Mercoledì 24 Aprile 2024

Attenti a cosa scrivete su Facebook: da oggi si rischia il carcere

La sentenza della Cassazione: sulle offese via social network si deve esprimere il Tribunale e non il giudice di pace. Ecco cosa si rischia

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25 maggio 2015 – Chi insulta su Facebook ora rischia il carcere. La sentenza della Cassazione, attesa per il 28 aprile, è arrivata nei giorni scorsi. Come riporta Rai News, a far emergere il vulnus era stata una querela del 2010. Protagonista una donna, separata dal marito, che aveva accusato l'ex coniuge di averla insultata sul social  network.

Inizialmente, il procedimento era stato incardinato presso il giudice di pace di Roma che, però, ha dichiarato la sua incompetenza: su Facebook la diffamazione era aggravata dal mezzo della pubblicità, a esprimersi doveva essere il Tribunale. È a questo punto che l'avvocato difensore dell'ex marito, ha sollevato il conflitto di competenza: per il penalista Facebook non poteva essere assimilato a un  blog o a un quotidiano online perché non visionabile da chiunque in Rete. Ne derivava che ad esprimersi avrebbe dovuto essere il giudice di Pace, come inizialmente stabilito, e non il Tribunale. Il collegio ha accolto le argomentazioni del legale e ha trasmesso gli atti alla Corte Suprema per risolvere il conflitto.

La sentenza è arrivata pochi giorni fa: la Cassazione ha stabilito, in via definitiva, che la diffamazione via Facebook va considerata aggravata dal mezzo della pubblicità. Ne deriva che la pena da applicare può essere il carcere. Ora si attende di leggere le  motivazioni del verdetto. Per la diffamazione aggravata si rischiano da 3 a 6 anni di reclusione.