Mercoledì 24 Aprile 2024

Tedeschi, un pioniere della Valpolicella

Lorenzo Frassoldati

Lorenzo Frassoldati

NEL 1964 Lorenzo Tedeschi ebbe la felice idea di vinificare separatamente le uve del vigneto Monte Olmi per dare origine a uno dei primissimi cru della Valpolicella. Oggi Monte Olmi è il vino emblema della maison di San Pietro in Cariano. Poi arrivarono gli acquisti di altri vigneti: La Fabriseria nei primi anni 2000 e nel 2006 la tenuta Maternigo con la raggiunta totale autonomia nella produzione di uve. Poi sono arrivate la zonazione delle vigne per ottimizzare la gestione agronomica e puntare alla sostenibilità ambientale. Tedeschi è uno dei nomi storici della Valpolicella classica e uno dei top-brand dei vini veronesi nel mondo. Valpolicella, Amarone e Recioto sono i classici di famiglia, costruiti sulle uve autoctone Corvina, Corvinone, Rondinella. Fare vini è passione di famiglia: il padre l’ha trasmessa ai figli Antonietta, Sabrina e Riccardo. Il successo internazionale di Amarone e Ripasso ha fatto scivolare in secondo piano il classico Valpolicella che era il vino quotidiano dei veronesi. Vino quotidiano ma non banale. Oggi Tedeschi produce due Valpolicella base, di cui uno (il Capitel Nicalò) con un breve appassimento delle uve. Il Nicalò 2015 (un anno in botti di rovere) è di bella freschezza, fruttato e morbido, compagno di carni bianche e rosse. Il Lucchine 2016 è il vino di annata: fruttato e un po’ speziato, bicchiere quotidiano ma da giornate semifestive. Accompagna soppressata e Monte veronese (il formaggio della Lessinia) ma anche piatti di pesce. In enoteca il Nicalò a 12 euro, il Lucchine a 8. CAPITEL NICALO’ 2015, Valpolicella Superiore, Tedeschi. Info: www.tedeschiwines.com