Giovedì 18 Aprile 2024

Conti, festival nel segno dell’amore: "Vi stupirò con Charlize e Conchita"

La diva da Oscar e la star barbuta all’Ariston. Con il ct Conte e Nibali

Carlo Conti (Lapresse)

Carlo Conti (Lapresse)

Milano, 30 gennaio 2015 - Carlo Conti, finalmente i grandi ospiti internazionali sono arrivati?

«Abbiamo appena chiuso con Charlize Theron, la cui carriera, come ricorderete, è iniziata proprio in Italia, con il famoso spot in cui il filo del suo vestito restava impigliato e maliziosamente si dipanava - spot girato in Liguria, a Santa Margherita. Siccome il vincitore di Sanremo partecipa all’Eurofestival ci è sembrato giusto invitare il vincitore dell’anno scorso, Conchita Wurst. Poi avremo Antonio Conte ct della Nazionale e, visto che il Giro d’Italia quest’anno partirà proprio da Sanremo, il più forte ciclista italiano del momento, Vincenzo Nibali».

Negli anni scorsi la partecipazione dei grandi ospiti internazionali ha spesso lasciato a desiderare. Ricordiamo una memorabile non-intervista di Victoria Cabello a Hugh Grant, coperto di soldi per non fare assolutamente niente. Come intendete regolarvi?

«L’ospite internazionale innanzitutto porta un po’ di glamour a Sanremo. Non è che, siccome gli paghiamo il cachet, deve stare in scena 40 minuti. In ogni caso, a tutti gli ospiti chiederemo la loro playlist personale, e se qualcuno di quei brani è legato a un avvenimento particolare della loro vita che hanno voglia di raccontarci. Insomma, in un modo o nell’altro tutto verrà riportato alla musica».

Per i comici c’è qualche novità?

«Avremo il campione d’incassi al cinema Alessandro Siani, poi Angelo Pintus che con i suoi spettacoli a teatro ha avuto 220mila spettatori. E infine Luca e Paolo».

E i toscani, dove sono finiti?

«Non è che io, Pieraccioni e Panariello siamo fratellini che dobbiamo fare tutto insieme. La fratellanza esiste ma il lavoro è un’altra cosa».

Nel cast dei cantanti ci sono Platinette e I Soliti Idioti. La loro presenza non snatura un Festival che dovrebbe essere squisitamente musicale?

«Personaggi di quel tipo ci sono sempre stati, l’importante è cosa cantano. Uno di questi due brani ci farà sorridere, l’altro ci farà riflettere. Credo che nella composizione della pietanza di Sanremo anche questi sapori ci stiano bene, tanti profumi diversi uniti però da un carattere comune, il tema dell’amore».

L’amore, appunto. In tempi così cupi non si potrebbe anche parlare d’altro?

«L’amore manca così tanto nella vita quotidiana che per fortuna qui al Festival ce n’è parecchio».

Emma e Arisa faranno davvero le vallette come hanno orgogliosamente proclamato? Cioè leggeranno i foglietti con i nomi di autori, interpreti, direttori?

«Il ruolo è quello. Magari nel corso delle serate ci sarà almeno un duetto, visto che entrambe sono cantanti e lo fanno piuttosto bene. Più che altro conterà il clima leggero, di amicizia, che si stabilirà tra di noi».

La bionda e la bruna: si torna a uno schema antiquato?

«Manca la rossa, visto che anche la terza, Rocio Munoz Morales, è mora. Abbiamo visto che le ultime due vincitrici del Festival erano due ragazze fresche e giovani, che avevano avuto altre esperienze televisive e cinematografiche... perché no? A 30 anni ti puoi permettere anche di fare cose diverse».

Con l’elezione del Presidente della Repubblica l’avete scampata per un pelo...

«Non è ancora detto...».

Se dovesse accadere, ha già pensato a come regolarsi?

«Facile: si passa la linea al Tg e, quando si torna in onda, un lungo applauso di auguri al nuovo Capo dello Stato. Meglio interrompere per questo piuttosto che per dare notizie tragiche».

Ha un suo candidato favorito per il Quirinale?

«Per carità! Ho abbastanza da fare qui».

Vista la sua esperienza in campo musicale, quanto ci mette a “capire” una canzone? Pochi secondi?

«Un po’ di più. Diciamo che entro il primo minuto un’idea me la sono fatta. Poi a volte mi sbaglio, certo».

Ovviamente non può dircelo, ma ha una sua canzone favorita?

«Tutte hanno un loro perché, però diciamo che 4 o 5 le sento più vicine. Comunque le canticchio tutte. Mi sono accorto che, quando sul palco smettono di provare, comincio a canticchiare il brano fino a che, mezz’ora dopo, non arriva un altro artista. E ricomincio da capo».

Riuscirà a battere gli ascolti di Fazio?

«Non rientra tra i miei obiettivi. La massima soddisfazione per me sarebbe, tra un mese, salire un taxi e sentire l’autista che fischietta un brano di Sanremo».