Giovedì 25 Aprile 2024

Eurotour: McIlroy dominator

Il nordirlandese vince a Dubai e si conferma re dell'European Tour. Molinari chiude il torneo alla grande con il quarto posto, un giro in 68 colpi con una hole in one

Rory McIlroy

Rory McIlroy

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Il toreno su Sky: sabato dalle 9 (sport 3); domenica dalle 8:30 

EPILOGO: Sul percorso dello Jumeirah Golf Estates (par 72), a Dubai, dove si sono affrontanti i migliori sessanta dell’ordine di merito, è stato un trionfo per il nordirlandese Rory McIlroy, che ha vinto la gara con 267 colpi (68 68 65 66, -21), dopo un serrato duello con l’inglese Andy Sullivan (268 - 66 66 68 68, -20), e che per il secondo hanno consecutivo si è imposto nella Race to Dubai, ossia nell’ordine di merito del circuito e in cui aveva prevalso anche nel 2012. Per undici buche Sullivan ha mantenuto il colpo di vantaggio che aveva dopo tre turni procedendo di pari passo con McIlroy, autori entrambi di cinque birdie e di un bogey, ma l’inglese ha esaurito lì la sua scorta di birdie (68, -4), mentre il nordirlandese ha allungato con altri tre birdie e si è concesso anche il lusso di un bogey ininfluente sul risultato alla 17ª (66, -6). McIlroy, al 12° successo (il secondo in questa gara) nell’European Tour comprendendo anche quattro major e  due WGC, ha ricevuto un assegno di 1.230.792 euro su un montepremi di 7.500.000 euro e ha concluso la Race to Dubai con 4.727.253 punti precedendo Danny Willett (p. 3.670.310), Branden Grace (p. 3.056.948), Justin Rose (p. 2.827.024) e Shane Lowry (p. 2.729.144).

Francesco Molinari ha conseguito un ottimo quarto posto con 275 colpi (67 71 69 68, -13), impreziosito anche da una “buca in uno”. Molinari dopo le prime cinque buche in par ha centrato direttamente dal tee la buca 6 (par 3, metri 170) utilizzando un ferro 7. E’ stata la 46ª “hole in one” nell’European Tour 2015, e la seconda stagionale per il torinese che aveva realizzato la prima nello spettacolare scenario della buca 16 (par 3, yards 133)  del TPC Scottsdale (par 71), a Scottsdale in Arizona, nel corso del Phoenix Open a inizio febbraio. Non ha avuto in premio la rituale auto, perché era in palio alla buca 17. Dopo l’ace Molinari ha segnato due bogey e quindi quattro birdie nelle ultime sei buche per il 68 (-4). Molinari ha concluso la stagione europea al 32° posto (p. 1.089.312) con sole 14 gare disputate, avendo giocato anche nel PGA Tour.

TERZO GIRO: Francesco Molinari è salito dal 13° all’11° posto con 207 colpi (67 71 69, -9) nel DP World Tour Championship, quarto e ultimo torneo delle Final Series che concludono la stagione dell’European Tour e la Race to Dubai. Sul percorso dello Jumeirah Golf Estates (par 72), a Dubai, dove si affrontano i migliori sessanta dell’ordine di merito, l’inglese Andy Sullivan ha mantenuto il comando con 200 colpi (66 66 68, -16), ma lo seguono a una sola lunghezza il nordirlandese Rory McIlroy (201 - 68 68 65, -15), leader della money list, e a tre lo statunitense Patrick Reed (203, -13).

A un giro dal termine McIlroy ha probabilmente messo la parola fine sulla Race To Dubai, che designa il miglior giocatore europeo della stagione. Il numero tre mondiale, a questo punto, se la deve vedere solo con l’inglese Danny Willett, sesto con 205 (-11) in compagnia del connazionale Matthew Fitzpatrick e del thailandese Thongchai Jaidee, al quale basterebbe arrivare avanti al rivale per avere partita vinta (i due sono separati da soli 1.613 punti), ma è ben difficile che possa recuperare i quattro colpi di ritardo che accusa e ai quali, per un sorpasso, dovrebbe comunque aggiungerne uno in più. 

Degli altri cinque che alla vigilia avevano numericamente la possibilità di imporsi nell’ordine di merito sono in ottima classifica il coreano Byeong Hun An, quarto con 204 (-13) insieme all’argentino Emiliano Grillo, e il sudafricano Branden Grace, nono con 206 (-10) come il connazionale Charl Schwartzel, ma i due avrebbero bisogno di una vittoria e di un McIlroy in bassa classifica. Problematica la prima eventualità, utopistica la seconda. Hanno alzato bandiera bianca gli altri tre: il sudafricano Louis Oosthuizen, 28° con 211 (-5), l’irlandese Shane Lowry, 43° con 214 (-2) e l’inglese Justin Rose, 48° con 215 (-1).

Non hanno più nulla da chiedere al torneo, salvo migliorare la posizione, il tedesco Martin Kaymer, 13° con 208 (-8), l’austriaco Bernd Wiesberger, 17° con 209 (-7), il thailandese Kiradech Aphibarnrat e l’inglese Ian Poulter, 28.i come Oosthuizen, l’iberico Miguel Angel Jimenez, 43° alla pari con Lowry, e lo svedese Henrik Stenson, 56° con 218 (+2), che aveva vinto le due edizioni precedenti della manifestazione.

McIlroy ha espresso il miglior score di giornata con un 65 (-7) dopo otto birdie e un bogey e Sullivan ha respinto l’attacco con cinque birdie e un bogey per il 68 (-4). Piuttosto sofferta la prima parte del tracciato per Molinari che comunque è riuscito a rimanere in attivo con quattro birdie e tre bogey, poi ha completato il parziale di 69 (-3) con altri due birdie nel rientro.

SECONDO GIRO: Francesco Molinari, 13° con 138 colpi (67 71, -6) ha perso otto posizioni, ma è rimasto in alta graduatoria. Il torinese è partito ottimamente con tre birdie sulle prime dieci buche, ma alla 29ª giocata ha trovato il primo bogey della gara, a cui ne sono seguiti altri due. Un birdie alla 18ª lo ha riportato di un colpo sotto par.

È rimasto da solo al vertice con 132 colpi (66 66, -12) l’inglese Andy Sullivan e sono rinvenuti con una buona accelerazione l’argentino Emiliano Grillo, secondo con 133 (69 64, -11), e lo statunitense Patrick Reed, terzo con 135 (70 65, -9). Ha risalito la classifica di due gradini il nordirlandese Rory McIlroy, leader della money list, quarto con 136 (-8) insieme al sudafricano Charl Schwartzel e al thailandese Thongchai Jaidee. Ha ceduto l’inglese Danny Willett, secondo nell’ordine di merito e sceso dal sesto al 13° posto che occupa insieme a Molinari, al thailandese Kiradech Aphibarnrat e al coreano Byeong Hun An, uno degli altri cinque concorrenti che insieme a Willett e a McIlroy competono per la prima piazza nella Race to Dubai.

Tra costoro ha recuperato l’inglese Justin Rose ed è rimasto stabile il sudafricano Branden Grace, settimi con 137 (-8) alla pari con l’austriaco Bernd Wiesberger e con il tedesco Martin Kaymer. Sembra invece persa la causa per il sudafricano Louis Oosthuizen, 28° con 141 (-3), e per l’irlandese Shane Lowry, 50° con 145 (+1), che per insidiare McIlroy dovrebbero quanto meno vincere. Non decollano tre giocatori dai quali si attendeva di più in chiave torneo, l’inglese Ian Poulter, 23° con 140 (-4), lo spagnolo Miguel Angel Jìimenez, 40° con 142 (-2), e lo svedese Henrik Stenson, 55° con 146 (+2), vincitore delle ultime due edizioni dell’evento.

Sei birdie senza bogey per il 66 (-6) di Sullivan e ben otto, anche in questo caso senza errori, per il 64 di Grillo, mentre il 65 (-7) di Reed è maturato con nove birdie e due bogey. McIlroy ha girato in 68 (-4) con cinque birdie e un bogey.

PRIMO GIRO: Francesco Molinari, quinto con 67 (-5) colpi, ha effettuato un’ottima partenza ed è a un solo colpo dal quartetto di testa (66,-6) composto dal tedesco Martin Kaymer, dall’australiano Marcus Fraser e dagli inglesi Ian Poulter e Andy Sullivan. Al sesto posto con 68 (-4)  il nordirlandese Rory McIlroy, leader della money list, gli inglesi Danny Willett, secondo, Matthew Fitzpatrick e Chris Wood, gli spagnoli Miguel Angel Jimenez e Alejandro Cañizares, il sudafricano Branden Grace e il paraguaiano Fabrizio Zanotti.

Seguono in media classifica il thailandese Thongchai Jaidee, 14° con 69 (-3), lo statunitense Patrick Reed e il coreano Byeong Hun An, 23.i con 70 (-2), il sudafricano Charl Schwartzel e l’inglese Justin Rose, 28° con 71 (-1). In bassa il thailandese Kiradech Aphibarnrat e il sudafricano Louis Oosthuizen, 46.i con 73 (+1), l’irlandese Shane Lowry, 54° con 75 (+3), e lo svedese Henrik Stenson, 58° con 77 (+5), e che probabilmente ha già perso le possibilità di un tris dopo il successo nelle ultime due edizioni della gara.

Nella Race to Dubai, ossia nella lotta per la leadership europea, il round è stato favorevole a McIlroy e a Willett. Degli altri cinque che con un successo potrebbero conquistare la vetta solo Grace ha tenuto il loro passo, mentre hanno margini di recupero Rose e An e appaiono in grossa difficoltà Oosthuizen e Lowry.

Poulter ha fatto percorso netto con sei birdie, senza bogey, Fraser ha segnato sette birdie e un bogey, Sullivan un eagle, cinque birdie e un bogey e Kaymer otto birdie e due bogey. Nessuna sbavatura anche per Molinari con cinque birdie e tredici par. 

PROLOGO: A Dubai, su percorso dello Jumeirah Golf Estates, si disputa il DP World Tour Championship (19-22 novembre) che distribuirà gli ultimi otto milioni di dollari, sui 30,5 messi in palio complessivamente dalle Final Series, ossia il quartetto di gare che, sull’esempio americano dei Playoffs, conclude la stagione dell’European Tour.

Ammessi i primi 60 classificati nell’ordine di merito, tra i quali Francesco Molinari, 43° con 811.312 punti, ma i fari saranno puntati soprattutto sui sette giocatori ancora in grado di vincere la “Race to Dubai”, in termini più semplici di conquistare il primo posto nella money list e divenire simbolico re dell’Europa golfistica. Proveranno a concludere la cosa in un serrato duello tra di loro, sperando di escludere gli altri, il nordirlandese Rory McIlroy, attuale leader con punti 3.393.923, e l’inglese Danny Willett (p. 3.392.310), che lo ha quasi raggiunto la scorsa settimana dopo il BMW Masters, anche se non è riuscito a sfruttare pienamente l’occasione che l’avversario gli aveva concesso disertando la gara. Con un successo possono salire in prima posizione anche i cinque che seguono in graduatoria, ma condizionati dalla piazzamento dei due battistrada: l’inglese Justin Rose (p. 2.742.924), l’irlandese Shane Lowry (p. 2.691.444), i sudafricani Louis Oosthuizen (p. 2.655.907) e Branden Grace (p. 2.556.148) e il coreano Byeong Hun An (p. 2.139.356).

Non sarà in questa corsa lo svedese Henrik Stenson (16° con p, 1.682.872) che però proverà a cogliere un clamoroso tris dopo essersi imposto nelle precedenti due edizioni dell’evento. Per la verità negli ultimi tre anni Stenson e McIlroy sono stati i mattatori a Dubai: nel 2012 il nordirlandese ha vinto torneo e money list, nel 2013 Stenson lo ha imitato nella doppietta e nel 2014 lo svedese ha conquistato il titolo e McIlroy ha primeggiato nell’ordine di merito.

Altri possibili protagonisti, in un field da grandi occasioni, i thailandesi Thongchai Jaidee e Kiradech Aphibarnrat, l’austriaco Bernd Wiesberger, il francese Victor Dubuisson, lo statunitense Patrick Reed e il tedesco Martin Kaymer. Hanno classe per imporsi, ma non attraversano un buon momento, il sudafricano Charl Schwartzel, gli inglesi Luke Donald e Lee Westwood e lo spagnolo Miguel Angel Jimenez.