Venerdì 19 Aprile 2024

Immaginare il futuro, il ruolo delle Università per uno sviluppo sostenibile

LE UNIVERSITÀ hanno la grande responsabilità di immaginare e definire il futuro del nostro pianeta, della nostra società e quindi anche dei nostri giovani. Per questo l’Alma Mater ha inserito il tema della sostenibilità come direttrice del suo Piano Strategico e ha collegato questo Piano agli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite nella sua Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. In occasione del prossimo G7 Ambiente si terrà a Bologna un evento parallelo a quello dei Ministri dell’Ambiente che vedrà protagoniste le università dei sette paesi più industrializzati per discutere sul ruolo degli atenei rispetto allo sviluppo sostenibile. Per l’Italia oltre all’Alma Mater Studiorum sarà presente l’Università Federico II di Napoli. In preparazione di questo evento, dal 6 giugno prenderanno il via una serie di iniziative organizzate dall’Università di Bologna anche insieme alle altre università italiane e agli attori istituzionali del territorio. I temi che animeranno la discussione sulle università sostenibili interrogano gli atenei sui seguenti aspetti: come le università stanno ripensando l’offerta formativa, l’insegnamento e la ricerca per affrontare l’agenda della sostenibilità? Quali sono gli impatti diretti sull’ambiente e come le università misurano e controllano il consumo energetico, la gestione dei rifiuti, la produzione di CO2 e più in generale la propria impronta ambientale? Come le università promuovono l’impegno pubblico e sociale, il networking accademico e il partenariato pubblico-privato per affrontare le questioni della sostenibilità? E infine, ma non per importanza, quali sono le implicazioni per la governance istituzionale interna, con particolare riguardo alla pianificazione strategica e alla definizione di standard internazionali di rendicontazione. Come ho ricordato anche durante l’ultima cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, il tema della sostenibilità come strategia di sviluppo e il collegamento con l’Agenda 2030 dell’ONU sono gli elementi su cui siamo pronti a dare il nostro contributo in occasione dell’appuntamento con il G7 ambiente.L’impegno dell’Alma Mater verso lo sviluppo sostenibile affonda le radici nella tradizione di un grande ateneo da sempre attento alla responsabilità sociale che ha portato all’adozione nel 2012 del Bilancio Sociale e nel 2016 del Bilancio di Genere, trovando oggi un rinnovato impulso con la scelta di pubblicare un nuovo documento che descrive l’impatto di Unibo rispetto all’Agenda 2030 dell’ONU. Sposando la prospettiva già adottata con la pubblicazione del Piano Strategico 2016-2018, l’Ateneo propone in questo report una rilettura del contributo che generano le attività poste in essere attraverso le sue dimensioni caratterizzanti – formazione, ricerca, terza missione, istituzione – al fine di contribuire al raggiungimento dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 formulata dall’ONU. Fedele alla propria missione e in virtù di una storia che si è consolidata nel tempo, l’Alma Mater è consapevole che le sue attività possono produrre importanti impatti, diretti e indiretti, sulla comunità e sul territorio, per questo continua ad investire in attività formative di qualità e in una ricerca collegata alle esigenze della società, unitamente ad una componente organizzativa ed istituzionale di grande valore ed una struttura Multicampus che le consente di operare in un territorio vasto. Coerentemente alla propria missione di grande Ateneo pubblico e perseguendo un approccio di responsabilità sociale, durante il G7 Ambiente l’Università di Bologna è impegnata in un percorso innovativo fondato su una attenta rilettura e rendicontazione delle proprie attività, proponendosi come punto di riferimento a livello mondiale per promuovere lo sviluppo sostenibile. In tutto il mondo i sistemi universitari sono interessati da una crescente competizione, dall’aumento delle aspettative sociali e, in molti casi, dalla necessità di fare di più e meglio con minori risorse. I cambiamenti nella società, nell’economia, nella tecnologia, e negli stessi sistemi di accountability, pongono nuove sfide agli atenei e la necessità di coniugare la competizione con la costruzione di reti e alleanze strategiche, l’eccellenza accademica con l’efficienza operativa, la qualità della formazione e della ricerca con l’inclusione e l’equità. All’interno di questo nuovo contesto il tema dello sviluppo sostenibile non è una delle tante opzioni disponibili, ma una strategia necessaria e responsabile.