Martedì 23 Aprile 2024

Latte, battaglia sui prezzi. Agli allevatori tre centesimi in più

Accordo con Lactalis. Martina: passo avanti. Coldiretti: era ora

Mungitura in una foto Ansa

Mungitura in una foto Ansa

Roma, 27 novembre 2015 - PREZZO del latte, è fumata bianca. Dopo le vibranti giornate di protesta promosse a fine ottobre e inizio novembre dagli allevatori, ieri al ministero dell’Agricoltura è stato sottoscritto l’accordo tra Lactalis (multinazionale francese proprietaria dei marchi Parmalat, Galbani, Locatelli e Invernizzi e che di fatto domina il mercato) e le organizzazioni agricole. Il latte sarà ora pagato ai produttori 37 centesimi al litro per i prossimi tre mesi, in crescita di 3 centesimi rispetto all’accordo precedente. Sul mercato italiano porterà almeno 340 milioni di euro annui in più nelle stalle italiane», dichiara il presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo. «L’accordo di oggi è un passo avanti molto rilevante», ha osservato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.

GLI ALLEVATORI, con tanto di mucche e mezzi agricoli, avevano protestato giorni e notti, a Ospedaletto Lodigiano davanti a una delle più importanti sedi di Lactalis. "La nostra mobilitazione ha coinvolto migliaia di allevatori con presidi nelle industrie e nei supermercati, dove abbiamo trovato il sostegno convinto dei cittadini nella difesa del latte, delle stalle e delle nostre campagne", dice Moncalvo. E prosegue: "Il primo risultato è l’intesa raggiunta con Lactalis sul prezzo del latte alla stalla, che prevede in tutto il Nord, per il prossimo trimestre, un aumento di 2,1 centesimi, al quale vanno aggiunti il centesimo garantito dal ministero, con aiuti straordinari dell’Unione europea, ma anche le risorse che le regioni lattiere interessate possono mettere a disposizione se vorranno sostenere il comparto". Per Coldiretti, tra effetti diretti e indiretti, l’accordo (che alza il pagamento da 33,90 a 37 centesimi di euro al litro) porterà almeno 340 milioni di euro in più nelle stalle italiane, se ci sarà responsabilmente un allineamento di tutti i soggetti industriali presenti sul territorio nazionale. "È una boccata di ossigeno alle imprese che si trovano in un grave difficoltà – conclude Moncalvo – ma la battaglia della Coldiretti continua nelle sedi istituzionali per arrivare al più presto alla corretta identificazione, tramite etichetta, del vero Made in Italy".

SODDISFATTO anche Ettore Prandini, residente di Coldiretti Lombardia. "L’accordo porterà almeno 130 milioni di euro annui in più nelle stalle lombarde – sottolinea. Una cosa positiva è che per la prima volta c’è stato il diretto coinvolgimento della grande distribuzione organizzata, che si è aggiunta ai produttori e all’industria". Commenti anche da Confagricoltura. "Accogliamo con moderata soddisfazione l’esito del Tavolo Latte, con un utile aumento di remunerazione per le stalle" afferma Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Lombardia.

"DIAMO inoltre atto a Lactalis – aggiunge il presidente della Federazione nazionale lattiero-caseario di Confagricoltura, Luigi Barbieri – di aver rinunciato al modello di indicizzazione del prezzo del latte proposto negli ultimi mesi e basato sull’andamento del mercato tedesco, non adeguato alla situazione italiana". Per il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino "non è una soluzione risolutiva della crisi del comparto, ma rappresenta un segnale di distensione per i prossimi mesi. Adesso avanti con le nostre richieste, ora si deve puntare sulla qualificazione dell’offerta".