Mercoledì 24 Aprile 2024

Sos al congresso di Md: un uomo spara due colpi in aria, bloccato. In sala anche Orlando

Attimi di paura davanti al teatro di Reggio Calabria dove si sta tenendo il congresso di Magistratura Democratica

Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando al XX Congresso di Magistratura Democratica (Ansa)

Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando al XX Congresso di Magistratura Democratica (Ansa)

Reggio Calabria, 28 marzo 2015 - Allarme sicurezza al congresso di Magistratura Democratica, dov'era presente il ministro della Giustizia Orlando: un uomo ha sparato in aria due colpi di pistola calibro 7,65 davanti al teatro Cilea di Reggio Calabria, dove è in corso il congresso. L'uomo è stato immediatamente bloccato dai carabinieri in servizio davanti al teatro.

L'uomo - successivamente identificato come Fausto Bortolotti, 61 anni, non sarebbe di Reggio Calabria - è giunto davanti al teatro a bordo di una vecchia auto Suzuki di colore rosso, è sceso e ha sparato i due colpi di pistola in aria. L'arma, una calibro 7,65 con un colpo in canna e quattro nel caricatore, è stata recuperata. S'indaga per cercare di capire i motivi del gesto dell'uomo. Certo è che dopo gli spari ha tentato di fuggire: s'era messo a una ventina di metri dal teatro, lungo corso Garibaldi, ha estratto la pistola e ha fatto fuoco due volte, poi  ha cercato di allontanarsi a bordo drll'auto, che però è stata bloccata subito dai carabinieri.

Non ha detto nulla sui motivi del suo gesto. I carabinieri stanno facendo accertamenti sul passato e la personalità dell'uomo per tentare di capire i motivi del suo comportamento, che al momento appare inspiegabile. Gli investigatori sospettano che, almeno negli ultimi giorni, Bortolotti possa avere vissuto nella sua auto, la Suzuki a bordo della quale è stato fermato e che tra l'altro è priva del lunotto. All'interno della vettura, infatti, gli agenti della Polizia scientifica hanno trovato un pò di tutto. Oltre a bottiglie vuote, carte ed uno zaino, rifiuti di vario tipo e anche un numero considerevole di caramelle e profilattici. Sembra che l'uomo, quando è stato fermato, fosse in stato di ebbrezza. Si pensa che a originare il folle piano possa essere stata una forma di risentimento nei confronti della giustizia per una questione personale. Di certo la pistola che ha sparato era detenuta illegalmente.

Il congresso è proseguito regolarmente malgrado il fuori programma: in sala nessuno si è accorto di nulla, mentre chi era in prossimità dell'ingresso ha sentito prima un colpo e subito dopo le sirene dei carabinieri. Intorno alle 17 il ministro Orlando ha lasciato il teatro Cilea.

LA REAZIONE DEL MINISTRO - "Spavento? No, abbiamo avuto un po' di preoccupazione quando abbiamo sentito i rumori e ci hanno detto di questo fatto: abbiamo capito dopo che si trattava di spari e ci hanno detto che si trattava di una persona squilibrata, un poveraccio che hanno trovato poi in condizioni anche di alterazione mentale".  Ad intervenire è stata proprio la scorta del Guardasigilli. "Credo che potesse costituire un pericolo anche per i passanti - spiega - era la via principale di Reggio, quindi credo sia stato un atto pronto di cui li vorrei ringraziare, non solo perché hanno tutelato la mia incolumità ma in questo caso quella pubblica. Per fortuna - ribadisce Orlando - si è trattato di una cosa assolutamente marginale e non effettivamente pericolosa".  In serata, il tweet:

IL TEMA DEL CONGRESSO - Al Congresso l'intervento di Orlando si è incentrato ovviamente sulla riforma della Giustizia, sottolineando come vanno tenuti insieme i temi della prescrizione, dell'anticorruzione (guardando al testo definitivo) e della durata dei processi. Sulla prescrizione, ha detto il Guardasigilli,  "una valutazione va fatta quando avremo il testo definitivo sull'anticorruzione e quando avremo anche un incardinamento del testo sul processo. Non si può dire in assoluto se 21 anni sono pochi o tanti, se non si sa quanto dura in media un processo. C'è il tema della ragionevole durata del processo che va affrontato in altra sede. Se il processo resta così quei termini di prescrizione sono giustificati, se il processo diventa più rapido quei termini possono essere anche rivisti ma sono tre cose che vanno tenute assolutamente insieme. Ad oggi - ha concluso - dico che la specificità di alcuni reati, non la gravità, quella si definisce quando si affronta la pena, ma la specificità di alcuni reati, cioè che si scoprono molto tempo dopo da quando sono stati commessi, giustifica dei tempi di prescrizione differenziata rispetto agli altri reati".