Martedì 23 Aprile 2024

PGA Tour: Day vince il "quinto major"

Il numero uno al mondo si aggiudica il The Players Championship, considerato per montepremi, field e prestigio alla sorta di un major. Ottima prova di Francesco Molinari che chiude al settimo posto

Jason Day

Jason Day

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EPILOGO: L’australiano Jason Day (273 - 66 63 73 71), numero uno mondiale, ha dominato nel The Players Championship, il torneo equiparato quasi a un major disputato allo Stadium Course (par 72) del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach in Florida, dove è rimasto in vetta sin dal primo giro in cui ha eguagliato il record del campo (63, -9). Ha offerto un’ottima prestazione Francesco Molinari (nella foto) settimo con 279 colpi (66 69 72 72) dopo essere stato sempre in alta classifica. Al 12° posto con 281 (-7) il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre del world ranking, e l’australiano Adam Scott. 

TERZO GIRO - Jason Day, sia pure tra parecchie difficoltà, ha proseguito la sua corsa di vertice nel terzo giro del The Players Championship, allo Stadium Course (par 72) del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach in Florida, e con lo score di 202 (63 66 73, -14) conduce con quattro colpi di vantaggio sul terzetto composto da Ken Duke, dal tedesco Alex Cejka e dal giapponese Hideki Matsuyama (206, -10).

E’ al quinto posto con 207 (66 69 72, -9) Francesco Molinari, che sta effettuando un ottimo torneo e che ha guadagnato un’altra preziosa posizione. Ha rimontato il sudafricano Retief Goosen sesto con 208 (-8), insieme a Kevin Chappell, ma potrà lottare solo per rimanere tra i top ten, perché sul primato è evidente l’ipoteca di Day, numero uno mondiale, e comunque possono sperare, in caso di una sua defaillance, probabilmente solo i quattro che lo seguono, Molinari compreso.

Dopo essersi portato nelle zone alte il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre del world ranking, ha ceduto vistosamente con un 75 (+3) scivolando con 211 (-5) al 15° posto, dove è anche il connazionale Graeme McDowell. Non trarranno molta soddisfazione da un torneo in cui avrebbero voluto recitare ben altro ruolo il sudafricano Louis Oosthuizen e l’australiano Adam Scott, 23.i con 213 (-3), Bubba Watson, 34° con 214 (-2), Keegan Bradley e lo spagnolo Sergio Garcia, 40.i con 215 (-1),  Zach Johnson e  il tedesco Martin Kaymer, 45.i con 216 (per), Dustin Johnson, il sudafricano Ernie Els e l’inglese Justin Rose, 55.i con 217 (+1).

Hanno profondamente deluso Jordan Spieth, numero due al mondo, Rickie Fowler, numero cinque e campione in carica, e Phil Mickelson, 77.i con 143 (-1) e usciti al taglio per un colpo dopo il secondo giro che si è concluso nella mattinata, causa la sospensione per oscurità nella sera precedente.

Jason Day, dopo 36 buche in cui aveva segnato quindici birdie senza bogey, è partito per la terza frazione nel peggiore dei modi, perdendo quattro colpi in otto buche (un birdie, un bogey, due doppi bogey). Ha reagito da campione qual è e con tre birdie nelle altre dieci buche (73, +1) ha tenuto gli avversari a distanza di sicurezza. Al limite dello straordinario il 65 (-7) di Ken Duke, miglior score di giornata (otto birdie, di cui cinque di fila, e un bogey), che ora dovrà dimostrare di non averlo ottenuto solo quale prodotto di una giornata fuori dal comune.

Francesco Molinari per tre volte ha guadagnato un colpo sul campo e per altrettante volte è arrivato quasi subito il bogey a frenarlo. Il terzo birdie, alla buca 17, il par 3 in mezzo al lago dove nel secondo turno Will Wilcox ha realizzato una “hole in one” (yard 137, ferro 9), lo ha proiettato al secondo posto, ma un drive sbilenco alla 18 glielo ha fatto perdere.

Al termine ha così sintetizzato la sua bella prova: “Una giornata veramente difficile, ma credo lo sia stata per tutti. Il par è un risultato soddisfacente, perché è vero che si poteva ottenere uno score di almeno un paio di colpi sotto par, ma era altrettanto facile finire sopra senza mantenere la massima concentrazione in ogni momento. Complessivamente ho giocato bene e sono in ottima posizione. I green hanno creato parecchie complicazioni. Non era facile avvicinarsi alla buca ed era anche difficoltoso chiudere con i due canonici putt da distanze brevi. Domani tutto penderà dalle condizioni del campo: se sarà come oggi può succedere di tutto”.

SECONDO GIRO - Il secondo giro del The Players Championship è stato sospeso per oscurità, ma è continuata la marcia imperiosa di Jason Day, numero uno mondiale, fermato dopo 14 buche sul “meno 14”, con un “meno 5” di giornata, e Francesco Molinari ha dato seguito al suo bel primo turno portandosi dal settimo al sesto posto della classifica provvisoria con 135 (66 69, -9) colpi.

Allo Stadium Course (par 72) del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach in Florida, Day ha lasciato a tre colpi l’irlandese Shane Lowry (133, -11), che essendo arrivato  in club house rischia un ritardo ancora maggiore. Tra i concorrenti che hanno concluso sono al terzo posto con 134 (-10) Cameron Tringale, il tedesco Alex Cejka e lo svedese Jonas Blixt e al sesto, alla pari con Molinari, anche Boo Weekley, Colt Knost, Jerry Kelly e Gary Woodland.

Ha effettuato un gran recupero il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre del world ranking, da 83° a 12° con 136 (72 64, -8) grazie a un 64 (-8) al momento miglior punteggio del turno, e sono risaliti pure lo spagnolo Sergio Garcia (da 83°) e l’australiano Adam Scott (da 103°), 22.i con 138 (-6), rispettivamente dopo un 66 (-6) e un 65 (-7). Sono subito dietro Keegan Bradley, l’inglese Justin Rose, il giapponese Hideki Matsuyama e i sudafricani Ernie Els e Louis Oosthuizen, 33.i con 139 (-5), Bubba Watson e Dustin Johnson, 48.i con 140 (-4).

E’ al momento sulla linea del taglio il nordirlandese Graeme McDowell, 65° con 142 (-2), e sono oltre Rickie Fowler, campione uscente, e l’inglese Danny Willett, 75.i con 143 (-1), il cui destino ora dipende dagli altri. Hanno lo stesso “meno 1”, ma ancora possibilità di rimediare, Phil Mickelson, con due buche a disposizione, e Jordan Spieth, numero due mondiale, che ne ha quattro. Nulla da fare per lo svedese Henrik Stenson, 133° con “+6” alla 16ª buca.

Jason Day, dopo i nove birdie del giro iniziale (63, -9) ne ha messi a segno altri cinque, ancora senza bogey. Rory McIlroy ha operato il suo forcing con un eagle, sette birdie e un bogey. 

Francesco Molinari ha continuato nella sua tattica abbastanza aggressiva su un percorso adatto alle sue caratteristiche e dove si trova perfettamente a proprio agio, come ha sottolineato dopo il 66 (-6) del primo giro. Nel suo score cinque birdie e due bogey. Nel 2014 si è classificato sesto.

Buca in uno di Will Wilcox - Momento di gloria per Will Wilcox, 30enne di Birmingham (Alabama), che ha centrato con un solo colpo, usando un ferro 9, la buca 17 (par 3, yards 137), una delle più spettacoli e difficili del percorso, circondata dall’acqua, dove l’ultimo a realizzare un ace era stato lo spagnolo Miguel Angel Jimenez nel 2002. Wilcox, nei cui palmares figurano un titolo nel Web.com Tour e uno nel Canadian Tour, ha segnato un birdie e due bogey nel resto del tracciato per un 71 (-1) e occupa la 33ª piazza.

PRIMO GIRO: Francesco Molinari, con un tonico giro in 66 (-6) colpi, è al settimo posto. L’australiano Jason Day, numero uno del world ranking, ha dato subito spettacolo prendendo il comando con un gran 63 (-9), eguagliando il record del percorso. Ha provato a tenerne il passo, peraltro con una certa efficacia, l’inglese Justin Rose, secondo con 65 (-7) alla pari con Cameron Tringale, Bill Haas, Brendan Steele e l’irlandese Shane Lowry, mentre sono insieme a Molinari il sudafricano Ernie Els, Hudson Swafford, Brooks Koepka, Daniel Berger e Boo Weekley.

Sono nelle parti alte della graduatoria Zach Johnson, 13° con 67 (-5), il tedesco Martin Kaymer e il giapponese Hideki Matsuyama, 23.i con 68 (-4), e navigano in media Bubba Watson, 33° con 69 (-3), Phil Mickelson, Dustin Johnson e l’inglese Danny Willett, 41.i con 70 (-1).

Hanno deluso e accusano un ritardo già pesante Jordan Spieth, numero due al mondo, il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre, Rickie Fowler, numero cinque e campione uscente, lo spagnolo Sergio Garcia, l’altro nordirlandese Graeme McDowell e il sudafricano Louis Oosthuizen, 83.i con 72 (par). Hanno fatto di peggio l’australiano Adam Scott, 103° con 73 (+1), e lo svedese Henrik Stenson, 135° con 77 (+5).

Jason Day ha segnato nove birdie senza bogey e, come detto, ha aggiunto il suo nome accanto ai precedenti autori di un 63: Fred Couples (1992), Greg Norman (1994), Roberto Castro (2013) e Martin Kaymer (2014). Di costoro solo Norman e Kaymer hanno poi vinto la gara. Rory McIlroy ha marciato in par con due birdie e due bogey e stesso risultato per Jordan Spieth con cinque birdie, tre bogey e un doppio bogey.

Francesco Molinari è stato il primo a partire dalla buca 10 di buon mattino. E’ uscito con tre birdie ai quali ha aggiunto nelle prime sei buche di rientro un eagle e altri due birdie. Brusca frenata con due bogey di fila e finale con birdie.

“Ho effettuato un ottimo giro - ha detto il torinese - esprimendo un gioco solido. Ho colpito bene la palla, sono rimasto quasi sempre in fairway, ho colto numerosi green e mi sono concesso parecchie occasioni da birdie, che in buona parte ho sfruttato. Le condizioni del campo e ambientali erano ottime, praticamente senza vento, e questo ha favorito la mia prestazione. E’ stato importante finire con un meno 6, perché nei prossimi turni immagino che troveremo un tracciato molto diverso, sicuramente più difficile, quindi questo piccolo patrimonio potrà essere importante. Ho comunque dalla mia un piccolo vantaggio: è un percorso che mi si addice, mi è piaciuto sin dalla prima volta in cui ci ho giocato e in questo torneo ho anche ottenuto un sesto posto nel 2014”.

PROLOGO: Francesco Molinari (nella foto) si confronta con quasi tutti i migliori giocatori del mondo nel The Players Championship (12-15 maggio), il torneo del PGA Tour che si disputerà sul percorso del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach in Florida. Viene considerato alla stregua di un quinto major e ha tutto per esserlo: un field stellare con ben 46 tra i primi cinquanta giocatori del world ranking e un montepremi record di 10,5 milioni di dollari, che supera di mezzo milione di dollari quelli dei major. E anche il primo classificato riceverà una cifra superiore a ogni altra gara, ben 1.890.000 dollari.

È la settimana in cui il world ranking può subire variazioni di peso con una nuova sfida tra il numero uno, l’australiano Jason Day, e gli altri due che lo seguono, Jordan Spieth, che ha meno di un punto di ritardo, e il nordirlandese Rory McIlroy. 

A difendere il titolo sarà Rickie Fowler, numero cinque, che però domenica scorsa ha avuto un clamoroso cedimento nell’ultimo giro del Wells Fargo iniziato al comando. Allo spettacolo contribuiranno anche gli altri che sono tra i top ten: Bubba Watson (4°), lo svedese Henrik Stenson, l’australiano Adam Scott, Dustin Johnsone gli inglesi Danny Willett e Justin Rose, nell’ordine da sesto a decimo.

In un evento così importate e con tanti giocatori di peso è però impensabile che nella corsa al titolo non ci siano altri interlocutori. Sicuramente si giocheranno le loro carte, anche se non tutti attraversano un buon momento, un dettaglio che però a volte conta relativamente di fronte alla classe, Phil Mickelson, Zach Johnson, Keegan Bradley, Patrick Reed, lo spagnolo Sergio Garcia, il tedesco Martin Kaymer, il nordirlandese Graeme McDowell,  il giapponese Hideki Matsuyama e il sudafricano Louis Oosthuizen. Non è ancora al meglio dopo mesi in cui è stato fermo per un incidente al polso Jim Furyk, ma è sempre un giocatore molto seguito dal pubblico, come lo saranno sicuramente, anche se le loro chances di successo sono veramente limitate, gli inglesi Paul Casey, Ian Poulter e Luke Donald, i sudafricani Ernie Els e Retief Goosen, l’irlandese Padraig Harrington e il fijiano Vijay Singh.

Quanto a Francesco Molinari ha offerto una prova in crescendo nel Wells Fargo, che ha concluso al 17° posto, e ora è atteso a una conferma. 

Lo score complessivo più basso del torneo, che resiste dal 1994, è il 264 dell’australiano Greg Norman, mentre il primato sul giro è di 63 colpi ottenuto da Fred Couples (1992), Greg Norman (1994), Roberto Castro (2013) e da Martin Kaymer (2014).