Mercoledì 24 Aprile 2024

Doping, parla il legale di Schwazer: "Possiamo dimostrare la sua innocenza"

Alex Schwazer stavolta non ci sta, il suo legale ha annunciato battaglia in sede legale per dimostrare l'innocenza del marciatore.

Alex Schwazer durante l'ultima conferenza stampa

Alex Schwazer durante l'ultima conferenza stampa

Roma, 25 giugno 2016 - Alex Schwazer stavolta è convinto di non aver assunto sostanza dopanti e di essere innocente, alberga in lui - in maniera del tutto convinta - l'idea di un complotto per non proibirgli la partecipazione a Rio. Dopo la conferenza stampa post positività, è stato il turno dell'avvocato Gerhard Brandstaetter a sentenziare l'innocenza dell'atleta: "Questa è una offesa all'Italia sportiva - ha attaccato il legale - Wada e Iaaf dovranno stare molto attente a come tratteranno la vicenda, noi presenteremo denuncia contro ignoti alla Procura di Bolzano e chiederemo di anticipare le controanalisi".
 
La teoria dunque del complotto fa capolino, perché tutta la storia ha contorni troppo strani per accettarla senza analizzarla nel profondo: "La coppia Donati-Schwazer disturba - ha proseguito Brandstaetter - l'intento è non fare gareggiare Alex a Rio perché la provetta a gennaio era negativa e, con gravi errori di procedura, è stata riaperta. Ricordo inoltre che ad aprile ci fu una forte lite tra Donati e la Wada. Alex mi ha assicurato di non aver preso nulla e i 65 test volontari effettuati dimostrano chiarezza".
 
Ora dunque si andrà fino in fondo, lo scopo è capire chi possa aver portato avanti questa strategia subdola e mirata: "Abbiamo atti che confermano l'innocenza di Alex - chiude la difesa il legale - cercheremo di scoprire chi è stato e abbiamo notato delle anomalie che potrebbero portare alla nullità. Non sappiamo come è stata trattata la provetta, speriamo di poter dimostrare che dopo la negatività di gennaio ci sono stati interventi esterni".