Mercoledì 24 Aprile 2024

Quirinale, Renzi: "Dal Pd solo un nome e scheda bianca ai primi tre scrutini"

Il premier ha parlato al gruppo Pd alla Camera. M5S: "E' un bluff"

Il premier Matteo Renzi (Ansa)

Il premier Matteo Renzi (Ansa)

Roma, 26 gennaio 2015 - Il Pd voterà scheda bianca alle prime tre votazioni per l'elezione del presidente della Repubblica. E' questa, secondo quanto si apprende, l'indicazione data dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso dell'assemblea dei deputati Pd. Il premier ha anche spiegato che chi non condivide il nome del candidato "dovrà dirlo apertamente". Renzi ha quindi annunciato che, al termine del giro di consultazioni sul Capo dello Stato, non ci sarà una rosa di nomi, ma un candidato unico. Dopo aver votato scheda bianca nei primi tre scrutini, la "votazione decisiva" per eleggere il nuovo presidente della Repubblica sarà "la quarta", che si svolgerà "sabato mattina".

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Noi siamo il Pd, abbiamo la possibilità di riscattare quanto successo nel 2013: avrebbe detto ancora Renzi. Il Pd - ha sottolineato - è l'antidoto e l'argine alla crisi della politica. Non scommetto sulla vostra fedeltà ma sulla vostra intelligenza, avrebbe sottolineato. Non si tratta di fedeltà a me - ha detto Renzi - ma io scommetto sulla vostra capacità di essere gruppo dirigente. Ad alcune deputate che avevano sollevato l'importanza di un Capo dello Stato donna, Renzi ha replicato: "Non so se c'è lo spazio perché si chiuda su una donna. Lo verificheremo". Ma che non ci siano state ancora donne presidenti della Repubblica è una anomalia, ha sottolineato. Il presidente del Consiglio ha aggiunto che nessuno ha diritto di veto. Nessuno ha diritto di veto, nemmeno io - ha ironizzato Renzi - e nemmeno Ettore Rosato... Da parte del Pd c'è un'apertura seria verso chi ci vuole stare.

Quindi ha rilanciato l'invito a Beppe Grillo, che durante la Notte dell'Onestà aveva parlato di "giochi già fatti". "Vediamo se M5S capirà che questa è l'occasione buona", avrebbe detto ancora il premier. Il voto per l'elezione del presidente della Repubblica non è un referendum su Matteo Renzi, ha quindi concluso la riunione secondo quanto riferito dai partecipanti. Il premier ha fatto un appello all'unità, nel solco di quanto detto da molti intervenuti: io sono favorevole all'unità, non tutti però hanno fatto uno sforzo in questo senso nei passaggi parlamentari di queste settimane.

FICO - "Non siamo noi che ci siamo tirati indietro ma Renzi che non dà i nomi per votare già dalla prima seduta", ha replicato il componente del direttorio M5S, Roberto Fico. "Il Pd sta bluffando: quello che ci offre è una procedura che non appartiene ad uno stato democratico".

CIVATI - Intanto, con una lettera inviata alla segreteria del Partito democratico, Pippo Civati ha chiesto ufficialmente di candidare Romano Prodi. Nella missiva il deputato propone di ripartire dal nome che il Pd aveva candidato nel 2013. Già ieri, nel corso della convention Human Factor di Sel, l'esponente della minoranza dem aveva proposto l'ex premier come futuro inquilino del Quirinale. "Su Prodi c'è bisogno di una risposta seria e di una verifica anche dentro il Parlamento", ha poi scritto su Twitter.

LEGA - Il metodo indicato da Matteo Renzi ai suoi per le votazioni per il Quirinale (cioè scheda bianca alle prime tre votazioni) è "la solita politica all'italiana, da prima Repubblica più che da nuovo che avanza". E' la critica mossa da Roberto Maroni. Secondo l'ex leader del Carroccio e presidente della Regione Lombardia questo mostra "che quest'operazione, 'patto del Nazareno' e tutto quello che c'è dietro non è per eleggere un presidente della Repubblica super partes ma è per soddisfare gli interessi degli uni e degli altri, mettendo di mezzo il presidente della Repubblica". 

SALVINI - "I 38 voti della Lega saranno determinanti", ha detto all'ANSA il segretario della Lega, Matteo Salvini. "Non staremo certo a guardare - ha aggiunto, interpellato sulla posizione del Carroccio - la cosa è troppo importante".

BAGNASCO - Il Parlamento, nel rispetto dei dovuti passaggi, riesca, in tempi brevi, ad esprimere la persona che possa rappresentare con dignità riconosciuta e operosità provata il popolo e la Nazione". E' l'auspicio dei vescovi italiani, pronunciato dal presidente della Cei, Angelo Bagnasco, sotto forma di "una preghiera al Signore della storia". Nella prolusione al Consiglio Episcopale Permanenete, Bagnasco definisce "un passaggio decisivo" l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ed esprime al presidente Giorgio Napolitano "sincera gratitudine e il più cordiale augurio di bene".

DOMANI CONSULTAZIONI PD - Intanto, sulla base dell'agenda di appuntamenti già fissati per le consultazioni del Partito democratico, in programma domani, con le altre forze politiche, il Pd ha reso noto che al calendario già noto di sue consultazioni si è aggiunto anche l'incontro alle 10 con i Moderati e Riformisti di centrosinistra. Ecco dunque il programma definitivo di incontri di domani al Nazareno: 9.30: Per l'Italia-centro democratico, Scelta Civica; 10 Moderati e Riformisti di Centro Sinistra, 10.15: Area popolare (Ncd-Udc); 11: Misto, Maie, Api; 11.30: PSI; 12: SVP, PAT, Union Valdotaine; 12.30: Lega Nord; 13.15: IDV 13.45: Fratelli D'Italia; 14.15: GAL; 19: Forza Italia; 19.45 Popolari per l'Italia 20.15: SEL;