Giovedì 25 Aprile 2024

Proponiamo Cotarella Cavaliere del lavoro

Bruno Vespa

Bruno Vespa

IL novantacinque per cento delle persone che si accostano a un bicchiere di vino non ne sanno assolutamente nulla. Questo dato è emerso nel convegno internazionale Vino Vip organizzato a Cortina dalla rivista specializzata «Civiltà del bere» domenica e lunedì scorsi. Il problema è allora come comunicare il vino a questa folla sterminata e come scegliere la bottiglia da portare in tavola. Il proprietario di una prestigiosa cantina ha confessato che quando nei suoi giri di promozione internazionale si attardava sulle caratteristiche tecniche dei suoi vini il pubblico si annoiava e i giovani ne approfittavano per andare a fumare. Ha perciò deciso di cambiare completamente stile di comunicazione e di parlare con semplicità di quanto i suoi ospiti avevano nel bicchiere. Il vino è un prodotto molto complesso e il tema del dibattito di Cortina era appunto come semplificare la complessità. Innanzitutto il vino è frutto del suo territorio e l’Italia è il paese al mondo con il maggior numero di varietà. Il vino è una creatura viva: ha la freschezza dell’età giovanile, il fascino della maturità, le sorprese dell’invecchiamento. MERITA molta più attenzione di quanta il consumatore abitualmente gliene dia. È sconcertante vedere pranzi in cui si spendono cifre importanti per carne, pesce, ricercatezze alimentari e si mette poi in tavola un vino che non vale niente. In cene prestigiose, raramente ho trovato vini all’altezza di pietanze formidabili. Accade anche nei catering: un pranzo di nozze costa un pozzo di quattrini e troppo spesso si passa dallo champagne al niente. Sia nelle enoteche che nella grande distribuzione ci sono vini di qualità che valgono più di quello che costano. Basta cambiare bottiglia ogni tanto , salire un pochino di prezzo nelle occasioni che lo meritano e allora anche il palato più semplice potrà fare scoperte affascinanti. Ospite d’onore del convegno di Cortina era Riccardo Cotarella, presidente dell’associazione italiana e mondiale degli enologi e fresco di una prestigiosa onorificenza francese. Cotarella assicura la sua consulenza a cantine di tanti paesi, ma è una pietra miliare dell’enologia italiana.  Caro ministro Martina,non meriterebbe le insegne di Cavaliere del Lavoro?