Venerdì 19 Aprile 2024

La nuova Germania del calcio è forza, fantasia e gioventù L’Argentina tradita da Messi

E’ una finale vera, una battaglia intensa, una lotta dura, un’emozione costante: una finale infinita. E da una partita infinita esce una squadra infinita chiamata Germania. Dopo ventiquattro anni i tedeschi tornano padroni del pallone, si portano a casa una coppa più che meritata e si consegnano alla storia: hanno vinto i migliore. Dopo i sette gol segnati al Brasile, in fondo il Dio del Pallone aveva già scelto. I dubbi c’erano come per tutte le finali, ma la Germania è andata oltre l’Argentina, oltre le incognite, con la tenacia, l’organizzazione tattica e un calcio pratico e spettacolare al tempo stesso.

Una europea è andata vincere in Sudamerica per la prima volta nella storia del calcio, e anche questo vorrà dire qualcosa. Il gol decisivo l’ha segnato un ragazzino di ventidue anni, Mario Goetze e anche questo è un bel segnale. La Germania si mette sul petto la quarta stella, come noi, come l’Italia. E il messaggio per il nostro calcio al crepuscolo è completo. Questa Germania che vince è una diretta emanazione dell’ultima cultura tedesca.

E’ la Nazionale della Merkel, una squadra del fare, ma anche del soffrire, una formazione con tanto talento poco tedesco, ma anche le qualità di sempre: lavorare duro e sacrificarsi. Nessun trionfo nasce per caso. Le idee dei tedeschi per modernizzare il calcio hanno fatto centro. Non è un caso se questa squadra è una perfetta fusione tra il pallone tedesco di una volta (forza, corsa, muscolarità) e quello di oggi (possesso palla, tecnica individuale, fantasia) frutto dell’apertura ai nuovi tedeschi. E così se un Muller è la rapidità e il senso del gol dei grandi attaccanti (e la storia tedesca ne propone tanti), Ozil è la fantasia e la geometria del calcio mediterraneo. E poi l’attenzione ai vivai, l’utilizzo dei giovani, gli stadi nuovi. Il Bayern che domina in Europa è stato l’apripista per questo trionfo nazionale. Chapeau.

Piange invece l’Argentina, ci ha provato fino in fondo, ma non è bastato neppure il tifo di Papa Bergoglio. Soprattutto non è bastato Messi, mai decisivo, ieri sera mai fenomeno. Una notte da comparsa che lo allontana dai miti della storia e raconta cos’era per lui quel Barcellona. Maradona, se ci sei batti un colpo.