Renzi agli eurosocialisti: "Fatti i compiti a casa, da gennaio saremo più duri"

Il discorso del premier al Parlamento europeo a Strasburgo

Il premier Matteo Renzi (Ansa)

Il premier Matteo Renzi (Ansa)

Strasburgo, 25 novembre 2014 - A 25 anni dalla caduta del muro di Berlino l'Europa deve "recuperare quell'ideale". E' la ricetta per combattere l'euro scetticismo del presidente del consiglio Matteo  Renzi. Nel suo discorso al Parlamento europeo a Strasburgo, davanti agli eurodeputati socialisti, Renzi ha detto che "c'è una generazione, quella dei nostri figli che vive in un'altra Europa". 

"Dal primo gennaio nessuno potrà più dirci che dobbiamo fare i compiti a casa": ecco perché, secondo il presidente del Consiglio, "sulla flessibilità saremo più duri" in Europa. C'è una generazione che vive già in un'altra Europa: se vogliamo essere fedeli a quel messaggio dobbiamo recuperare quell'ideale. O ci mettiamo più speranza o rischiamo di perdere la sfida di un'intera generazione". 

"Il piano che stiamo approvando qui non riguarda il bene di un Paese, ma il futuro di tutta l'Europa: molte delle nostre difficoltà vengono da noi stessi, ma se non andiamo avanti rischiamo di tradire il sogno europeo", ha continuato Renzi. 

"Eppur si muove": nel giorno della visita del Papa a Strasburgo, "so che può sembrare provocatorio", ma Renzi cita Galileo. "Siamo in un momento in cui qualcosa sta cambiando - ha detto il premier - ed è necessario, perché l'Europa torni ad essere se stessa, un luogo di ideali e passioni". Renzi ha ricordato che al vertice di Ypres, lo scorso giugno, "parlare di flessibilità sembrava una parolaccia, ma ora, grazie anche al vostro lavoro e a quello di Federica Mogherini, qualcosa cambia in Europa".