Don Gino Flaim
Trento, 7 ottobre 2015 - Che bufera, Don Gino. "Ma che ho detto di tanto grave?", si domanda il sacerdote in un'intervista a Repubblica. Le sue frasi su preti pedofili e omosessualità hanno sollevato un polverone che va oltre i confini italiani. Le risposte date a 'L'aria che tira' di La7 sono state riprese dai quotidiani online di mezzo mondo. Quando Don Gino Flaim parla a Repubblica non sa ancora che la Curia di Trento si è dissociata dalle sue dichiarazioni e gli ha revocato tutti gli incarichi. "Non me ne sono reso conto", dice quando il giornalista gli domanda se sia a conoscenza dello sconcerto provocato dalle sue frasi. Sta cercando ancora di capire quali parole, cosa la tv abbia trasmesso. "Non mi hanno nemmeno messo il microfono, ho detto solo due parole, se ho detto qualcosa di grave l’ho detto senza saperlo". E quando gliele ricordano, lui precisa: "Ho detto che li capisco (i preti pedofili, ndr), non li giustifico. E' molto diverso". Ma insiste: "Ci sono certi bambini che cercano affetto e se non lo trovano in famiglia lo trovano altrove: l’ho detto e lo ribadisco".
"PEDOFILI MALATI" - Per Don Gino la pedofilia "è una malattia" e non si meraviglia che qualche prete ne sia 'affetto'. "Bisognerebbe parlarne con un medico", dice. L'omosessualità "è un problema che non conosco. Non capisco tutto questo clamore". Non sa della decisione della Curia. "So che nel pomeriggio mi hanno fatto dire messa alle 17". Non capisce come mai la giornalista di La7 abbia bussato proprio alla sua porta. "Avranno bussato a tutte le canoniche e non avranno trovato nessun altro", ipotizza. Don Gino Flaim ha 75 anni, è sacerdote da quando ne aveva 26. Dopo 50 anni dietro le quinte, è finito in un polverone di cui fatica a rendersi conto. "Ho dovuto spegnere il telefono ma mi mandano messaggi su Facebook", confida. Come dice Don Gino "Anche Gesù Cristo è stato messo in croce". Amen.
L'OSSERVATORIO DEI MINORI - Dura presa di posizione dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori dopo le frasi choc di Don Gino Flaim."Non bastano più le parole ad effetto, gli slogan di piazza, servono risposte sul piano concreto, visibili", chiede alla Chiesa il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio.