Mercoledì 24 Aprile 2024

Delitto Morchi: "Ditemi chi ha ucciso mia madre"

L’accorato appello in Tv della figlia di Marisa Morchi

Il sopralluogo

Il sopralluogo

Castelnuovo Magra, 16 gennaio 2015 - L’appello accorato di Marina Palma, figlia di Marisa Morchi, la pensionata trucidata la mattina del 14 marzo 2013 nella sua casa di via Palvotrisa a Castelnuovo Magra, dagli schermi di Rai3 rimbalza nelle case di tutta Italia. Finisce con le sue parole un lungo servizio che la popolare trasmissione «Chi l’ha visto?»  mercoledì sera ha dedicato al terribile delitto ancora senza un colpevole.

"Continuo a chiedere se qualcuno ci sta ripensando, – dice Marina Palma – se ancora ha un ricordo, un pensiero, si faccia avanti, lo dica. Soprattutto mi rivolgono alle forze dell’ordine che mi facciano sapere a che punto sono, cosa sta succedendo. Ho bisogno di sapere cosa è accaduto veramente". E’ una battaglia di verità e giustizia quella che Marina sta combattendo, iniziata il giorno dopo la tragica scoperta del corpo della mamma, uccisa in modo orribile, in un lago di sangue, colpita ripetutamente con una roncola e le mani mozzate. Si è messa a disposizione degli investigatori è stata interrogata per ore e ore. Ha risposto a tutte le domande. A quasi due anni dal delitto le indagini comunque non sono ancora archiviate. A confermarlo è la stessa figlia della donna: "Un mese e mezzo fa – racconta in Tv – i carabinieri mi hanno convocato con i figli, a me è stato chiesto di rilasciare nuovamente il mio tampone, ai miei figli le impronte digitali. Però non so nulla sono sempre stata tenuta all’oscuro di tutto. Le unico cose delle quali sono venuta a conoscenza è che c’erano stati due o tre indagati. Il primo un mese e mezzo dopo il delitto, l’altro a un anno esatto dalla morte di Marisa Morchi. Si tratterebbe di un 49enne della zona che aveva  un attrezzo compatibile con l’arma del delitto. Sarebbe finito nel registro degli indagati per potergli perquisire la casa ed esaminare l’attrezzo. Anche in questo caso però non ho saputo nulla".

Uno dei misteri infatti è l’attrezzo agricolo usato dall’assassino per uccidere Marisa: non è mai stato trovato. Si suppone fosse un falcetto, una roncola. La figlia ricorda che un attrezzo del genere si trovava nel ripostiglio della madre ma non è stato ritrovato dopo il delitto. Si è parlato anche molto della foto che ritrae Marisa bimba che l’assassino ha lasciato sul suo corpo dopo averla uccisa, come delle caramelle lasciate accanto per terra. Una foto che solo chi la conosceva bene poteva sapere che quella bimba era Marisa. Le ipotesi più probabili restano quelle che si sono sempre fatte, l’assassino sarebbe un abitante della zona «riemerso» dal suo passato. C’è poi l’incursione nella casa del delitto la notte successiva, con la strada transennata e la casa sotto sequestro. Una sfida dell’assassino? Oppure la ricerca di qualcosa che avrebbe potuto inchiodarlo? O, come pensano i carabinieri che stanno svolgendo le indagini, la bravata di un gruppo di ragazzi in cerca di forti emozioni. Quello che lascia più sconcertati è che nessuno nella zona di Palvotrisia, un tratto molto trafficato e pieno di case, nessuno abbia sentito nulla.

Solo un ragazzo ha raccontato che alle 10 di quel 14 marzo stava dormendo e di essere stato svegliato dall’urlo di una donna. Possibile che non esistano altre testimonianze. E proprio a loro va l’appello della figlia. "Se qualcuno ripensa a quel giorno e magari ricorda qualcosa si faccia avanti. Come si può far passare sotto silenzio la morte in quella maniera di una donna?" Una battaglia che non si fermerà mai quella di Marina Palma. Vuole sapere come è morta sua mamma e soprattutto perchè. Già una battaglia di verità e giustizia.

Carlo Galazzo