Martedì 23 Aprile 2024

Riforma Rai, ecco tutti i punti salienti

Dal presidente di garanzia al super 'dg': tutti i punti fondamentali

Roma, 31 luglio 2015 - Ecco i punti salienti della riforma della Rai passata oggi in Senato: 

NUOVI POTERI ALL'AMMINISTRATORE DELEGATO - L'Ad è nominato dal Cda su proposta dell'assemblea dei soci, e quindi dal Ministero dell'Economia, e resta in carica per tre anni. Ma puo' essere revocato dallo stesso consiglio di amministrazione. L'Ad può nominare i dirigenti, ma per le nomine editoriali deve avere il parere del Cda che, se ha la maggioranza dei due terzi diventa vincolante. Vi è poi l'incompatibilità a ricoprire la carica di Ad della Rai per i membri del governo, fino a dodici mesi precedenti alla data della nomina 

PRESIDENTE DI GARANZIA - Viene introdotta la figura del presidente di garanzia. Il presidente viene nominato dal Cda tra i suoi membri, ma deve anche ottenere il parere favorevole della commissione di Vigilanza con i due terzi dei voti.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE - Diminuisce il numero dei componenti del Cda, che passano da nove a sette, quattro dei quali vengono eletti dal Parlamento, due sono nominati dal governo e uno viene designato dall'assemblea dei dipendenti. Vengono inoltre previsti requisiti di onorabilità per i consiglieri, per i quali e' previsto un tetto alle retribuzioni. Non possono ricoprire la carica di consiglieri di amministratore della Rai ministri, viceministri e sottosegretari e che abbiano ricoperto la carica nei dodici mesi precedenti alla data della nomina. 

DIRETTORE GENERALE - Le nuove norme sul Cda si applicheranno solo a partire dal primo rinnovo. Fino a quel momento, e nella prima fase transitoria, sarà il Direttore Generale ad avere maggori poteri, tanto da aver fatto discutere durante l'iter parlamentare sulla figura del 'super Dg', che svolgerà di fatto il ruolo di Ad. 

CONTRATTO DI SERVIZIO - Passano da tre a cinque gli anni di durata dei contratti nazionali per lo svolgimento del servizio pubblico. Acquista un potere maggiore il governo, che prima di ogni rinnovo dei contratti deve indicare gli indirizzi.