Giovedì 18 Aprile 2024

Rutelli vede Roma al collasso: "Allarme Giubileo, è tutto fermo"

L’ex primo cittadino: Marino blindato da un patto con Palazzo Chigi

Francesco Rutelli (Olycom)

Francesco Rutelli (Olycom)

Roma, 2 ottobre 2015 - «UNA CERTA esagerazione c’è. Non può essere tutta colpa di Ignazio Marino. Però...». Però Francesco Rutelli, indimenticato primo cittadino della Capitale (dal 1993 al 2001, due mandati), di cose ne ha da dire su Roma. Specie in vista del Giubileo. «Ma con pacatezza. Anche perché in tutto questo caos si è perso di vista il punto fondamentale. Allora: ogni giorno c’è una gag. E ogni giorno c’è la Spectre in agguato, che nulla ha da invidiare ai romanzi di Ian Fleming, pronta a dipingere complotti politici. Mentre dovremmo renderci conto che Roma è in piena crisi amministrativa. C’è un collasso devastante».

Vabbè, però Mafia Capitale mica ce la siamo inventata noi...

«Ovvio. Ma la criminalità tosta è sempre esistita. Ricordate la Banda della Magliana e i suoi intrecci gravissimi? L’impatto recente della malavita è stato sottovalutato, ma dobbiamo tornare sempre lì. Al collasso dell’amministrazione»

Un mantra rutelliano...

«No, un problema enorme che sta soffocando la città. E che mette i cittadini di fronte a tre scelte».

Scappare?

«La voglia di rinascita. La tentazione di rassegnarsi. L’istinto di ribellione. Che vinca il primo. O sono guai».

Il Giubileo. Roma trema...

«Era stato detto che, prima di quest’estate, sarebbero stati aperti piccoli cantieri. Piccoli nel senso che non c’è tempo né modo per grandi interventi. Spesso il costo non supera il milione di euro. Nulla di stratosferico. Sapete quanti cantieri sono stati aperti? Zero».

La faccenda si fa seria...

«La faccenda è di quelle che spaventano. Questi piccoli cantieri, ripeto, saranno aperti in pieno Giubileo».

Lei come spese i soldi per il Giubileo?

(ride, finalmente) «Bene... prendemmo 850 milioni per quattro anni. Tutti usati. Non un avviso di garanzia. Più del 90 per cento dei lavori finiti prima del via».

Oltretevere trema all’idea di Marino sindaco del Giubileo.

«Non la metterei così. Diciamo che il Pontefice non vuole opere né eventi come per il Giubileo di Wojtyla ».

E che cosa vuole?

«Pochi eventi di massa e che ogni Diocesi del mondo gestisca la sua parte. Si tratta a Roma di facilitare il decoro, la pedonalità, i nodi logistici...».

Gli autobus...

«... gli autobus. Ma forse il lettore non sa che andiamo ancora avanti coi bus del Giubileo 2000. Ne occorrevano altri 700. Sono state fatte due gare d’appalto. Entrambe sono andate deserte. Col bel risultato che ora se ne compreranno poche decine».

Senza contare la manutenzione.

«Altro elemento delicatissimo e in grave ritardo. Parliamo della metro? Non sai quando parti. Non sai quando arrivi. Saluti la famiglia la mattina con gli occhi lucidi per l’emozione...».

Forse anche lei è colpevole di non aver fatto crescere una classe dirigente.

«Dice? Mah, a me Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri; Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera; Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato; Tocci, Lanzillotta, non mi sembrano malaccio...».

Il presidente dell’anticorruzione Raffaele Cantone dice che a Roma ci vorrebbe un super eroe.

«Aiuto. Non siamo in guerra. La mia Roma ha necessità di amministratori competenti e di organizzazione. Lo sa che da più di 100 giorni è vuota la sedia del Direttore dell’Auditorium, fulcro di cultura?».

Marino va sempre all’estero.

«Nulla di male se ottiene risultati. Se».

Il Papa detesta Marino?

«Il Papa è un mite. Non mi pare uno che si arrabbia facilmente».

Marino se ne deve andare?

«Marino è blindato».

Da che cosa?

«Da un accordo che coinvolge Palazzo Chigi».