Giovedì 25 Aprile 2024

Poliziotti-fan di D'Alessio: lo portavano ai concerti quand'erano in servizio. Gigi: "Mi facevano la scorta"

Tre agenti nei guai per peculato e falso in atto pubblico. A loro carico anche altre pesanti accuse che però non hanno nulla a che vedere con D'Alessio

Gigi D'Alessio (Ansa)

Gigi D'Alessio (Ansa)

Napoli, 8 ottobre 2015 - Tre poliziotti, fans sfegatati di Gigi D'Alessio. Al punto da accompagnarlo ai concerti. Il problema è che ci andavano durante l'orario di lavoro, con l'auto di servizio. E Gigi? "Il poliziotto arrestato è un mio fan da tempo - ha dichiarato -. Mi scortava con la macchina. Lo faceva anche con mia moglie Anna. Una volta è venuto anche a New York per un tour. Non ricordo chi pagò". Ma qualcuno, delle spiegazioni, dovrà darle. 

Anche perché di cose da raccontare ce ne sono. Dalle carte dell'indagine ne emergono di tutti i colori: ad esempio i viaggi abusivi con l'Alfa 156 di servizio a Napoli, come l'11 dicembre 2013, quando accompagnarono il cantante alla presentazione di un cd, ma anche in una discoteca e una sala bingo del Casertano, ottenendo straordinari non dovuti grazie alla falsificazione della documentazione. 

"Il poliziotto arrestato è un mio fan da tempo - si è giustificato Gigi D'Alessio -, da almeno venti anni e tutte le volte che venivo a cantare in zona, si faceva trovare in servizio e mi scortava con la macchina, mi faceva la staffetta". "Lo faceva sempre - ha affermato il cantante - anche con mia moglie, Anna Tatangelo. In occasione di un suo concerto a Marcianise si è fatto trovare per accompagnarla". Poi c'è quel viaggio a New York nel 2011: Gigi per un tour, il poliziotto non si sa perché. "E' venuto insieme a mio nipote che suona con me - racconta D' Alessio -. Mio nipote mi disse 'vuole venire, posso portarlo? E' sempre meglio averlo un poliziotto accanto'. Io dissi di sì. Io ho grande rispetto per gli uomini in divisa ma oramai - conclude il cantante - manco più dei poliziotti uno si può fidare. Non mi ricordo chi pagò quel viaggio".

Nei guai sono così finiti Alessandro Albano, sovrintendente di 48 anni, e gli assistenti Domenico Petrillo, di 41 anni, e Nunziante Camarca, di 37, arrestati questa mattina dalla Squadra Mobile di Caserta. Le accuse: peculato e falso in atto pubblico. Ma non solo: Albano, ad esempio, la vigilia di Natale del 2013 porta la droga ad un cliente, una dose da 100 grammi, e prende i 310 euro. I tre con l'auto di servizio e sempre firmandosi lo straordinario frequentano anche discoteche come documentato dall'indagine, avviene il 21 febbraio 2014 quando sempre con un Alfa 156, la stessa usata per D' Alessio, vanno allo 'Studio uno', di San Nicola la strada, e firmano un straordinario fino alle 3 e mezza del mattino. Agli atti dell'indagine anche falsi certificati di malattia a carico dei tre, giornate trascorse al Royal Bingo di Maddaloni, raggiunti con l'Alfa 156 o con una Fiat Punto, auto di servizio, con ore di straordinario, ma anche regali in denaro e abbigliamento ai tre poliziotti per omettere controlli, verificare lo stato di indagini su Donato Buccierio, a capo da una delle organizzazioni individuate dai magistrati, ma anche accessi indebiti al sistema informatico da parte degli agenti. I tre arrivano persino a documentare falsamente uno straordinario per attività connesse all'arresto di uno spacciatore di crack mentre invece in quegli orari l'inchiesta della dda napoletana scopre che sono intenti ad avere rapporti sessuali negli uffici del commissariato di Marcianise.