Mercoledì 24 Aprile 2024

Siria, Obama: "La visione di Putin è un disastro". "I raid aerei rafforzano lo stato islamico"

Obama contro Putin: "Azione in Siria un disastro". Il Pentagono valuta se usare la forza militare per proteggere i ribelli anti-Assad. I ceceni: "Pronti a combattere al fianco di Mosca". I bombardamenti hanno costretto alla cancellazione della preghiera a Raqqa. Onu sospende aiuto umanitario nelle zone oggetto di raid aerei

Vladimir Putin e Barack Obama (Ansa)

Vladimir Putin e Barack Obama (Ansa)

Damasco, 2 ottobre 2015 - La guerra in Siria porta alle stelle la tensione internazionale. Barack Obama è stato chiaro: per gli Stati Uniti gli ultimi raid sono un disastro. E le sue sono parole dure contro Vladimir Putin. "Con Putin abbiamo parlato della necessità di una transizione politica in Siria - ha spiegato Obama -. Ma sono stato chiaro: non si può riabilitare Assad". Obama ha definito  la visione del presidente russo "un disastro". "Putin è andato in Siria perché il suo amico Assad è debole. Non gli bastava piu' dare soldi. Ha dovuto mandare uomini. Solo Iran e Russia sono con Assad. Tutto il resto del mondo è con noi" ha aggiunto Obama. Obama elogia i curdi e le forze di opposizione moderate. "Non si può tornare allo status quo - dice Obama - serve un cambiamento. Gli attacchi russi contro le forze moderate di opposizione sono controproducenti". Per Obama, i raid in Siria stanno "rafforzando l'Isis, lo stato islamico". Ma, ha sottolineato Obama, il regime di Assad "cadrà".

LA GIORNATA - Venendo a quanto successo in giornata, secondo Al Jazira i jet russi hanno bombardato Qaryatain, città siriana nella provincia di Homs controllata dall'Isis, dove decine di cristiani, tra i quali padre Jacques Murad, sono praticamente tenuti in ostaggioIl Pentagono sta "valutando" se gli Stati Uniti debbano usare la forza militare per proteggere i ribelli anti-Assad da essi addestrati in Siria se questi vengono bersagliati dai raid. Lo si è appreso da fonti ufficiali dello stesso dipartimento della difesa, anche se finora il ministro, Ash Carter, ha rifiutato di parlarne. Ieri Mosca e Washington si sono confrontati in una videoconferenza di un'ora. Un faccia a faccia "costruttivo", lo ha definito il portavoce del ministero russo per la Difesa. Nel frattempo, l'Iran è pronto a entrare in guerra al fianco di Assad (e Mosca). 

NIENTE PREGHIERA DEL VENERDI' PER I RAID RUSSI - L'Isis ha cancellato oggi la preghiera del venerdì a Raqqa, la sua 'capitale' in Siria, nel timore di raid dei jet russi. Lo riferisce l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), aggiungendo che un drone, di cui non specifica l'appartenenza, ha colpito un centro di comando dell'Isis nel campo di Al Talai, vicino alla città.

CIVILI MORTI NEI RAID -  Le azioni aeree di Mosca continuano senza sosta: nelle ultime 24 ore l'aviazione militare ha effettuato 18 raid contro 12 obiettivi dei terroristi, distruggendo tra l'altro un posto di comando, un nodo di comunicazione, bunker, depositi di armi e carburanti e un campo di addestramento dell'Isis. I jet hanno preso di mira diversi villaggi della provincia di Idlib, nel nord-ovest del Paese, provocando almeno altre 7 vittime civili, secondo l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). La provincia di Idlib è controllata da una coalizione di gruppi armati islamisti, tra i quali i qaedisti di al Nusra.

CECENIA SCALPITA - Il leader ceceno Ramzan Kadyrov scalpita per mandare i suoi soldati in Siria a combattere contro l'Isis. "Non dico così per dire, chiedo che ci permettano di andare e partecipare a queste operazioni speciali", ha dichiarato al servizio russo delle notizie, precisando che l'autorizzazione spetta al comandante supremo Vladimir Putin.

4 MESI DI RAID - La campagna di attacchi aerei in Siria da parte della Russia durerà tre o quattro mesi. Lo ha detto il capo della commissione Esteri della Duma, il Parlamento russo, Alexei Pushkov, parlando ai microfoni della radio francese Europe 1. 

ALTRI BOMBARDAMENTI, ONU SOSPENDE AIUTI IN ZONA - Mentre i raid aerei russi sulla provincia siriana di Hama continuano, sono stati distrutti un posto di domando dell'Isis e un deposito di armi, l'Onu decide di sospendere il suo intervento umanitario nelle zone della Siria interessate dai bombardamenti. Lo ha comunicato l'ufficio dell'inviato speciale dell'Onu in Siria, Staffan de Mistura. Il team sul campo aveva già intrapreso i preparativi per dare il via all'intervento umanitario, come parte dell'attuazione di un accordo di cessate il fuoco: consentire ai ribelli sunniti di portare le loro famiglie fuori della zona di frontiera della città di Zabadani in cambio di un passaggio sicuro per i civili sciiti nei villaggi settentrionali di Foua e Kfarya, assediati dai ribelli. Foua e Kfarya si trovano nella provincia di Idlib, dove gli aerei militari russi hanno effettuato diversi raid negli ultimi due giorni.