Martedì 16 Aprile 2024

Pomellato, il gioiello delle donne. Il fascino di uno stile anticonformista

L'ad Sabina Belli: "Puntiamo sempre più sull'identità del brand"

Sabina Belli, ad di Pomellato

Sabina Belli, ad di Pomellato

Milano, 24 giugno 2016 - Il lusso è cambiato? «Sì, assolutamente», risponde senza esitazioni Sabina Belli, da dicembre 2015 amministratore delegato del Gruppo Pomellato, il brand di alta gioielleria acquisito dal Gruppo Kering insieme a Dodo, «perchè non è più in una dimensione di élite ma esprime un sentire più vasto. Tanto che la parola lusso viene spesso sostituita da qualità superiore».

Sabina Belli è una manager italiana che ha lavorato molto e bene, che ha fatto tesoro di esperienze eccezionali in brand di grande notorietà e successo (da L’Oréal Luxe al gruppo LVMH, dai profumi Dior alla Veuve Clicquot, poi la vice presidenza di Bulagari e da aprile 2015 in Kering primna come direttore generale di Pomellato e dopo pochi mesi come ad), un esempio di alta professionalità, intuito e tenacia.

«Oggi il nostro pubblico è cambiato, le persone hanno accesso a tutto e preferiscono molto più il relax a oggetti di marchi lussuosi, meglio un’ora al giorno tutta per sè, vivere sempre in modo comfortevole e magari andare in vacanza per staccare davvero in un luogo senza luce – spiega Sabina Belli – perchè oggi si guarda alla ricerca di ciò che è rispettoso ed etico. Il cliente di domani al quale anche noi guardiamo considera molto il senso che vuol dare alla vita in generale».

Alla guida di Pomellato la Belli sta puntando ancora di più sulla forte identità del brand. «Pomellato ha da sempre una sua personalità legata al design più che al marchio. Rappresenta il gioiello anticonformista. La scelta è sempre stata quella di appartenere ad un universo estetico. Non è una firma, non è un logo. Non siamo mai stati vittime delle logomania».

Quello che ha distinto fin dalla fondazione questo brand della gioielleria made in Italy e internazionalissima è il fatto che molto spesso viene scelta in modo indipendente dalle donne, che fanno acquisti di anelli, orecchini e collane Pomellato per il proprio piacere e con le proprie forze. «La nostra è una storia di indipendenza, di una comunità di donne che scelgono Pomellato da sole, che si ricompensano con un nostro gioiello come un bel regalo. Non siamo un marchio da status symbol ma esprimiamo con le nostre creazioni un gusto e uno stile molto personale. Le nostre clienti sono donne indipendenti – spiega ancora l’amministratore delegato – con gusto sicuro ed autonomia».

Ed ecco anche nelle ultime, specialissime, collezioni che si fa sempre avanti la filosofia del bello e del puro, quasi un allenamento dell’occhio alla semplicità, alle pietre colorate di alta qualità che si possono unire e come alleare insieme con pochi elementi di eccelso design come le creazioni in porcellana e brillanti, con la stella polare della gioia di vivere, di un lusso caloroso.

«Abbiamo aperto da poco in Monte Napoleone a Milano – continua Sabina Belli – ed è stata un grande colpo di fortuna questo spazio al numero 17, una posizione molto animata e speciale. E’ un ambiente che rispecchia l’anima del brand, è come l’appartamento di una donna di oggi, un inno ai temi del design italiano e milanese in particolare, da Giò Ponti a Caccia Dominioni, tra accenni di fiori liberty e accenti molto contemporanei».

Ottimo il successo anche dei profumi di Pomellato e della collezione preziosa di occhiali, anche loro quasi un gioiello. E continua la fascinazione per Dodo con collezioni sempre più tenere ma anche ironiche, una filosofia di prodotto accessibile che ha accompagnato una generazione di donne e oggi intriga le loro figlie.