Mercoledì 24 Aprile 2024

Mattarella, l'ex ministro che non piace a Berlusconi

Sergio Mattarella (Ansa)

Sergio Mattarella (Ansa)

E' Sergio Mattarella il nome che sta spaccando il patto del Nazareno per la scelta del nuovo presidente della RepubblicaUna carriera pubblica durata 25 anni, segnata da una presenza di primo piano nel processo riformatore e dalla partecipazione al processo di costruzione della difesa comune europea. Giudice costituzionale, più volte ministro, Mattarella ha legato il suo nome alla legge elettorale alla quale in molti, in questi mesi, hanno guardato come modello per sostituire un Porcellum bocciato dalla Consulta. Nato a Palermo il 23 luglio 1941. Deputato dal 1983 al 2008, prima per la Democrazia Cristiana e poi per il Partito Popolare Italiano e la Margherita, è giudice costituzionale di nomina parlamentare dal 2011. La sua vita politica e personale è stata segnata da due tappe fondamentali: la morte del fratello Piersanti, ucciso per la sua lotta al crimine nel 1980 dalla mafia mentre era presidente della Regione siciliana, e le sue dimissioni da ministro durante il governo Andreotti nel 1990 per protestare contro l'approvazione della legge Mammì, di riassetto del sistema radiotelevisivo.

In gioventù Mattarella ha militato tra le file della Gioventù Studentesca di Azione Cattolica e della Fuci. Entra nella vita publica seguendo una tradizione familiare che aveva visto, prima del fratello, già il padre, Bernardo, arrivare ai vertici della Democrazia Cristiana e ricoprire più volte la carica di ministro. Sono gli anni della "Primavera di Palermo", la risposta della società civile alla mafia, di cui è tra gli emblemi e tra i propulsori. Qio diventa anche docente di Diritto parlamentare presso l'Università di Palermo. L'ingresso in politica con la DC, del cui rinnovamento è uno dei protagonisti. Nel 1989, con la formazione del governo Andreotti VI viene nominato ministro della Pubblica Istruzione. Si dimette dall'incarico il 27 luglio 1990, insieme ad altri ministri della corrente di sinistra della DC contro il sì alla legge Mammì che, a detta dei detrattori, legittimava la posizione dominante del gruppo televisivo di Silvio Berlusconi. Privo di incarichi di governo, Mattarella è rieletto alla Camera nel 1992. Nello stesso anno gli viene  affidata la direzione del quotidiano della Democrazia Cristiana 'Il Popolo'.

L'ex ministro è noto anche per la legge che porta il suo nomeNel corso della XII Legislatura fu relatore delle riforme del sistema elettorale della Camera e del Senato che, recependo l'esito del referendum del 1993, introducevano una preponderante componente maggioritaria. La legge Mattarella, in gergo nota come 'Mattarellum' fu impiegata per le elezioni politiche del 1994, del 1996 e del 2001. Il sistema è semplice: il 75 percento dei seggi parlamentari assegnati con il sistema maggioritario, il 25 con il proporzionale.

Nel 1996, con l'affermazione elettorale de L'Ulivo, Mattarella viene confermato alla Camera ed eletto capogruppo dei deputati popolari. Durante il governo D'Alema ha assunto la carica di vicepresidente del Consiglio mentre nei successivi Governo D'Alema II e Governo Amato II è ministro della Difesa. Nel 2001 viene rieletto alla Camera nelle liste della Margherita, candidato in Trentino-Alto Adige. Dal 2001 al 2002 diventa vicepresidente del Comitato per la legislazione, che ha poi presieduto fino al 2003. Alle elezioni politiche del 2006 viene riconfermato deputato per la lista dell'Ulivo. Cessato dal mandato parlamentare il 28 aprile 2008, non si è ricandidato.