Giovedì 25 Aprile 2024

SCHEDA La regola del 'canguro'

Tre precedenti in Senato: nel 1996, nel 2002 e nel 2004

Roma, 30 luglio 2014 - Evocato da giorni, come l'arma della maggioranza contro l'ostruzionismo delle opposizioni sul ddl Boschi, il 'canguro' ieri si e' materializzato nell'aula del Senato. E oggi la curiosa regola che permette in un sol colpo di sfoltire migliaia di emendamenti dal contenuto simile è entrata a pieno titolo nel dibattito parlamentare, provocando anche una convocazione della Giunta presieduta da Pietro Grasso. Quello che però emerge alla fine della Giunta è che il 'canguro' in realtà non esiste nel Regolamento del Senato. E' una prassi mutuata dal Regolamento della Camera, all'articolo 85 comma 8 (votazioni riassuntive o per principi). A Montecitorio però non è previsto che il 'salto' tra emendamenti possa essere utilizzato per i disegni di legge costituzionali.

Nel 1997 infatti si cambiò la regola introducendo l'articolo 85-bis che al comma 4 stabilisce che "le disposizioni di cui all'ultimo periodo del comma 8 dell'articolo 85", ossia il 'canguro', "non si applicano" nella discussione dei progetti di legge costituzionale e per i progetti di legge riguardanti questioni di eccezionale rilevanza politica, sociale o economica riferite ai diritti previsti dalla prima parte della Costituzione.

Il primo precedente del 'canguro' al Senato fu usato il 17 luglio del 1996 dall'allora presidente Nicola Mancino di fronte all'ostruzionismo della Lega su due decreti legge. Il presidente Grasso, aprendo i lavori d'aula, riferendo dell'esito della Giunta, fa notare che, oltre al '96, fu usato anche ai tempi della 'devolution' del 2002 e con la riforma costituzionale centrodestra di Silvio Berlusconi del 2004, dal presidente Marcello Pera. Ironico il commento di Loredana De Petris che fa notare: "Sì, ma allora si trattava di piccoli salti. Tra l'altro, chiunque è stato in Australia sa che il canguro è un animale che non fa salti chilometrici...".