Venerdì 19 Aprile 2024

Prova di maturità

SIAMO TUTTI qui in attesa che arrivi la famosa lettera da Bruxelles. O magari anche solo una telefonata. I diaconi del rigore devono dirci se Renzi e Padoan hanno fatto bene i compiti o se hanno fatto i furbetti. In termini meno personali, devono dirci se l'Italia può andare avanti con questa sua Legge di Stabilità o se invece bisogna apportare ritocchi importanti. Se c'è un caso in cui quelli che lamentano la perdita di sovranità hanno ragione da vendere è proprio questo. Siamo un paese autonomo e indipendente, però la nostra decisione più importante in materia di politica economica deve passare il vaglio dei signori dell'Unione europea. Hanno forse ragione coloro che protestano e che dicono che dovremmo lasciar perdere quelli di Bruxelles? Siamo adulti, siamo fra i soci fondatori dell'Ue, siamo il secondo paese manifatturiero del Continente, che cosa vogliono questi estranei da noi?

IN REALTÀ le cose non stanno proprio così. Negli ultimi 20 anni abbiamo fornito ampie prove della nostra totale incapacità di autocontrollo. I duemila e passa miliardi di euro di debiti che abbiamo fatto sono stati tutti, dal primo euro all'ultimo, una scelta nostra. Se qualcuno ci avesse fermato, oggi saremmo un paese più capace di organizzare il proprio sviluppo, ma così non è stato. Hanno lasciato che ci indebitassimo senza freno alcuno. E tutti quei soldi sono stati usati dai nostri governanti per comprare i voti dei cittadini e rimanere in sella. Adesso è arrivata l'ora di mettere la testa a posto, di tenere i conti in ordine. Questo però è un paese in crisi da 7 anni e con almeno 9 milioni di persone senza alcun reddito o con redditi molto scarsi. E le richieste di intervento sono tante e tutte comprensibili. Se lasciati soli, quasi certamente faremmo altri debiti, motivati appunto dalla necessità di alleviare le sofferenze della crisi. Il proverbio dice che, se uno ha fame, gli devi dare una canna da pesca, non un pesce: devi dargli l'opportunità di guadagnarsi il suo pasto. Negli anni passati, abbiamo fatto una grandissima distribuzione di pesci (magari anche già cotti), ma nemmeno una canna da pesca. I controlli di Bruxelles servono a evitare che qui si continui a sbagliare.