Sabato 20 Aprile 2024

Stato generoso anche con gli ex. Ciampi protetto giorno e notte

Venti agenti vegliano su di lui in città e nella casa al mare

GIURAMENTO PRESIDENTE CIAMPI - IL NEO ELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI (C) SEGUITO DALLA SCORTA, LASCIA LA SUA CASA PER RECARSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI PER GIURARE DA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

GIURAMENTO PRESIDENTE CIAMPI - IL NEO ELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI (C) SEGUITO DALLA SCORTA, LASCIA LA SUA CASA PER RECARSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI PER GIURARE DA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

ROMA, 31 ottobre 2014 - UN’AUTO sotto casa per la sorveglianza fissa. In aggiunta, ovviamente, agli uomini che si occupano di garantire la sicurezza per ogni tipo di uscita, pubblica e privata. In termini di agenti incaricati del servizio significa una vettura con due persone sempre pronte a controllare il territorio circostante per cinque turni (quattro più il riposo). Circa 15 esponenti delle forze dell’ordine che si danno il cambio sotto casa del personaggio da proteggere. E altri che lo scortano ovunque vada. In tutto, sicuramente più di venti persone. Non sono molti coloro che hanno diritto a questo tipo di tutela – i dati sono tenuti riservati ma un paio di anni fa si parlava di 16 persone in tutto il Paese – e, tra i pochi, c’è l’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

IL POSTO fisso sotto casa dell’ex inquilino del Quirinale è ben visibile nel quartiere Trieste di Roma. Come è altrettanto riconoscibile quando l’ex presidente si sposta al mare, a Santa Severa. In questo caso, la sorveglianza è affidata al commissariato di zona mentre a Roma, presente o meno lo stesso Ciampi, il posto fisso resta tale estate, inverno e stagioni intermedie. A garantire il servizio, l’ufficio di polizia del Quirinale. Un ulteriore centro che agisce in parallelo ai servizi centrali per le scorte, Reparto Viminale e Villa Tevere.

Non ultimi, esistono centrali dedicate anche presso Camera e Senato. Insomma, una bella somma di stanze dei bottoni dove si valutano le situazioni e si procede con le assegnazioni. Ognuno bada ai suoi, per capirci, mentre a tutti gli altri ci pensa il Comitato per l’ordine e la sicurezza.

È chiaro che il livello istituzionale del presidente Ciampi non si mette in discussione, piuttosto è lecito chiedersi se tale dispiegamento di forze sia agganciato ai tempi di ristrettezze e spending review. In un altro Paese, probabilmente, il servizio sarebbe molto più esiguo e non soltanto per il presidente emerito. Negli Usa, ad esempio, hanno diritto a questo servizio solo il presidente e il vicepresidente e non si parla di tutele agli ex.

Nella scala dei pericoli a cui i personaggi noti devono far fronte questo è il livello massimo per chi ha abbandonato la carica. Altro discorso per chi l’incarico lo mantiene anche oggi: nei mesi scorsi ha fatto rumore la notizia che 27 persone operano per la sicurezza del presidente della Camera, Laura Boldrini. Il passato, invece, è un forziere di curiosità: avevano lasciato di stucco la scorta dell’ex presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo (18 agenti con 4 auto), quella dell’ex ministro Diliberto o del patron della Lazio, Lotito. Ma questo era ieri. Renzi ha promesso che tutto sarebbe cambiato.

Silvia Mastrantonio