Arrestato il sindaco di Abano Terme, era stato appena rieletto

Luca Claudio è finito ai domiciliari con l'accusa di corruzione, concussione, induzione indebita.

Luca Claudio, sindaco di Abano Terme (da sito comune)

Luca Claudio, sindaco di Abano Terme (da sito comune)

Padova, 23 giugno 2016  - Il sindaco di Abano Terme, Luca Claudio, appena rieletto, è stato arrestato e si trova ora ai domiciliari. Il primo cittadino è coinvolto in una vera e propria 'tangentopoli delle terme' quella portata a galla dall'operazione della Guardia di Finanza di Padova. Claudio era stato rieletto il 19 giugno scorso con il 52,3% delle preferenze, era alla guida di una coalizione di liste civiche dell'area di centrodestra.

Ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip nei confronti di due pubblici amministratori e tre imprenditori, indagati a vario titolo per i reati di concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione e riciclaggio. Altri 18 soggetti sono indagati a piede libero nel medesimo procedimento penale. Effettuate anche 22 perquisizioni domiciliari e locali. 

Luca Claudio, dal 2011 primo cittadino di Abano Terme, e adesso finito nel mirino dell'operazione denominata 'Imperator', per dieci anni, dal 2001 al 2011, era stato sindaco di Montegrotto Terme. 

Oltre al sindaco Claudio, un provvedimento cautelare anche Massimo Bordin, eletto sindaco di Montegrotto nel 2011 alla guida di una civica e dimessosi nel 2015, anche lui indagato dalle fiamme gialle lo scorso anno per un giro di presunte tangenti sulla manutenzione del verde. 

Luca Claudio è accusato di aver chiesto e ottenuto tangenti del 10% sull'importo dei lavori assegnati dalle due amministrazioni a una serie di aziende private. Ma i problemi di Claudio con la legge sono iniziati lo scorso aprile, quando la Guardia di Finanza aveva arrestato, nel corso dell'operazione Imperator, l'assessore all'ambiente di Montegrotto, Ivano Marcolongo, e fermato i sindaci di Montegrotto a Abano Terme, Massimo Bordin e, appunto, Luca Claudio. Marcolongo, interrogato, ha poi confessato il suo ruolo di "esattore", ammettendo di aver ritirato le mazzette per conto dei due sindaci. Al che Bordin si è dimesso dalla sua carica, mentre Luca Claudio ha continuato a professarsi innocente, scrivendolo anche sui manifesti che pubblicizzavano la sua ricandidatura alle amministrative di quest'anno. 

Arrestati anche tre imprenditori: Massimo Trevisan, ritenuto un 'prestanome' di Claudio e a capo di alcune società dove, secondo l'accusa, sarebbero state fatte transitare le presunte tangenti. Poi Luciano Pistorello, imprenditore attivo nella manutenzione e rifacimenti stradali e Saverio Guerrato, impegnato nell'edilizia pubblica.