Mercoledì 24 Aprile 2024

Il salto del canguro

PIÙ LA RIFORMA del Senato si avvita su se stessa, offrendo spettacoli francamente indecenti come quello di ieri a palazzo Madama quando Piero Grasso si trasforma in un Tavecchio qualunque e arriva a evocare la polizia in Parlamento, più il premier rilancia. È Renzi il vero canguro della politica italiana, o almeno cerca di esserlo. L’eterno balzo in avanti, quasi marinettiamo, l’andare fortissimamente pare essere l’unico registro del presidente del Consiglio. C’è chi dice che è il solo passo di danza che il premier conosce per il gran ballo della politica, chi giura invece che si tratta di una opzione ben valutata in mezzo alle altre in suo possesso. Così Renzi si permette il lusso di sbeffeggiare Cottarelli («va via? Possiamo fare a meno di lui») più o meno con la stessa nonchalance con la quale ha trattato con le opposizioni di sinistra in Senato («se non la smettono rompiamo sul territorio») o, fatte le debite proporzioni, ha condotto la battaglia in Europa per la Mogherini («prendetevi lei, altrimenti vi mando D’Alema») o per l’abbassamento dei vincoli di bilancio («l’Europa deve cambiare verso», come fosse una Leopolda qualunque). 

IL PREMIER si sente forte del consenso, è forte, e giustamente cerca di usare il grimaldello del vento popolare a lui favorevole per sbloccare l’impasse complessiva di un sistema totalmente avvitato su se stesso. La riforma del Senato sarà la cartina di tornasole non tanto della volontà renziana di incidere, ché su quella nessuno ha dubbi, ma sulla sua effettiva capacità di farlo. E servirà a Renzi, una volta portata a casa almeno nella prima lettura al Senato, per mostrare che la tattica del muro contro muro fa più gioco a lui che agli altri. Adesso che ho vinto sul Senato — è quello che spera di poter dire — posso fare la stessa cosa sulle province, sulle prefetture, sui sindacati, sulla legge elettorale e in settembre sull’economia. Certo, è un gioco molto pericoloso, e in tanti stanno cercando di convincere il premier a individuare qualche tipo di mediazione, sull’eleggibilità dei senatori per esempio, ma lui per il momento non ci sente, e continua a fare il canguro. Fin quando gli andrà bene, e fin quando atterrando non troverà una buca, sperando tutti che non lo trovi perché insieme a lui sprofonderebbe l’Italia.