Giovedì 25 Aprile 2024

Renzi vede Draghi, patto sulle riforme. Poi da Napolitano: sprint per l'economia

Il premier in visita ai cantieri Expo: "Gli operai stanno restituendo orgoglio all'Italia"

Renzi saluta alcuni operai durante la visita al cantiere di Expo (Ansa)

Renzi saluta alcuni operai durante la visita al cantiere di Expo (Ansa)

Milano, 13 agosto 2014 - Ieri a Città della Pieve per incontrare Mario Draghi, oggi a Milano per visitare per la prima volta il cantiere dell'Expo e poi a Fiumicino ad accogliere la partenza del Papa per la Corea, prima di incontrare il presidente Napolitano.

L'INCONTRO CON NAPOLITANO - Durante l'incontro di questa sera, iniziato intorno alle 18.30 a Castelporziano, tenuta della presidenza della Repubblica alle porte di Roma, il Premier ha riferito al Capo dello Stato della sua telefonata con il Presidente degli Usa Barack Obama e dei suoi recenti viaggi all'estero a cominciare dalla missione al Cairo. "Ha parlato inoltre delle decisioni che il governo prepara per l'economia e il lavoro nonché del progetto per la riforma della giustizia che conta di portare al Consiglio dei ministri del prossimo 29 agosto." Lo rende noto un comunicato del Quirinale al termine dell'incontro.

DRAGHI - Ieri Renzi si è recato alla casa umbra del presidente della Bce. "Sì ho visto ieri Draghi, lo vedo spesso", ha confermato il premier oggi dopo la visita al cantiere Expo. "Con Draghi - ha aggiunto Renzi - ci vediamo periodicamente, era tutto già a posto da prima. La stampa italiana ha letto le parole di Draghi in una chiave negativa per l'Italia e quindi il mio 'non ci facciamo commissariare' (frase pronunciata in un'intervista al Financial Times, ndr) come una replica. Ma non è così". Ma la lettura è frutto della sensazione che l'Italia sia un osservato speciale, fanno notare i giornalisti. "Non è così - ha replicato il presidente del Consiglio - vi assicuro che non è così". E' recente il ricordo della lettera del 2011... "Voi eravate qui, io non ero qui, ero il sindaco di Firenze", ha risposto con un sorriso.

Sia a Draghi che a Napolitano il premier ha ribadito il suo impegno per le riforme attese da osservatori e mercati: giustizia civile e lavoro in primis, poi fisco e infrastrutture.

LA VISITA AL CANTIERE EXPO - A Milano il presidente del consiglio ha fatto il giro del cantiere di Expo in compagnia del commissario unico e ad della società di gestione Giuseppe Sala. Renzi e Sala hanno percorso in auto il perimetro del cantiere, passando per il padiglione Zero, quello di Eataly, poi per il decumano fino al Padiglione Italia, dove Renzi ha incontrato alcuni operai impegnati nei cantieri della manifestazione. A guidare l'auto il commissario Sala. Il premier ha raggiunto poi le architetture di servizi destinati ad Eataly, dove ha incontrato i giornalisti.

L'Expo "sarà una delle chiavi della ripartenza dell'Italia", ha assicurato il premier. Alla manifestazione hanno aderito 147 Paesi, tra cui la Turchia, e sono già stati venduti 5 milioni di biglietti. Il commissario unico Giuseppe Sala ha dato al premier un biglietto in omaggio. "Questo è soltanto un primo passo - ha precisato il presidente del Consiglio - anche se molto importante, ma dobbiamo darci un obiettivo in più. Se l'obiettivo è vendere 24 milioni di biglietti - ha spiegato Renzi - sarebbe molto bello se noi riuscissimo entro l'inizio della manifestazione ad arrivare a 10 milioni di biglietti venduti".

In particolare Renzi ha ricordato come 1 milione di ticket sia già stato venduto in Cina e ci sia una grande attenzione e curiosità nei confronti dell'Italia da parte dei Paesi Asiatici. "C'è una grandissima fame di Italia - ha aggiunto Renzi - di qualità e di bellezza" che viene espressa dal nostro Paese e questo garantirà il successo di Expo al di là dei molti "gufi" che stanno 'tramando' contro la manifestazione. Dopo aver visitato i cantieri di Expo, Renzi ha voluto ricordare i lavoratori dell'evento e il loro "ferragosto di lavoro". "Era molto importante per noi essere insieme alle operaie e agli operai, ai geometri e agli ingegneri di Expo - ha detto - che stanno facendo una cosa grande, non stanno semplicemente costruendo un'opera tirando su dei padiglioni, ma stanno costruendo e restituendo l'orgoglio ad un Paese che ha bisogno come il pane di poter dire che l'Italia ce la fa e che noi non lasceremo il futuro ai gufi e a coloro che sperano nel fallimento del nostro Paese".

Renzi ha aggiunto che "le cose vanno bene e viaggeranno sempre di più". Il premier ha quindi promesso che tornerà sui cantieri di Expo il 16 ottobre, quando a Milano ci saranno i capi di Stato dei 28 Paesi Ue e dei Paesi Asiatici. Per quella data "faremo il punto - ha aggiunto - e lo stato di avanzamento dei lavori per l'Expo, che già sta cambiando il paesaggio e sarà ancora più impressionate". "Abbiamo avanti due mesi in cui bisogna e bisogna farlo alla grande", ha aggiunto Renzi convinto che i lavori verranno ultimati in tempo. "Se riusciremo a rispettare i tempi, e ce la faremo, sarà grazie al lavoro e alla dedizione delle donne e degli uomini di Expo", ha concluso Renzi augurando a tutti i lavoratori "un buon Ferragosto di lavoro".