Ragazzina stuprata a Roma, il marinaio resta in carcere. Gip: "Violenza pianificata"

Giuseppe Franco, il marinaio accusato della violenza a una ragazzine di 15 anni, resta in carcere. Lo ha deciso il gip: "Sembra aver pianificato la violenza. E sussiste il pericolo di fuga"

Un frame tratto dal video diffuso dalla questura di Roma dove si vede la fuga dello stupratore

Un frame tratto dal video diffuso dalla questura di Roma dove si vede la fuga dello stupratore

Roma, 3 luglio 2015  - Resta in carcere il marinaio accusato di aver usato violenza sessuale a una 15enne nei giorni scorsi nei pressi di piazzale Clodio a Roma. Il giudice per le indagini preliminari, Giacomo Ebner, alla luce dell'interrogatorio di garanzia avvenuto ieri e delle richieste della Procura, ha infatti convalidato il fermo eseguito dalla polizia ed emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il marinaio, Giuseppe Franco di 31 anni, ha spiegato davanti ai magistrati che il rapporto con la giovane è stato di natura consenziente. Il responsabile dell'inchiesta è il pm Eugenio Albamonte. 

GIP: VIOLENZA PIANIFICATA - Giuseppe Franco, "sembra aver pianificato la violenza: individua una ragazza palesemente minorenne, esibisce un tesserino per accreditarsi come rappresentante delle forze dell'ordine; persuade la minore esercitando la forza solo nei momenti in cui la ragazzina tentava di ribellarsi". E' questo uno degli elementi di fatto che hanno portato il gip Giacomo Ebner a disporre la custodia cautelare in carcere per Franco. Franco "senz'altro ha approfittato dell'orario notturno e del luogo in cui appartarsi" e a parere del giudice, si legge nell'ordinanza, "si ritengono sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato"; inoltre secondo il giudice "sussiste il pericolo di reiterazione dei reati". Inoltre il militare, sempre secondo il gip, "avrebbe concordato con la ragazzina una versione da fornire alle amiche della stessa". Per il gip Ebner sussiste anche il pericolo di fuga tenuto conto che il militare "ha cercato di far perdere le proprie tracce e che avendo fatto numerose missioni all'estero potrebbe conoscere i luoghi in cui rifugiarsi".