Schwazer, quell'idea nata da un giudice

Leo Turrini LA PIÙ IMPROBABILE della coppie. Forse, anche la più promettente: di sicuro, lo scopriremo solo vivendo. Alex Schwazer, oro olimpico nella 50 km di marcia a Pechino 2008, poi travolto dal doping alla vigilia di Londra 2012, tenta di tornare all'agonismo affidandosi a Sandro Donati. Che, per chi non lo sapesse, ormai da un quarto di secolo o giù di lì è il nemico giurato dello sport taroccato'. Il diavolo e l'acqua santa, hanno detto. Insieme per un processo di redenzione. «Non ci avrei provato senza averlo accanto», ha detto l'altoatesino. «Accetto la sfida perché è una ipocrisia dare tutte le colpe solo all'atleta», ha risposto Donati. Funzionerà? IL GIUDICE. Curiosamente, questa combinazione nasce da una idea del magistrato che ha incastrato l'ex fidanzato di Carolina Kostner. Tempo fa feci una intervista a Guido Rispoli, il procuratore capo di Bolzano. Interpellato sulla credibilità di un eventuale ritorno di Schwazer, il giudice proprio questo disse: la gente gli darà fiducia solo se sarà certissima della sua onestà e una collaborazione con Donati, simbolo di una lotta integrale e integralista al doping, potrebbe essere l'unica soluzione. E' andata così, sta andando così. Di nuovo: funzionerà? I CONTROLLI. Insomma, la Strana Coppia si forma all'insegna di un Progetto, con la maiuscola, dal teorico, enorme significato simbolico. Non per niente una bella figura come Don Ciotti, il prete di Libera', appoggia l'iniziativa: Questo incontro è una bella notizia, spero induca altri atleti ad uscire dall'omertà, a raccontare la verità per intero'. La verità: già Ponzio Pilato si chiedeva cosa fosse, figuriamoci Schwazer, che comunque, su sollecitazione dello stesso Donati, ha ampliato la collaborazione con la magistratura (E sono pronto anche ad andare a Losanna per l'appello di Carolina: il suo coinvolgimento nella vicenda mi amareggia'). Poi è previsto un rigidissimo sistema di controlli, Alex si rimette in marcia a pane e acqua, quando tornerò a vincere nessuno avrà il diritto di nutrire dubbi'. Avrà accanto tecnici e scienziati, da Benedetto Ronci a Mario De Benedictis a Dario D'Ottavio. Mettiamola così: una seconda opportunità, nella vita, non si nega a nessuno. E paradossalmente a rischiare di più è Donati: purtroppo la storia dello sport è piena di atleti recidivi', sul fronte del doping. Funzionerà?