Giovedì 18 Aprile 2024

Il monastero del Mille cade a pezzi. Un gioiello ostaggio della burocrazia

Firenze, la Regione non ha mai avviato i lavori di ristrutturazione Invia le tue segnalazioni a: [email protected]

Sotto inchiesta Qn

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Borgo San Lorenzo (Firenze), 27 luglio 2014 - L’antico monastero camaldolese di Luco di Mugello, nel comune di Borgo San Lorenzo sta cadendo a pezzi. Perché dopo essere stato utilizzato per oltre un secolo come ospedale per la zona, la più vasta della provincia di Firenze, è rimasto abbandonato da decenni, e le istituzioni pubbliche non sono state in grado di trovargli una destinazione che lo salvasse dal degrado.  Un vero e proprio delitto, perché si tratta di un complesso di grande valore storico, artistico e architettonico, con al centro un delizioso chiostro rinascimentale, che storici dell’arte di recente hanno attribuito a Michelozzo. Da dieci anni l’immobile è diventato di proprietà della Regione Toscana, che l’acquistò dall’Azienda sanitaria di Firenze con l’intenzione di ospitarvi una sezione della facoltà di agraria dell’Università di Firenze, che avrebbe trasferito lì il corso di scienze delle produzioni animali. 

Un'idea legata alla tradizione zootecnica del Mugello, polmone verde della provincia fiorentina. E accolta con favore, anche a Luco, che dal recupero della struttura attendeva un rilancio socio-economico della frazione, la più popolosa del comune mugellano. Il progetto sostenuto dagli enti locali e dalla Regione fallì per le lungaggini nella progettazione e nelle procedure, che hanno favorito la retromarcia dell’Università. Eppure erano già disponibili 4 milioni e mezzo di euro da Provincia, Comune di Borgo San Lorenzo e Comunità Montana Mugello, e la Regione già vi aveva investito 2 milioni e 400 mila euro per l’acquisto. Mancavano ancora 2 milioni, ma probabilmente si fossero avviati i lavori di restauro e consolidamento, oggi il prezioso complesso non starebbe crollando.

Da un anni si è deciso di metterlo in vendita, ed è stata variata la destinazione d’uso, con il Comune che ha messo anche a disposizione un proprio appezzamento di terreno limitrofo per le necessità di parchegi e collegamenti viari: l’ex-ospedale potrebbe così diventare un grande albergo, un resort di lusso. Ma ancora, concretamente, non c’è stato alcun bando di vendita, perché manca la stima del valore dell’immobile, che la Regione attende dall’Ufficio tecnico erariale. E poi dovrà farsi avanti qualche investitore, disposto a spendere più di dieci milioni di euro per l’acquisto e il recupero della struttura.  Non è certo un periodo favorevole, anche perché gli alberghi di lusso sorti in questi anni in Mugello non navigano in acque tranquille. Intanto a farsi avanti, giorno dopo giorno, in una delle opere architettoniche più rilevanti della zona, è soltanto il degrado.