Mercoledì 24 Aprile 2024

Un sms al posto dell'anestesia: 'messaggiarsi' riduce il dolore durante l'operazione chirurgica

Lo afferma la Cornell University: "L'atto di comunicare con un amico o un estraneo determina un effetto in termini di 'risparmio' di analgesici"

Una ragazza manda un sms (Attalmi)

Una ragazza manda un sms (Attalmi)

Roma, 4 maggio 2015  -  Mandare messaggini può essere impegnativo e distrarre, al punto da anestetizzare il dolore che si sta provando. Quindi la soluzione innovativa per provare meno dolore durante piccoli interventi chirurgici è a portata di 'dita': inviare sms e 'messaggiarsi' con amici o conoscenti mentre si è sottoposti ad operazioni minori in anestesia locale, infatti, riduce il dolore e rende necessaria una dose minore di farmaci anestetici. 

Lo afferma uno studio della Cornell University negli Stati Uniti, pubblicato sulla rivista Pain Medicine. Il semplice atto di 'messaggiare' qualcuno con un cellulare durante un'operazione chirurgica minore fatta in anestesia locale, spiegano i ricercatori, "può significativamente ridurre la necessità che un paziente ha di antidolorifici". 

Lo studio ha interessato 98 pazienti, ed è emerso che "l'atto di comunicare con un amico o un estraneo - affermano gli autori della ricerca - determina un effetto in termini di 'risparmio' di analgesici". Inoltre i dati suggeriscono anche che la comunicazione via messaggi con un estraneo è più efficace nel ridurre la sensazione del dolore. 

L'effetto del cellulare in sala operatoria, sia pure per interventi meno impegnativi, pare dunque confermato, tanto che, sottolineano gli autori, "il campione di pazienti che non ha comunicato via messaggi durante l'operazione ha registrato una probabilità quattro volte maggiore di ricevere dosi aggiuntive di analgesici rispetto a quelli che mandavano messaggi ad amici". E la probabilità di dover ricevere più antidolorifici diventava addirittura sei volte maggiore nei pazienti senza cellulare rispetto a quelli che invece durante l'intervento 'si messaggiavano' con estranei. Ora, concludono gli autori della ricerca, saranno necessari ulteriori studi per comprendere quali tipi di conversazioni via sms funzionano meglio e fino a che punto tale "beneficio" possa essere utilizzato al fine di aiutare pazienti e medici.