Sacerdote choc: "La pedofilia posso capirla, l'omosessualità non so"

La diocesi di Trento ha immediatamente revocato gli incarichi a Don Gino Flaim

Don Gino intervistato da LA7 (da La7)

Don Gino intervistato da LA7 (da La7)

Trento, 6 ottobre 2015 - Dichiarazioni shock di un sacerdote trentino: "Io la pedofilia posso capirla, l'omosessualità non lo so". A parlare è don Gino Flaim, collaboratore pastorale della chiesa di San Giuseppe a Trento, in un'intervista a La7 nella trasmissione L'aria che tira, andata in onda questo pomeriggio. Il tema dell'omosessualità nella Chiesa è tornato alla ribalta dopo che monsignor Krzsystof Charamsa ha fatto outing pochi giorni fa. A Sinodo in corso, a Roma, L'arcidiocesi di Trento si è subito dissociata dalle dichiarazioni e gli ha revocato gli incarichi di collaboratore pastorale e facoltà di predicazione. 

IL CASO - Alla richiesta di spiegazioni della sua affermazione, Don Flaim ha aggiunto: "Perché io sono stato tanto a scuola e i bambini li conosco. Purtroppo ci sono bambini che cercano affetto, perché non ce l'hanno in casa. E magari se trovano qualche prete, può anche cedere insomma. E lo capisco questo". E quando gli viene chiesto se praticamente sono un pò i bambini la causa, dice: "Buona parte sì". Alla domanda poi se le accuse verso la pedofilia siano ingiustificate, il sacerdote risponde così: "Accusa è un peccato e come tutti i peccati vanno accettati anche". E per quanto riguarda l'omosessualità invece? "Non ho conoscenze dirette - afferma - non saprei dire. Che ci sia non mi faccio meraviglia, perché la chiesa è una comunità di peccatori. Non per niente Gesù Cristo è morto per i peccati. Anche qui non so perché. Perché le malattie vengono!. L'omosessualità è una malattia? È la domanda successiva. E Flaim ribatte: "Credo proprio, penso di sì", poi prosegue: "Chi vive in questa situazione di pedofilia o di omosessualità, penso che dentro provi una certa sofferenza, perché si vede un pò diverso dagli altri e che cerchi di venirne fuori, perché è umano questo".

Pochi minuti dopo la messa in onda dell'intervista, ecco il comunicato della diocesi di Trento: "Revocati l'incarico di collaboratore pastorale e la facoltà di predicazione".