Martedì 16 Aprile 2024

PGA Tour: prove di Masters

Jim Herman ha bruciato nel giro finale Stenson e Johnson allo Shell Houston Open vincendo la prima gara sul PGA Tour a 39 anni

Jim Herman

Jim Herman.

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EPILOGO: Jim Herman (273 - 69 69 67 68, -15) ha trovato a 39 anni il primo titolo nel PGA Tour battendo a sorpresa nello Shell Houston Open lo svedese Henrik Stenson (274, -14) e Dustin Johnson (275, -13), che erano considerati i più attendibili candidati al titolo alla vigilia dell’ultimo giro. 

Sul percorso del GC of Houston (par 72) a Humble nel Texas, nel torneo che ha anticipato il Masters, primo major stagionale in programma da giovedì 7 aprile a domenica 10 all’Augusta National di Augusta in Georgia, hanno offerto una buona prova anche lo spagnolo Rafael Cabrera Bello, quarto con 276 (-12), Daniel Berger e Russell Henley, quindi con 277 (-11). 

In chiave Masters difficile decifrare le condizioni di forma di Rickie Fowler e di Patrick Reed, decimi con 279 (-9), di Phil Mickelson, del sudafricano Charl Schwartzel e di Jordan Spieth, numero due mondiale che ad Augusta difenderà il titolo, 13.i con 280 (-8). Infatti tutti e cinque sono andati un po’ a sprazzi, mancando di continuità, e quindi è difficile non pensare che abbiano interpretato il torneo come un allenamento utile per affinare qualcosa nel gioco. Più indietro in classifica il thailandese Thongchai Jaidee, 33° con 284 (-4), e i sudafricani Ernie Els, 38° con 285 (-3), e Retief Goosen, 66° con 290 (+2). 

Di sicuro non hanno tratto note positive l’iberico Sergio Garcia, 72° con 218 (+2), e l’argentino Angel Cabrera, 79° con 222 (+6), usciti nel mini taglio dopo il terzo giro, e gli altri eliminati dopo 36 buche: Keegan Bradley e l’indiano Anibarn Lahiri, 116.i con 147 (+3), e il sudafricano Louis Oosthuizen, 128° con 150 (+6), forse un po’ scarico dopo l’ottima prestazione nel WGC Dell March Play dove è stato superato in finale dall’australiano Jason Day (5/4) nuovo leader del World Ranking e rimasto per una settimana a riposo.

Jim Herman, che si è assicurato la bella cifra di 1.224.000 dollari su un montepremi di 6.800.000 dollari, ha concluso la sua corsa con cinque birdie e un bogey per un 68 (-4), score realizzato anche da Henrik Stenson, anch’egli con cinque birdie e un bogey. Per Dustin Johnson un parziale di 69 (-3) con sei birdie, un bogey e un doppio bogey.

TERZO GIRO - Cambio della guardia nello Shell Houston Open dove sono nuovi leader con 205 (-11) colpi Jim Herman (69 69 67) e Jamie Lovemark (67 68 70). Nel torneo del PGA Tour, che sul percorso del GC of Houston (par 72) a Humble nel Texas anticipa il Masters (7-10 aprile, Augusta National, Augusta, Georgia), primo major stagionale, la giornata è stata caratterizzata dal deciso attacco dello svedese Henrik Stenson, da 20° a terzo con 206 colpi (69 71 66, -10), ora uno tra i più gettonati nella corsa al titolo insieme a Dustin Johnson e a Russell Henley, che lo affiancano. Seguono con 207 (-9 Roberto Castro e con 208 (-8) Kyle Reifers, Chez Reavie e Charley Hoffman, scivolato in settima posizione dopo due giri al vertice. 

Sebbene un po’ indietro, sicuramente proveranno a vincere Rickie Fowler, decimo con 209 (-7), e il numero due mondiale Jordan Spieth, 14° con 210 (-6), che poi si presenterà ad Augusta in veste di campione uscente. Il loro ritardo dalla coppia di testa non è incolmabile data la loro classe. 

Possono invece ormai catalogare la gara come rodaggio per il major Phil Mickelson e il sudafricano Charl Schwartzel, 19.e con 211 (-5), e Patrick Reed, 29° con 212 (-4). A metà classifica il thailandese Thongchai Jaidee e i sudafricani Ernie Els e Retief Goosen, 37.i con 213 (-3), e brutte notizie, proprio in chiave Masters, per lo spagnolo Sergio Garcia, 72° con 218 (+2), e per l’argentino Angel Cabrera, (che lo ha vinto nel 2009), 79° con 222 (+6), usciti nel mini taglio dopo il terzo giro.

Jim Herman, 39enne di Cincinnati senza titoli nel tour, ha girato in 67 (-5) colpi con cinque birdie e Jamie Lovemark, 28enne di Rancho Santa Fe (California) anch’egli a caccia del primo successo, in 70 (-2) con quattro birdie e due bogey. Per Henrik Stenson 66 (-6) colpi con sette birdie e un bogey e Jordan Spieth, le cui condizioni di forma in vista del major non gli danno garanzie di un bis, si è espresso con un 70 (cinque birdie, un bogey, un doppio bogey). 

SECONDO GIRO - Charley Hoffman (134 - 64 70, -10) ha proseguito la sua corsa di testa nel secondo giro dello Shell Houston Open, il torneo del PGA Tour che sul percorso del GC of Houston (par 72) a Humble nel Texas anticipa il Masters (7-10 aprile, Augusta National, Augusta, Georgia), primo major stagionale.

La classifica è provvisoria poiché 30 giocatori non hanno completato il turno per l’oscurità e Hoffman, che precede di misura Jamie Lovemark (135, -9), potrebbe essere raggiunto da Roberto Castro e dal gallese Jamie Donaldson, terzi con due colpi di ritardo e tre buche ancora a disposizione per rimontare. Sono giunti in club house e sono anche loro al terzo posto con 136 (-8) Dustin Johnson, uno dei candidati al titolo, e Chez Reavie. 

Tra i numerosi big che hanno deciso di preparare il Masters sul campo ha accelerato i ritmi Rickie Fowler, da 32° a 13° con 139 (-5), mentre sembrano più pensare a un buon rodaggio Jordan Spieth, numero due mondiale e campione uscente ad Augusta, Phil Mickelson, Patrick Reed e lo svedese Henrik Stenson, 20.i con 140 (-4). Peraltro imporsi nella gara che precede il Masters non è di buon auspicio, perché molto raramente il vincitore ha poi indossato la “giacca verde”, anche se non è mancata qualche rara eccezione. Ne è buon testimone Phil Mickelson, il quale nel 2006 conquistò il secondo dei suoi tre Masters dopo aver sbancato sette giorni prima il BellShouth Classic.

Sono in media graduatoria i sudafricani Charl Schwartzel ed Ernie Els, 35° con 141 (-3), e il loro connazionale Retief Goosen, 48° con 142 (-2) insieme all’argentino Angel Cabrera. Sono in bilico sulla linea del taglio, e il loro destino dipenderà da altri, lo spagnolo Sergio Garcia e il thailandese Thongchai Jaidee, 68.i con 143 (-1), mentre lasceranno la compagnia  Keegan Bradley e l’indiano Anibarn Lahiri, 116.i con 147 (+3), e il sudafricano Louis Oosthuizen, 128° con 150 (+6), forse un po’ scarico dopo l’ottima prestazione nel WGC Dell March Play dove è stato superato in finale dall’australiano Jason Day (5/4) nuovo leader mondiale e che ha deciso per la settimana di riposo.

Charley Hoffman, 40enne di San Diego (California), per avendo mantenute intatte le sue possibilità di siglare il quarto titolo in carriera, ha rallentato nel secondo giro. Quattro birdie e due bogey hanno fatto un score di 70 (-2), ma è stato meno preciso rispetto al giro d’apertura cogliendo solo 10 green su 18 (contro 14 in avvio) e ricorrendo al puttter per 27 volte (contro 25). Sempre sotto osservazione Jordan Spieth, arretrato di dieci posizioni e apparso in difficoltà nelle ultime settimane tanto da perdere la leadership mondiale. Per lui 73 (+1) colpi con tre birdie, quattro bogey e parecchie incertezze.

PRIMO GIRO - Charley Hoffman è il leader con 64 (-8) colpi dello Shell Houston Open, torneo del PGA Tourche si sta disputando, senza la partecipazione di giocatori italiani, sul percorso del GC of Houston (par 72) a Humble nel Texas e che anticipa di una settimana il Masters (7-10 aprile, Augusta National, Georgia) primo major stagionale. 

Ha iniziato a forte andatura Dustin Johnson, uno dei favoriti per il titolo, secondo con 65 (-7) colpi alla pari con Roberto Castro, Morgan Hoffmann e Scott Brown  e sono in quinta posizione con 66 (-6) Justin Hicks, Chez Reavie, Scott Pinckney e Johnson Wagner lo scorso anno sconfitto nel playoff, insieme a Jordan Spieth, da J.B. Holmes, che all’ultimo momento è stato costretto a rinunciare alla gara.

Quanto a Spieth ha mantenuto un buon passo collocandosi con 67 (-5) colpi al decimo posto con la compagnia, tra gli altri, del canadese Graham DeLaet. Sembrano voler fare solo un buon rodaggio in vista del major, almeno stando al primo turno, Phil Mickelson, Rickie Fowler, Patrick Reed, lo svedese Henrik Stenson, il sudafricano Charl Schwartzel, l’indiano Anirban Lahiri e l’argentino Angel Cabrera 32,i con 69 (-3), così come Keegan Bradley e l’inglese Lee Westwwod, 64.i con 70 (2). Forse un po’ troppo rilassati altri possibili protagonisti, che sono oltre la linea del taglio: lo spagnolo Sergio Garcia, il sudafricano Retief Goosen e il thailandese Thongchai Jaidee, 83.i con 71 (-1), e i sudafricani, Ernie Els, 98° con 72 (par), e Louis Oosthuizen, 106° con 73 (+1) alla pari con il nordirlandese Padraig Harrington.

Charley Hoffman, 40enne di San Diego (California), sta svolgendo un’onesta carriera nel circuito dove ha ottenuto tre successi diluiti in otto anni, tra il 2007 e il 2015, tuttavia realizzando spesso buoni piazzamenti è riuscito a guadagnare fino ad oggi quasi diciannove milioni di dollari. Nel suo score nove birdie e un bogey. Jordan Spieth di birdie ne ha messi a segno sei contro un bogey e Phil Mickelson quattro, anch’egli a fronte di un bogey.

PROLOGO: Non parteciperanno giocatori italiani allo Shell Houston Open (31 marzo-3 aprile), torneo del PGA Tour in programma sul percorso del GC of Houston a Humble nel Texas, che anticipa di una settimana il Masters (7-10 aprile, Augusta National, Georgia) primo major stagionale. 

Numerosi big, dopo aver preso parte al WGC Dell Match Play, hanno deciso per la settimana di riposo, in particolare l’australiano Jason Day, tornato dopo il doppio successo delle ultime due settimane numero uno mondiale, e il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre. 

Non l’ha pensata allo stesso modo Jordan Spieth (nella foto), poco convincente nelle recenti uscite, al punto di perdere il trono del World ranking, e probabilmente desideroso di presentarsi ad Augusta sia in giacca verde, dovendo difendere il titolo, e magari con nuovamente in testa la corona mondiale. E nemmeno sembra troppo preoccupato della tradizione poco favorevole che vuole il vincitore della gara che precede il major raramente trionfatore in Georgia. Del resto le eccezioni (poche) ci sono state e ne sa qualcosa Phil Mickelson, anch’egli in campo, il quale nel 2006 si impose nel secondo dei tre Masters acquisiti dopo aver sbancato sette giorni prima il BellShouth Classic.

Difende il titolo J.B. Holmes in un contesto che comprende parecchi concorrenti in grado di prevalere, almeno sulla carta, perché non tutti sono al top della condizione. Ricordiamo Rickie Fowler, Keegan Bradley, Dustin Johnson, Patrick Reed, lo svedese Henrik Stenson, i sudafricani Louis Oosthuizen, secondo nel WGC Dell Match Play battuto da Jason Day (5/4), Ernie Els e Charl Schwartzel e lo spagnolo Sergio Garcia. P

Possono contribuire allo spettacolo, anche se hanno poche chances di vincere, l’irlandese Padraig Harrington, il thailandese Thongchai Jaidee, l’indiano Anirban Lahiri, il sudafricano Retief Goosen. il gallese Jamie Donaldson, l’inglese Lee Westwood, il canadese Grahan DeLaet e l’argentino Angel Cabrera.

Il montepremi è di 6.800.00 dollari dei quali 1.224.000 destinati al vincitore.