Quirinale, Berlusconi apre: "Nessun veto a candidati Pd". Salvini: "Tanto decide Renzi..."

Intanto il premier ha ribadito che nel patto del Nazareno non c'era l'ombra di un accordo sul Quirinale. Boschi: "Sarà una nomina condivisa"

Combo: Matteo Renzi e Silvio Berlusconi

Combo: Matteo Renzi e Silvio Berlusconi

Milano, 22 dicembre 2014 - Anche ieri sera, da Fazio, il premier Matteo Renzi ha ribadito che no, nel patto del Nazareno non c'era l'ombra di un accordo sul Quirinale. E oggi sull'argomento arriva l'apertura inedita di Silvio Berlusconi, che assicura come da parte di Forza Italia non ci siano veti a un candidato del Pd. Nel frattempo il leader di Ncd Angelino Alfano s'inserisce nel dibattito chiedendo "un patto a tre", mentre Matteo Salvini fa spallucce: "Tanto deciderà Renzi...", e poi boccia tutti i possibili nomi, da Finocchiaro a Chiamparino, da Amato a Prodi.

BOSCHI - "Credo che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sia stato chiaro: sarà una nomina condivisa, nessuno avrà potere di veto". Così il ministro Maria Elena Boschi, lasciando la sede del Pd, ai giornalisti che le chiedono un commento sull'apertura fatta da Silvio Berlusconi in vista dell'elezione del nuovo capo dello Stato. "Il Pd farà prima una proposta - spiega Boschi - e poi ovviamente gli altri partiti troveranno un accordo", aggiunge Boschi. Anche Alfano farà parte della partita? "I partiti della maggioranza saranno i primi interlocutori", sottlinea Boschi che alla domanda se il Pd consulterà anche i 5 Stelle, risponde: "Mi sembra prematuro parlarne ora, quando sara' il momento, faremo tutti i passaggi necessari". Infine, alla domanda se saranno consultati anche gli ex grillini e i dissidenti 5 Stelle, Boschi conclude: "Sentiremo tutti i gruppi presenti in Parlamento. Il nome deve essere condiviso nel modo piu' ampio possibile".

BERLUSCONI - Sì anche a un presidente della Repubblica scelto fra le fila del Pd, purché sia "garante di tutti", afferma Berlusconi a Repubblica. Inoltre il leader Fi nega di aver dato l'indicazione di Giuliano Amato per il Colle, e traccia l'identikit del suo presidente ideale: "Una persona equilibrata, seria, competente e che non stia da una parte sola". Di nomi, come già Pierluigi Bersani a 'In 1/2 ora' dall'Annunziata, l'ex premier preferisce non farne, per il momento: "Noi  guardiamo alla persona - spiega - Non ha importanza se è di quella parte o di quell'altra. Non va giudicata dal fatto se ha radici in un'area o in un'altra. Si deve trattare di una persona seria, accettata da tutti. Deve essere un garante per tutti quanti. Che svolga il suo ruolo di garanzia nei confronti di ognuno e non di una sola parte. Solo questo, punto e basta".

SALVINI - La Lega Nord non è interessata alle trattative per individuare il candidato alla presidenza della Repubblica. "Non me ne frega niente. Intanto hanno i numeri, sceglierà Renzi - ha detto ad Agorà - Io al Quirinale farei il museo del presepe, senza ospiti e senza inquilini". In ogni caso, la Lega potrebbe anche schierarsi a favore di un candidato di centrosinistra, ma solo a certe condizioni: "Dipende dai nomi. In Italia purtroppo se non sei di sinistra difficilmente vai a ricoprire alcuni ruoli. Se propongono Prodi o Amato però, altro che scarpe, ci togliamo anche il giubbotto perché sono dei complici di questa situazione disastrosa". 

Ma in generale "c`è gente positiva ed equilibrata anche a sinistra: ci sono amministratori locali molto in gamba".  Bocciata l'ipotesi Chiamparino. "Come presidente della Regione Piemonte - ha detto Salvini - è una delusione disastrosa. Fino a sei mesi avrei risposto di sì, ma da quando è presidente della regione Piemonte non ne sta facendo una giusta, quindi adesso direi di no".  Perplessità anche sul nome di Anna Finocchiaro: "Non la conosco personalmente e quindi non mi permetto di dare giudizi. Da lettore però ricordo la foto ad Ikea con la scorta che le portava il carrello. Non mi sembra un messaggio di gran gusto in questo momento economico".

ALFANO - Per assurdo è più inflessibile l'alleato di Renzi, Alfano, che sottolinea come a scegliere il candidato per il Colle non possa essere solo il Pd: "Non facciamone una questione di partito - incalza da parte sua Angelino Alfano - Il presidente della Repubblica però non può essere eletto dal congresso di una formazione politica ma da un'assemblea di mille grandi elettori che rappresentano il Paese". E aggiunge che il presidente va individuato all'interno della maggioranza di governo "per estenderla a quella del cosiddetto Nazareno. Noi siamo molto favorevoli a che della partita faccia parte Fi. È importante starci tutti e tre - continua Alfano - perché si tratta di un metodo che risponde al senso della rappresentanza parlamentare di questa legislatura e alla filosofia con cui sono nati i suoi governi". Il leader Ncd apre a un moderato cattolico: "E' da un bel po' che al Colle manca un cattolico".