Giovedì 18 Aprile 2024

Casalecchio, rissa familiare coi mobili che volano giù dalla finestra: due carabinieri feriti

Paura in via Micca. Denunciati per minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale

Un carabiniere in servizio

Un carabiniere in servizio

Casalecchio (Bologna), 1 febbraio 2015 - DUE CARABINIERI feriti, un kosovaro col naso rotto e due denunce per minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. È il bilancio della rissa in cortile accaduta giovedì sera in via Micca, quartiere San Biagio di Casalecchio.

Poco dopo le 19 alla centrale operativa del 112 è arrivata una richiesta di intervento perché lungo le scale e poi nel cortile antistante la stecca di case popolari fra via Micca e via Cilea era in corso una lite famigliare interna al clan dei Bejzaku, con lancio di mobili e oggetti dalla terrazza di un condominio che affaccia sul parcheggio a poca distanza dal micro asilo nido del quartiere. Ad accendere la lite il maggiore dei kosovari, un 57 anni ubriaco, affiancato dalla moglie, che brandiva una sedia con la quale voleva colpire il figlio convivente di 29 anni colpevole di fare uso abituale di droga e accusato di essere donnaiolo impenitente. A dar man forte al padre gli altri due figli di 27 e 31 anni.

 

DALLE MURA domestiche il litigio si è velocemente trasferito nel cortile condominiale dove neppure l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri di Casalecchio guidata dal comandante Marco Boaretto è inizialmente servita a sedare gli animi. Fra scambi di accuse, urla, lanci di oggetti di casa e spintoni, la rissa si è alimentata dai fumi dell’alcol e forse degli effetti della droga, tanto che il maresciallo Boaretto, nel frapporsi fra gli opposti schieramenti e nel tentativo di bloccare le aggressioni ha riportato una contusione alla gamba. Per lui una diagnosi di dieci giorni. Lesioni più lievi alla mano, giudicate guaribili in quattro giorni, per un secondo carabiniere, anche lui ferito nel tentativo a sedare gli animi. Impresa che ha richiesto l’intervento di altre due pattuglie di carabinieri dietro ai quali aveva trovato protezione il 29enne preso di mira dal padre, intimorito ma per niente intenzionato ad abbandonare la casa popolare regolarmente assegnatagli dal Comune come avrebbero preteso gli altri esponenti del clan.

DECISAMENTE spaventati i vicini di casa che hanno assistito alla rissa ben riparati dietro alle loro finestre, ma preoccupati della piega che ha preso la lite che ad un certo ha coinvolto anche i carabinieri che sono stati spintonati, offesi e minacciati. «Lì ci abitano diversi pregiudicati e c’era da avere paura. Invece il maresciallo è stato forte. Non ci ha pensato due volte a mettersi di mezzo per evitare il peggio» racconta un testimone che riferisce poi dell’intervento del 118 che ha medicato sul posto i due carabinieri e anche il kosovaro uscito dalla collutazione col naso rotto e sanguinante.