Indagini di laboratorio (foto www.ospedalebambinogesu.it)
Roma, 8 ottobre 2015 - Un bambino affetto da grave allergia è stato salvato utilizzando, per la prima volta al mondo, il lavaggio del sangue. Una macchina ha filtrato i fluidi corporei rimuovendo gli anticorpi nocivi che scatenavano le reazioni fino allo shock anafilattico. Le condizioni del piccolo paziente erano critiche, al punto che i normali farmaci non risultavano più efficaci e occorreva una soluzione radicale. L'intervento è stato eseguito con successo all'Ospedale Bambino Gesù di Roma
La plasmaferesi, la tecnica adottata, è una procedura che filtra il sangue separando globuli rossi e plasma, cellule e fluidi, utilizzata normalmente nelle persone che eseguono terapie dopo un trapianto di organi o per smorzare malattie autoimmuni gravi. Si avvale di una macchina per la circolazione extracorporea, e per la prima volta al mondo è stata utilizzata per un caso in età pediatrica, che viene descritto sulla rivista scientifica Pediatrics.
Di allergie si può morire. Michele, 7 anni, affetto da una severa forma di allergia alimentare associata ad asma, aveva avuto ripetuti attacchi. Il latte, le uova, le nocciole, il pesce, la frutta erano un veleno per il bambino, controllato a vista a mensa all’asilo, a casa, durante i giochi, per il rischio di entrare in contatto con queste sostanze che lo facevano tanto soffrire. Una forma di allergia multipla, i medici dicono che il livello di immunoglobuline E nel sangue (IgE, gli anticorpi responsabili delle allergie) era talmente elevato che nessun farmaco riusciva a mitigare le reazioni. All’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù un team si è dedicato a questo caso, escludendo soluzioni come la desensibilizzazione specifica, valida quando ci sono allergie a singole sostanze. Il primo caso al mondo di lavaggio selettivo del sangue effettuato su un paziente pediatrico iperallergico è detto tecnicamente immunoadsorbimento IgE, la macchina in circolazione extracorporea ha filtrato tutto il sangue separando e allontanando solo gli anticorpi nocivi che scatenano le allergie ribelli.
«Il vantaggio del nostro nuovo macchinario sta nella capacità di essere selettivo» ha spiegato Stefano Ceccarelli, responsabile del Servizio di Aferesi del Bambino Gesù. «Consente infatti di eliminare uno specifico tipo di anticorpi, in questo caso le IgE, mantenendo tutte quelle sostanze che verrebbero invece tolte dal circolo sanguigno con la plasmaferesi generica tradizionale. Inoltre, grazie al ridotto volume di sangue che finisce in circolazione extracorporea (80 ml), è adatto anche per i pazienti di basso peso, quindi per i bambini».
«Questa procedura apre nuove strade alla cura delle allergie ed è indicata per i bambini affetti da tutte le forme più gravi della malattia allergica, anafilassi, dermatite atopica e asma grave che non possono assumere il farmaco specifico» sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù. «Si tratta di bambini che hanno una ridotta qualità della vita, che hanno difficoltà a frequentare la scuola e a giocare con i compagni. Non riescono a interagire con il loro ambiente e i genitori sviluppano tutta una serie di barriere per preservarli dagli attacchi delle loro allergie».
Al termine del trattamento il livello di IgE nel sangue di Michele si era abbassato tanto da poter consentire di iniziare la terapia farmacologica. Ora non è più in pericolo di vita. Ha potuto iniziare la scuola, mangia come gli altri bambini e gioca liberamente. L’allergia alimentare colpisce mediamente l’1,5% della popolazione generale. In Italia si stima che oltre 250.000 bambini e ragazzi sotto i 18 anni abbiano una allergia a qualche alimento.
Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale