Martedì 23 Aprile 2024

Auto killer: caccia a 2 minori rom. Famiglia ricercato: "Perdono". Rabbia al sit-in

Identificati i due fuggitivi: anche loro sono 2 minorenni rom, uno marito della 17enne arrestata. Controllati e protetti i campi nomadi della capitale. Alfano: "Non avranno scampo. Il problema no è l'etnia, ma chi guida". Marino: "Evitare trappole strumentali". Madre e sorella di uno dei ricercati: "Lo chiamiamo al telefono, ma non risponde". Sit-in in ricordo della vittima e per chiedere più sicurezza

Auto killer, sit in di protesta: il dolore dei parenti della vittima (Lapresse)

Auto killer, sit in di protesta: il dolore dei parenti della vittima (Lapresse)

Roma, 28 maggio 2015 - Intensa caccia all'uomo nella periferia di Roma. Le forze dell'ordine cercano i due nomadi che a bordo dell'auto ieri sera non si sono fermati all'alt della polizia e hanno travolto dei passanti, uccidendo una filippina di 44 anni e ferendo altre otto persone, di cui tre gravemente. 

Al setaccio i campi nomadi della Capitale. I due ricercati sono minorenni e sono riusciti a dileguarsi a piedi, mentre una 17enne che era in macchina con loro è stata bloccata poco dopo l'investimento dalla polizia. Oggi il pm ha deciso di formulare l'arresto per la giovane con l'accusa di concorso in omicidio volontario. Probabilmente la 17enne non era alla guida, ma per gli investigatori ha delle responsabilità in quello che è successo. Omicidio volontario è il reato che la procura di Roma contesterà al conducente, fuggito e non ancora rintracciato. 

Uno dei due ricercati sarebbe il marito della 17enne. Secondo quanto raccontano i familiari della coppia di giovanissimi, i due ieri erano in auto per accompagnare uan persona in ospedale per problemi cardiaci. La coppia viveva nel campo della Monachina, nel quartiere ovest della Capitale, ed ha un bimbo di 10 mesi. 

FAMIGLIA CHIEDE PERDONO - "Vogliamo chiedere scusa alla famiglia della vittima dell'incidente e a tutti i feriti. Se potessimo incontrare quelle persone, chiederemmo loro perdono". Queste le parole dei familiari di uno dei ragazzi ricercati. 

LO CHIAMIAMO, MA NON RISPONDE - "Stiamo provando a chiamarlo al telefono ma non risponde, non sappiamo dove è. Se torna qui lo porteremo dal magistrato che deciderà cosa fare". Così Claudia la sorella di uno dei due minori. "Sto provando a chiamare mio figlio ma non risponde. Ha 17 anni, forse ha paura della polizia", dice la madre visibilmente scossa. La donna parla nella sua baracca nell'insediamento della Monachina dove risiede anche l'altra ragazza 17enne arrestata. "Gli diciamo di tornare da noi poi deciderà il magistrato cosa fare", aggiunge la sorella.

CAMPO ROM MONACHINA: ABBIAMO PAURA - "Certo, abbiamo paura. Non sappiamo cosa può succedere di notte". Al campo nomadi della Monachina si respira aria di tensione. Qui sanno chi è la 17enne arrestata: "La conosciamo - dicono i residenti -, sappiamo chi è. Chi ha sbagliato è giusto paghi. Ai cittadini che ci insultano però vogliamo dire che non possono colpire tutti per gli errori di alcuni".

RAFFORZATA VIGLIANZA CAMPI ROM  - È stata rafforzata da ieri sera la vigilanza delle forze dell'ordine nei campi nomadi della Capitale. La decisione è scattata dopo le numerose minacce e sfoghi di stampo razzista di abitanti e anche comparsi sui social network.

SIT-IN IN RICORDO DELLA VITTIMA E PER CHIEDERE PIU' SICUREZZA - I residenti del quartiere Boccea, teatro ieri dell'incidente stradale mortale, scendono in piazza per un sit-in in solidarietà delle vittime ma anche per "chiedere più sicurezza". "In 51 anni non ho mai visto nulla di simile accadere - dice Alessandro Lai, del comitato Aurelio promotore dell'iniziativa - I rom fanno queste cose sapendo di restare impunti. Ti rubano la macchina, ogni tanto te li trovi dentro casa. La gente ha paura. Per questo oggi siamo in piazza. Non solo per esprimere solidarietà alle persone investite ma anche per chiedere sicurezza nei nostri quartieri». «Siamo indignati da quanto successo - aggiungono altri manifestanti - è una città in cui non funziona più nulla". "Basta violenze rom. Marino vattene". Questo lo striscione esposto da alcuni esponenti di 'Noi con Salvini'. Tra i cartelli portati in piazza anche qualcuno con una "toponomastica politica": 'Via Marino', 'Via Renzì, 'Largo Salvinì si legge su alcuni di questi.

LE REAZIONI

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SALVINI: RADIAMO AL SUOLO STI MALEDETTI CAMPI - "Tre rom sono scappati all'alt della Polizia a Roma e, guidando a 180 all'ora, hanno ammazzato una donna, otto i feriti. Una zingara di 17 anni è stata fermata, è caccia agli altri due. Pare che l'auto sia intestata a un Rom, che ne ha altre 24. Una preghiera. Per il resto... ruspa!!!!! Quando torneremo al governo, raderemo al suolo uno per uno tutti 'sti maledetti campi Rom, partendo da quelli abusivi". Così su Facebook il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini commenta quanto accaduto ieri notte a Roma.

MARINO - "Roma non vuole essere trascinata in basse strumentalizzazioni elettorali. Il mio appello alla città è di evitare trappole: occorre vicinanza alle vittime, severità per i colpevoli rifuggendo da odi e paure che qualcuno tenta di suscitare. È una sfida, civile e culturale, che la città è in grado di vincere", ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino.

BERLUSCONI: CONTRO CAMPI ROM. UN COMPROMESSO CON SALVINI - Non può essere Salvini il leader "dei moderati": lo ha ribadito il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervistato a Radio anch'io su Radiouno Rai. "La situazione in tutta Europa, confermata da recenti risultati in Francia e Gran Bretagna - ha osservato, commentando le dichiarazioni del segretario leghista sulla sua intenzione di radere al suolo i campi Rom - è che non è la destra che va al governo, è sempre il centrodestra in cui queste pulsioni devono trovare un compromesso". Berlusconi si è quindi detto convinto che "nella grande casa dei moderati che voglio costruire per il futuro, tutte queste cose devono trovare posto in un programma comune".

ALFANO: PAGHERANNO, IL PROBLEMA NON E' L'ETNIA MA CHI GUIDA  - "Sono in costante contatto con il Dipartimento della pubblica sicurezza. Ho chiesto loro il massimo impegno. Non avranno scampo, li prenderemo e non avranno nessuno sconto da parte dello Stato. Pagheranno caro e fino in fondo per quello che hanno fatto". Così il ministro dell'Interno, sull'incidente di ieri sera. "Il problema è di chi guida in determinate condizioni, non del paese di origine". Così il ministro dell'Interno  ha risposto a chi gli chiedeva cosa pensasse del dibattito sui rom, alimentato nuovamente dall'episodio dell'incidente a Roma. "Ma nel momento in cui dovessimo trovare in condizioni di irregolarità di soggiorno o altro - ha proseguito Alfano - faremo tutto ciò che la legge prevede con la massima severità". Alfano ha ribadito l'importanza in questo senso della legge sull'omicidio stradale: "questo è il modo per reagire al comportamento criminale di chi guida in certe condizioni. L'omicidio stradale è una nostra priorità e l'impegno che ci siamo assunti si sta realizzando. Se l'etnia conta? abbiamo una statistica che dimostra come il problema siano le condizioni di guida".