Roma, 25 giugno 2016 - Alex Schwazer stavolta è convinto di non aver assunto sostanza dopanti e di essere innocente, alberga in lui - in maniera del tutto convinta - l'idea di un complotto per non proibirgli la partecipazione a Rio. Dopo la conferenza stampa post positività, è stato il turno dell'avvocato Gerhard Brandstaetter a sentenziare l'innocenza dell'atleta: "Questa è una offesa all'Italia sportiva - ha attaccato il legale - Wada e Iaaf dovranno stare molto attente a come tratteranno la vicenda, noi presenteremo denuncia contro ignoti alla Procura di Bolzano e chiederemo di anticipare le controanalisi".
La teoria dunque del complotto fa capolino, perché tutta la storia ha contorni troppo strani per accettarla senza analizzarla nel profondo: "La coppia Donati-Schwazer disturba - ha proseguito Brandstaetter - l'intento è non fare gareggiare Alex a Rio perché la provetta a gennaio era negativa e, con gravi errori di procedura, è stata riaperta. Ricordo inoltre che ad aprile ci fu una forte lite tra Donati e la Wada. Alex mi ha assicurato di non aver preso nulla e i 65 test volontari effettuati dimostrano chiarezza".
Ora dunque si andrà fino in fondo, lo scopo è capire chi possa aver portato avanti questa strategia subdola e mirata: "Abbiamo atti che confermano l'innocenza di Alex - chiude la difesa il legale - cercheremo di scoprire chi è stato e abbiamo notato delle anomalie che potrebbero portare alla nullità. Non sappiamo come è stata trattata la provetta, speriamo di poter dimostrare che dopo la negatività di gennaio ci sono stati interventi esterni".