Sei corpi di polizia e pochi soldi Il piano di Renzi per riunire le forze

ROMA SEI corpi di polizia, e c’è chi dice addirittura sette o otto, includendovi la polizia provinciale e i vigili urbani, sono una specificità solo italiana. Che danno vita a uno dei panorami più affollati di agenti di Europa: mentre in Italia ce ne sono 561 ogni centomila abitanti, in Spagna sono 469, in Francia 385 e in Germania 300. Guadagneranno poco, ma i nostri appartetenenti alle forze dell’ordine sono davvero molti. Probabilmente troppi. Magari male impiegati, perché la sicurezza non è certo superiore che in Germania, ma pochi non sono. Ecco quindi che riappare in tutta la sua forza la questione del riordino del comparto, e del possibile accorpamento di almeno qualcuno dei corpi. ANCHE perché appare evidente il legame tra cattiva organizzazione e scarsa paga. Della serie: se risparmiassimo di più per le spese generali evitando sovrapposizioni, ci sarebbero più soldi per gli agenti. Il premier Renzi l’ha detto papale papale ai sindacati: se parliamo di stipendi parliamo anche di accorpamenti. L’ex sottosegretario alla presidenza del governo Monti, Piero Giarda, quantificò in 1,7 miliardi annui lo spreco derivante dal tenere in vita cinque diversi corpi di polizia. Della vicenda si discute da tempo, senza mai arrivare a niente, ma stavolta il governo qualcosa di concreto l’ha fatta. Almeno a parole. Ha inserito nella delega della riforma della Pubblica amministrazione un articolo dedicato al riordino delle forze di polizia, prevedendo l’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato con un’altra forza più grande, da decidersi. Stessa cosa anche per la Polizia penitenziaria. Ne discuterà il parlamento, con tempi non celerissimi, ma non è detto che si arrivi a qualcosa, perché già i ministri competenti (cinque forze appartengono a cinque ministeri diversi: interni, difesa, agricoltura, giustizia, economia) hanno mostrato tutta la loro contrarietà e fatto capire che ostacoleranno gli accorpamenti che li riguardano (in questo caso, le prima «vittime sacrificali» sarebbero Forestale e Polizia penitenziaria). L’ACCORPAMENTO più importante in termini numerici è quello tra polizia e carabinieri (sale operative che si sovrappongono, doppi servizi, caserme, mense, centri di acquisto) che però non pare essere dietro l’angolo, e lo stesso governo attuale l’ha scartato, ripiegando su obiettivi maggiormente a portata di mano, almeno politicamente. Accorpamenti che però sono anche quelli forieri di minori risparmi. Gli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato sono infatti meno di ottomila (più quelli nelle cinque Regioni a statuto speciale, che hanno loro corpi forestali) e le soprapposizioni di servizi e strutture con polizia e carabinieri sono minime. Peraltro i forestali hanno una preparazione specifica, mentre polizia e carabinieri svolgono più o meno le stesse mansioni.