatori del mondo, ma abbiamo giocato meglio di loro» le parole di capitan Lahm al fischio finale. «Ciò che siamo riusciti a fare negli ultimi 20 minuti è incredibile, è veramente incredibile. Era il mio sogno ed è bello essere la prima squadra europea a vincere in America».

C’è chi già questa impresa l’ha ribattezzata Mariocanazo, ricordando il Maracanazo di 64 anni fa. Stesso teatro, il Maracanà, un nuovo eroe: il 22enne Mario Goetze. «Essere campioni del mondo è una gioia incredibile, non riesco a descriverla», ha avuto il tempo di sussurrare, lui che nel ritiro di Campo Bahia si era portato madre e fidanzata, una modella che ha fatto le fortune dei giornali brasiliani. Ma questa Germania festeggia grazie alle sue colonne, da Neuer premiato giustamente come miglior portiere del torneo («Ora festeggeremo minimo cinque settimane»), all’intramontabile Schweinsteiger («Per questa Coppa ho dato anche il sangue»).

Capitolo a parte lo merita Miro Klose, recordman mondiale con 16 gol, meglio di Ronaldo, meglio di tutti. L’unico che era in campo anche nella finale del 2002. Campione del mondo a 36 anni, e tanta voglia di festeggiare: «Darò libero sfogo all’animale che c’è dentro di me» ha urlato dopo la premiazione. Forse non tutti sono rimasti tedeschi fino in fondo...