US Open: il bis di Spieth

Il texano vince anche lo US Open, al termine di un finale mozzafiato, diventandone il più giovane trionfatore della storia. Francesco Molinari 27°

Jordan Spieth vincitore US Open

Jordan Spieth vincitore US Open

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Il torneo viene trasmesso su SKY:  dalle 21 (Sport 1 HD).

EPILOGO: Lo US Open ha avuto un finale degno di un grande major. Alla fine, dopo aver rischiato il play off (che in questo major si disputa sulla distanza delle 18 buche il giorno seguente), Jordan Spieth ha vinto con -5 grazie a un giro un colpo sotto il par. Il quartetto che partiva al comando non ha brillato su un campo che nell'ultimo giro lasciava giocare. In compenso Spieth si è trovato con due colpi di vantaggio sulla concorrenza dopo il birdie alla buca 16. I giochi sembravano oramai fatti ma, forse a causa della tensione, è incappato in un pesantissimo doppio bogey alla 17 che lo ha riportato a -4 rimettendo in gioco Luois Oosthuizen, in quel momento leader in club house. Inoltre, grazie a un birdie alla 17, è stato raggiunto anche da Dustin Johnson. I due americani hanno entrambi giocato il secondo colpo al green della 18, per l'occasione par 5, mettendo la palla a portata di eagle. Spieth ha provato a imbucarlo con cautela portando a casa il birdie e la leadership solitaria. A quel punto, visto che giocava nel team sucessivo, Johnson ha avuto il putt per vincere il torneo. L'adrenalina, la tensione o semplicemente una valutazione sbagliata, gli ha fatto superare la buca di un metro e mezzo. Dal possibile eagle per la vittoria al par che gli è valso il secondo posto a causa dell'errore nel putt di ritorno. Epilogo amaro e terzo major buttato al vento per il 32enne (oggi) del North Carolina.

Molti rimpianti anche per Rory McIlroy che è stato autore di un ultimo giro in 66 colpi (-4) rimontando sino al nono posto. Il nordirlandese si è trovato a -6 di giornata con il putt da poco più di un metro per il birdie alla 14. L'errore lo ha probabilmente fatto uscire dalla "zone" e così sono arrivati i bogey alla 15 e alla 17 senza più birdie. È tornato in par, ha ritrovato fiducia, ha espresso un grande gioco rimandando la sfida con Spieth a The Open.

Francesco Molinari ha concluso il torneo al 27° posto bissando il terzo giro in 72 colpi. L'andamento però è stato molto differente rispetto al moving day nel quale era incappato in 4 bogey nelle prime 5 buche. Il torinese ha realizzato 16 par consecutivi sfiorando in diverse occasioni in birdie. Poi sono arrivati due bogey consecutivi che gli hanno fatto perdere otto posizioni facendolo uscire dai top 20. Comunque un torneo positivo per il nostro portacolori che ora giocherà ancora un torneo negli States prima del rientro in Europa per l'Open de France.

TERZO GIRO: Lo US Open si sta confermando altamente spettacolare e riserverà un finale degno di un thriller con quattro giocatori che partono appaiati a -4.. Il terzo giro ha avuto in Jason Day l'assoluto protagonista. L'australiano, che dall'ultima buca del secondo giro sta combattendo contro un attacco di vertigini che è tornato a manifestarsi dopo qualche anno di tregua, ha portato a termine un giro in 68 colpi, 2 sotto il par, con un parziale di -4 nelle ultime 7 buche. Se il fisico lo sorreggerà sarà certamente un avversario insidioso per i due americani maggiormente accreditati per la vittoria. Dustin Johnson, dopo aver lottato contro il par nelle prime difficili buche, ha girato due sotto il par alla 9 e sembrava destinato a un risultato clamoroso con una leadership solitaria. Poi però, dopo un bogey e un birdie, è arrivato il doppio bogey alla 13 al quale non ha più ovviato. Risultato di giornata pari al par. Jordan Spieth, leader dopo il taglio, ha iniziato molto forte con due birdie nelle prime tre buche. Poi però son arrivati inaspettati due errori consecutivi alla 4 e alla 5 che lo hanno riportato in par. Ancora due birdie e un bogey nelle prime altalenanti nove buche: 3 birdie, 4 bogey e 2 soli par. Nelle buche di rientro gioco più accorto con un solo bogey ma anche un solo birdie per un giro in 71 colpi, +1, che lo ha riportato a -4. Il meno accreditato per la vittoria, ma poi magari sarà proprio lui a ottenerla, sembra Brandon Grace. Il sudafricano ha un gioco molto reglare e un ottimo putt. Nel terzo giro 3 birdie e altrettanti bogey.

Pare difficile che la corsa al titolo possa essere aperta ad altri giocatori. Oosthuizen, Smith, Lowry e Homes seguono a quota -1. Per poter vincere uno di essi dovrebbe portare a termine un giro perfetto ma, contestualmente, nessuno dei quattro davanti dovrebbe fare altrettanto. Tre colpi da recuperare su quasto terribile percorso non sono tanti ma su quattro al comando qualcuno probabilmente giocherà intorno al par. 

Francesco Molinari ha mostrato al mondo intero cosa significa avere carattere e pazienza. Il torinese, che partiva dal 21° posto, alla buca 5 avrebbe potuto pensare di essere in un incubo. Quattro sopra di giornata dopo cinque buche su un percorso che lascia poche possibilità di recupero avrebbero messo al tappeto chiunque, chiedere a Woods e Fowler. Invece il nostro alfiere ha continuato con il suo gioco regolare mantenendo la calma. È arrivato il primo birdie al par 5 della 8, quasi doveroso, e, seppur macchiato da un bogey alla 11, ha portato a termine le seconde 9 in 34 colpi, uno sotto il par. Il +2 di giornata, che normalmente sarebbe disastroso, allo US Open assume tutt'altro significato e così Chicco ha risalito la graduatoria rientrando nei top 20. 19°, un totale di +3 e la top ten, suo obiettivo, a portata di un paio di birdie. 

SECONDO GIRO: La seconda giornata ha dato le sue sentenze con molti giocatori, tra i favoriti in partenza, che non hanno superato il taglio o si trovano nelle retrovie. Non ha disatteso i pronostici Francesco Molinari che ha concluso il secondo giro con lo score di +3 con 5 bogey e 2 birdie. Il torinese, partito nel pomeriggio dalla buca 10, si trovava cinque colpi sopra il par di giornata sul flipper di Chambers Bay, poi con un parziale di -2 nelle ultime sue quattro buche, birdie alla 6 e alla 8, è riuscito a rimontare portandosi nella parte alta della classifica.

Al comando con -5 la coppia a stelle e strisce formata da Patrick Reed e Jordan Spieth, che cerca il secondo successo in un major e vuole insiediare la leadership mondiale di Rory McIlroy. Alle loro spalle il sudafricano Brandon Grace e l'altro terribile americano Dustin Johnson. Al taglio 16 giocatori sono sotto il par ma ancora è mancato il vento che potrebbe arrivare nel weekend complicando non poco le cose ai 74 giocatori che hanno passato il taglio caduto a +5.

In caso di vento, atteso sempre nel pomeriggio, potranno avere chance di recupero i giocatori che ora si trovano in fondo alla graduatoria e che partiranno tra i primi. Tra loro Rory McIlroy che dopo essere stato intorno al par per tutto il terzo giro grazie a un eagle, due birdie e tre bogey nelle prime 16 buche, è incappato in un terribile doppio bogey (quattro putt) seguito da un bogey, alle buche 16 e 17, che lo hanno relegato al 44° posto con +4. 

Non hanno passato il taglio il campione in carica Martin Kaymer, fuori di un colpo, Bubba Watson, gravato da un pesante 77 nel secondo giro, Rickie Fowler, già tagliato fuori doo il primo giro in 81, e Tiger Woods che ha concluso al quartultimo posto.

PRIMO GIRO: Continua l'ottimo momento di Francesco Molinari, che anche allo U.S. Open ha messo in grande evidenza il suo gioco preciso e regolare. Dopo il primo giro l'azzurro è settimo (68, -2) a tre colpi dai due leader, Dustin Johnson e Henrik Stenson (65, -5). Terzo Patrick Reed (-4) e quarti a pari merito (-3) Matt Kuchar, Ben Martin e il sorprendente dilettante Brian Campbell. «Sono davvero felice - ha detto il torinese, tornato a disputare un major dopo aver saltato il Masters - perché questo è un percorso dove uno score sotto par è da prendere al volo. Ho espresso un gioco solido, sono riuscito a recuperare bene in un paio di situazioni difficili ed è stato molto importante iniziare così. Il campo non regala nulla, ma è onesto. Credo che sia stato preparato nel modo giusto per questa prima giornata, con le dovute difficoltà, ma non tirate all’estremo».

Piuttosto evidente la differenza di difficoltà del percorso fra mattino e pomeriggio, quando i green diventati più duri e veloci hanno messo in crisi tutti i giocatori. Eccezioni a questa regola sono state rappresentate da Jordan Spieth (settimo come Francesco Molinari, a -2) e già citati Martin e Campbell. Si tratterà di vedere oggi se la situazione verrà rovesciata a favore del gruppo che ieri ha dovuto prendere il via dopo mezzogiorno.

Per Molinari, un birdie e due bogey sulle prime nove buche, mentre sulle seconde è riuscito a infilare un bellissimo tris di birdie fra la 12 e la 15. Per issarsi fra i top ten Chicco ha fatto leva sul suo perfetto gioco dal tee, tanto importante su un campo come Chambers Bay che punisce pesantemente gli errori con bunker e rough, ma anche il putting è stato all'altezza di un campione quale Francesco è.

Rory McIlroy si trova al 52° posto con lo score di +2. Il numero uno al mondo ha giocato bene da tee a green incontrando qualche difficoltà con il putter a causa dei green rovinati. Per il nordirlandese 4 bogey e due birdie. Insieme a lui nel leaderboard il defending champion Martin Kaymer e Justin Rose.

Tra gli altri favoriti, Phil Mickelson è a quota -1al 14° posto, mentre il giapponese Matsuyama 26° pari al par.

Terribile giornata per Tiger Woods (+10, 80) e Rickie Fowler (+11, 81), rispettivamente 152° e 155° su 156 partenti. A punteggi del genere c'è poco da aggiungere, se non che Tiger ha realizzato un solo birdie alla 16 in un mare di otto bogey, appesantito ulteriormente dal triplo alla 14. Dal canto suo uno spaesato Fowler ha addirittura mancato un albatros per cinque centimetri alla 12, mentre per il resto è stata notte fonda. Solo 25 i giocatori sotto par dopo la prima giornata.

PROLOGO: Lo US Open, secondo major stagionale, è noto per essere un torneo nel quale i giocatori fanno fatica a battere il campo. La rigida preparazione del percorso della USGA, con green veloci come il vetro e rough punitivi, rendono la vita complicata anche ai migliori al mondo. Si gioca a Chambers Bay, nello stato di Washington a una settantina di chilometri a sud di Seattle. L'area è un'ex cava di ghiaia ma l'architetto Robert Trent Jones, lo stesso che ha disegnato il Royal Golf La Bagnaia, ne ha plasmato in percorso spettacolare dal fondo durissimo molto simile a un links scozzese.

Favoriti d'obbligo il nordirlandese Rory McIlroy, numero uno al mondo, e il suo diretto inseguitore americano Jordan Spieth. «Penso che la sfida si giocherà sui green che sono velocissimi – ha detto Spieth – sarà necessario un grande controllo della distanza e un ottimo gioco corto».

Chi è dotato di queste caratteristiche è Francesco Molinari, rientrato tra i primi 50 al mondo, leader nella classifica di precisione con i primi colpi e quinto in quella dei colpi al green. Commettere pochi errori sarà certamente una delle chiavi per la vittoria e Molinari le ha nella sua sacca.

Un altro aspetto fondamentale per essere tra i possibili vincitori, è legato alla fantasia di gioco. Tra i più estrosi ci sono i due mancini Bubba Watson e Phil Mickelson che hanno dalla loro anche l'esperienza essendo vincitori major.

Difende il titolo il tedesco Martin Kaymer, che al via ha poche chance di ripetersi, mentre potrebbe fare il colpaccio l'inglese Justin Rose, vincitore due anni fa. Da seguire anche Rickie Fowler, Hideki Matsuyama e l'ever green, Jim Furyk.

Da ultimo, ma non da meno, c'è Tiger Woods. Sebbene l'ex dominatore del golf mondiale sia precipitato al 195° posto del ranking e il suo stato di forma è avvolto dal mistero non si può non inserirlo tra i favoriti. Probabilmente è più una speranza che un pronostico.

Andrea Ronchi - [email protected]
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