Giovedì 25 Aprile 2024

Lui e la ragazzina sposi sul web. Poi la incontra e abusa di lei

Milano, tredicenne adescata su Second Life: l'arrestato ha 64 anni

Un'immagine di Second Life

Un'immagine di Second Life

Milano, 25 maggio 2016 - Due nuove identità in un mondo virtuale. E in quell’universo parallelo, dove le età si confondono e i profili raccontano poco o nulla della vita reale di ognuno, l’avatar di una ragazzina italiana di 13 anni e quello di un uomo americano di 64 si erano persino uniti in (cyber) matrimonio. A migliaia di chilometri di distanza. Seduti davanti a un pc. L’adolescente non poteva sapere che dietro quel personaggio di fantasia si celasse in realtà un orco pronto ad approfittarsi della sua ingenuità di bambina. Gli uomini della Squadra mobile di Milano, guidati da Lorenzo Bucossi, hanno preso il presunto pedofilo settimana scorsa, al termine di un’indagine-lampo scaturita proprio dalle dichiarazioni della vittima, che ha raccontato a un’insegnante della scuola media che frequenta di aver subìto violenza.

La docente, a sua volta, ha informato i genitori, che sono andati in commissariato a sporgere denuncia; in meno di 24 ore, gli agenti della sezione Reati sessuali sui minori, coordinata dalla dirigente Rita Fabretti, hanno individuato e fermato l’aggressore. Lui, che sostiene di appartenere a una comunità religiosa, per ora tace; al momento del fermo, avrebbe provato ad abbozzare una difesa, affermando di non sapere che la ragazzina fosse minorenne. Possibilità esclusa da chi segue il caso: «La ragazza non dimostra più dell’età che ha». Riavvolgiamo il nastro. Tutto inizia nel 2014, quando i due si conoscono via computer su Second Life, la piattaforma informatica lanciata nel 2003 dalla società Linben Lab per dare la possibilità agli utenti (900mila secondo gli ultimi accessi aggiornati all’agosto 2015 dopo il boom degli esordi) di costruirsi una vita alternativa. Il legame si fa sempre più stretto, settimana dopo settimana. La relazione immaginaria andrà avanti per un paio d’anni, e passerà pure attraverso finte nozze che sul software si riducono in effetti a una richiesta fatta da un frequentatore del sito e approvata dall’interlocutrice di turno. Qualche mese fa, il rapporto si trasferisce su social più immediati, con scambio di foto e dialoghi in videochat. Poi la proposta dell’uomo di vedersi a Milano, alla quale la ragazza residente nel capoluogo lombardo – evidentemente rassicurata da una figura ormai familiare e all’oscuro delle sue reali intenzioni – non riesce a dire di no.

Il primo contatto avviene giovedì 12 maggio, subito dopo l’arrivo in città dell’uomo e della moglie di nazionalità inglese, partiti qualche giorno prima probabilmente in macchina da un piccolino paesino del Portogallo in cui risultano domiciliati. E a quell’incontro, hanno ricostruito gli investigatori, partecipa pure la donna, sulla cui posizione sono in corso approfondimenti soprattutto per capire se e quanto avesse consapevolezza di cosa stava per accadere. Sabato mattina va in scena l’orrore: la ragazzina arriva nell’appartamento in zona semicentrale che la coppia ha affittato e lì trova soltanto l’uomo che abuserà di lei poco dopo. L’adolescente è comprensibilmente sconvolta, sia per la violenza subita che per il tradimento di quella persona che credeva amico fidato. Fa passare solo la domenica, il lunedì trova la forza di confessare tutto a una delle sue professoresse. E in pochissimo tempo gli investigatori incastrano l’uomo: bloccato martedì scorso, viene raggiunto in carcere da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Alessandra Clemente con la pesantissima accusa di atti sessuali con minorenne. Il lavoro degli inquirenti non è finito. Sì, perché l’americano – sulla cui fedina penale all’estero non ci sono al momento informazioni – potrebbe essere un seriale: computer e cellulare al setaccio per individuare altre eventuali vittime.