Venerdì 19 Aprile 2024

Omicidio Iatesta, il bimbo di Rossella potrà riabbracciare i compagni di scuola

Il figlio della 46enne di San Filippo sul Cesano uccisa in casa dal marito Gino Ruggieri la mattina del 9 dicembre scorso, è in Puglia con la famiglia dello zio

Rossella Iatesta abbracciata al suo bambino (foto Franceschetti)

Rossella Iatesta abbracciata al suo bambino (foto Franceschetti)

Mondavio (Pesaro), 4 gennaio 2015 - Sarà ascoltato venerdì 9 gennaio al Tribunale dei Minori di Ancona, nell’ambito della procedura sul suo affidamento, Il figlioletto di 9 anni di Rossella Iatesta, la 46enne di San Filippo sul Cesano uccisa in casa dal marito (e padre del piccolo) Gino Ruggieri la mattina del 9 dicembre scorso. Il bimbo, che dal 10 dicembre è in Puglia con la famiglia dello zio materno Donato, salirà dunque nelle sue Marche e non è escluso che molto presto possa ritornarci in modo stabile.

Questo perché c’è già un’istanza di dissequestro riguardante la villetta in cui si è consumata la tragedia, nella quale il bambino potrebbe riprendere ad abitare insieme al nonno Francesco (che stava con lui prima di quel drammatico martedì) e allo zio Donato, che avrebbe chiesto un periodo di aspettativa dal proprio lavoro di guardia carceraria svolto nella casa circondariale di Ariano Irpino per spostarsi con la moglie e i tre figli nel pesarese. Spostamento che potrebbe diventare definitivo, poi, in caso di suo trasferimento lavorativo nel carcere di Villa Fastiggi.

Sarà comunque il Tribunale dorico a stabilire l’opportunità o meno per il piccolo di tornare a San Filippo, anche se da parte sua, il bimbo avrebbe già espresso il desiderio di farlo e, soprattutto, di riabbracciare al più presto i propri compagni di terza elementare. Un sogno, quest’ultimo, che potrebbe avverarsi il 7 gennaio, alla ripresa della scuola, perché i parenti per regalargli questa gioia sembrano intenzionati a salire nelle Marche già da mercoledì. Gino Ruggieri, intanto, è detenuto a Villa Fastiggi dal 23 dicembre, dopo aver trascorso 7 giorni tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Fano (per aver ingerito quasi un litro di insetticida liquido nei minuti successivi al massacro a colpi di bastone consumato nei confronti della moglie) e un’ulteriore settimana nella camera “del detenuto” del San Salvatore.

Adesso l’uomo, nei confronti del quale il 12 dicembre il gip Lorena Mussoni ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere, sta fisicamente abbastanza bene, anche se cammina con l’aiuto delle stampelle a causa di una profonda ferita ad un piede risalente al giorno dell’omicidio che non ricorda come si è procurato. “Il mio assistito chiede sempre del figlio e avrebbe voglia di vederlo, ma io gli dico che adesso deve stare tranquillo e riflettere su ciò che è successo”, dichiara il suo legale, l’avvocato Diego Dell’Anna, che aggiunge: “Ruggieri ha deciso di fare la rinuncia volontaria all’eredità (costituita da una parte della villetta e di un terreno, ndr) in favore del bambino, senza attendere eventuali decisioni in merito del Tribunale. Le sue condizioni fisiche sono discrete, ma ha ancora dei vuoti di memoria che emergono quando cerca di ricostruire ciò che è successo esattamente quella mattina. Non appena starà meglio anche da questo punto di vista chiederemo un nuovo interrogatorio di garanzia”.

Dopo il quale e dopo il deposito della relazione da parte degli anatomopatologi che hanno effettuato l’autopsia, il pm Sante Bascucci formulerà l’imputazione. Che potrebbe essere di omicidio volontario, con le eventuali aggravanti della familiarità e della premeditazione; oppure, come si auspica la difesa, di omicidio preterintenzionale, se non dovesse emergere il chiaro intento omicida.