Giovedì 18 Aprile 2024

Siria, l'Isis decapita due palestinesi. Islamisti liberano i 300 curdi rapiti

Altri sette palestinesi giustiziati nel campo profughi di Yarmouk, vicino Damasco. Media locali: asportato rene a una bimba rapita

Il campo profughi di Yarmouk vicino Damasco (Ansa)

Il campo profughi di Yarmouk vicino Damasco (Ansa)

Damasco, 6 aprile 2015 - Non c'è pace per la Siria: l'Isis ha decapitato due palestinesi e ne ha giustiziati anche altri sette nel campo profughi di Yarmouk, alle porte di Damasco. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani, una Ong con base a Londra. La notizia conferma le preoccupazioni per le brutalità perpetrate dal gruppo jihadista da quando hanno occupato il campo otto chilometri a sud della capitale siriana, il primo aprile. L'Isis occupa il 90 per cento del campo di Yarmouk mentre la fazione palestinese rivale, Aknaf Beit al-Maqdis, è confinata in un'area ristretta nella zona nord-orientale. Nel campo la situazione è drammatica per i 16mila palestinesi che non sono potuti fuggire: mancano elettricità, acqua e riscaldamento e i viveri scarseggiano. Il campo, che prima dell'inizio della rivolta contro Bashar al-Assad ospitava 160mila rifugiati, è teatro di scontri fra jihadisti e militanti palestinesi ed è bersagliato dai bombardamenti del regime di Damasco. Proprio un bombardamento ha danneggiato l'ospedale di Yarmouk e ha ferito tre volontari della Mezzaluna Rossa. Un alto dirigente dell'Olp, Ahmed Majdalani, è partito alla volta di Damasco per chiedere che venga garantita "protezione" ai palestinesi rimasti a Yarmouk affinché non si ritrovino in mezzo a "un campo di battaglia". L'Olp nei giorni scorsi ha organizzato l'evacuazione di 2mila profughi dal campo. Da Gaza, anche Hamas si è unito all'appello per far cessare le violenze nel campo profughi.

GUARDA IL VIDEO DEI COMBATTENTI ISIS NEL CAMPO PROFUGHI DI YARMOUK

ISLAMISTI LIBERANO I 300 CURDI RAPITI - Intanto sono stati tutti liberati i 300 civili curdi rapiti nel nord-ovest della Siria da ribelli islamisti. I curdi erano stati presi in ostaggio a un posto di blocco nel villaggio di Tuqad, 20 chilometri a ovest di Aleppo, e poi erano stati trasferiti a al-Dana, nella provincia di Idlib. Il gruppo viaggiava a bordo di cinque pullman e di un minibus ed era partito da Afrin diretto ad Aleppo per ritirare gli stipendi. Un portavoce dell'Unione Democratica curda ha riferito che erano tutti militanti del partito.

ASPORTATO RENE A BIMBA RAPITA - Secondo ARA News, negli ultimi mesi a Damasco il rapimento di bambini e il traffico degli essere umani sarebbero diventati fenomeni "comuni". Il mercato nero degli organi, invece, sarebbe un'aggiunta recente al decalogo degli orrori siriano. Le segnalazioni, però, si moltiplicano. Muhammad Ali, residente nel quartiere di Rukn al-Din di Damasco, ha detto che almeno quattro bambini sono stati rapiti recentemente in quella zona della città. "La scorsa settimana - ha aggiunto - un gruppo di uomini armati ha rapito diversi bambini nella città di Daria e poi li ha liberati. Le famiglie dicono che diversi organi sono stati asportati dai piccoli". "Mia figlia Raghad - è la testimonianza di Nadia Kamal - è scomparsa dal parco del quartiere. L'abbiamo cercata in diversi ospedali ma senza successo. Così ho denunciato online la sua scomparsa. Dopo dieci giorni sono stata contattata al telefono da una persona sconosciuta che mi ha detto che mia figlia era in buona salute e che potevo riaverla". La piccola sarebbe stata restituita alla famiglia da un uomo col volto coperto. "Sul suo corpo - ha aggiunto Nadia - erano evidenti i segni di un'operazione chirurgica: una visita medica ha confermato l'asportazione di un rene". Voci di traffico di organi umani si rincorrono da tempo in Siria ma non sono mai state confermate da organizzazioni indipendenti.

LIBERI DOPO UN ANNO - Una milizia islamica ha anche liberato una ventina di donne e bambine suoi prigionieri in cambio di un comandante ribelle che era in mano alle forze governative. Gli ostaggi, 10 minori e 15 donne provenienti da città sciite di Zahraa e Nubol, nella provincia di Aleppo, sono stati scambiati dalla fazione integralista Jaish al-Mujahideen per uno dei suoi leader, Yousef Zawaa, che era stato catturato dalle forze lealiste. L'accordo è stato mediato dalle Unità di protezione del popolo curdo (YPG). I civili erano stati sequestrati dai ribelli un anno fa mentre attraversavano vari checkpoint, diretti a Damasco e Aleppo, per fuggire dalla zona delle ostilità.