Mercoledì 24 Aprile 2024

Schengen e hotspot, ecco il glossario dell'immigrazione

Dall'approccio 'hotspot' alla direttiva rimpatri, ecco quello che gli Stati possono o non possono fare

Profughi alla stazione (Ansa)

Profughi alla stazione (Ansa)

Bruxelles, 2 settembre 2015 - Dal Regolamento di Dublino allo spazio Schengen, da Eurodac all'Hotspot, ecco il glossario della crisi sull'immigrazione. 

REGOLAMENTO DI DUBLINO - Stabilisce che la responsabilità dell'esame di una richiesta di asilo spetta allo Stato membro che ha svolto il ruolo maggiore per l'ingresso o il soggiorno del richiedente nell'Ue. I criteri per stabilire la responsabilità sono l'ingresso del richiedente nella Ue, considerazioni di natura familiare, il possesso recente di un visto o permesso di soggiorno in uno Stato membro.

EURODAC - E' un regolamento che ha istituito una banca dati Ue per le impronte digitali dei richiedenti asilo e migranti fermati in seguito all'attraversamento irregolare di una frontiera esterna dell'Unione. Confrontando le impronte, gli Stati membri possono verificare se il cittadino straniero ha già presentato una domanda in un altro Stato membro o è entrato irregolarmente nell'Ue.

HOTSPOT - Prevede che l'Ufficio europeo per l'asilo (Easo), Frontex ed Europol diano il loro supporto agli Stati membri per velocizzare le pratiche di identificazione, registrazione e fotosegnalamento dei migranti. Tra gli obiettivi c'è l'individuazione dei profughi che hanno effettivo diritto all'asilo, dai migranti economici. Gli esperti di Easo aiuteranno i Paesi ad esaminare le domande di asilo "il più velocemente possibile", mentre Frontex aiuterà gli Stati nel coordinamento dei rimpatri di "coloro che non hanno esigenze di protezione internazionale".

DIRETTIVA RIMPATRI - Introduce norme e procedure comuni da applicare nei paesi dell'Ue per l'allontanamento dal loro territorio di cittadini non comunitari il cui soggiorno è irregolare. La direttiva fissa disposizioni per porre fine ai soggiorni irregolari, per trattenere i cittadini non comunitari in attesa del loro allontanamento, oltre a garanzie procedurali.

SPAZIO SCHENGEN - E' composto da 26 paesi europei, di cui 22 membri dell'Ue. Dei 28, ne fanno parte 22 ad eccezione di Gran Bretagna e Irlanda (opt-out), Cipro, Croazia, Bulgaria e Romania. Vi rientrano poi Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera. È possibile, in caso di emergenza o situazioni eccezionali, reintrodurre previa informazione a Bruxelles i controlli obbligatori alle frontiere interne per un massimo di 30 giorni.