Voucher, il Pd si spacca. Ok grazie a Fi e Lega

L'emendamento passa in commissione Bilancio della Camera ma i tre 'orlandiani' escono e non votano. No di Mdp, M5S e Si

Un voucher, in una immagine dell'11 gennaio 2017 (Ansa)

Un voucher, in una immagine dell'11 gennaio 2017 (Ansa)

Roma, 27 maggio 2017 - Tensione sui voucher: il Pd si spacca - come era prevedibile - sul via libera della commissione Bilancio della Camera - 19 i voti a favore, 6 i contrari e nessuna astensione - ai nuovi buoni lavoro che sostituiranno i voucher aboliti dal governo: il 'Libretto famiglia' per i nuclei familiari e il 'Contratto di prestazione occasionale' per le imprese. L'emendamento alla manovra presentato dal relatore Mauro Guerra, è stato approvato grazie al voto di una maggioranza composta - oltre che da parte del Pd - da Ap, Scelta Civica, Lega e Forza Italia.

Gli 'orlandiani' protestano: non hanno partecipato al voto i tre deputati del Pd, della corrente del ministro della Giustizia in Commissione Bilancio della Camera, ovvero Susanna Cenni, Carlo Dell'Aringa e Antonio Misiani. Contrario fin dall'inizio Mdp, che si è schierato contro l'emendamento insieme a M5S e Sinistra italiana.

In sintesi il provvedimento prevede un tetto ai compensi unico di 5mila euro l'anno a singola impresa mentre ciascun lavoratore potrà ricevere fino a 2.500 euro l'anno dallo stesso datore di lavoro, per un massimo di 4 ore continuative al giorno per prestazione.

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CGIL: FATTO GRAVE - "Il voto odierno con cui si vogliono reintrodurre i voucher è un fatto grave - recita una nota della Cgil - Ci troviamo di fronte a una norma sbagliata e peggiorativa, in sfregio a milioni di lavoratori che hanno firmato i referendum". Per il sindacato si tratta di "una norma che contraddice le stesse decisioni assunte dal governo e che viene votata dalle opposizioni di destra e respinta da parte consistente della maggioranza". E sottolinea: "La Cgil  apprezza la coerenza di quei parlamentari che hanno votato contro l'introduzione dei nuovi voucher, continuerà la mobilitazione e adotterà tutte le misure di contrasto possibili affinchè i 'buoni lavorò restino un cattivo ricordo del passato". 

SPERANZA: LA PRECARIETA' RIMANE - Duro il commento di Roberto Speranza: "La vicenda voucher ha dell'incredibile! Poche settimane fa il governo li ha aboliti, dopo che la Cgil aveva raccolto oltre 1 milione di firme per cancellarli e dopo che era stato indetto il referendum abrogativo previsto dall'articolo 75 della Costituzione. Il referendum avrebbe dovuto tenersi proprio domenica 28 maggio, ma è stato giustamente annullato dalla Cassazione a seguito dell'abolizione. Ora la stessa mano che li ha cancellati decide sostanzialmente di ripristinarli, senza neanche cercare la condivisione delle associazioni dei lavoratori. Hanno la cambiato il loro nome, ma la precarietà che portano è rimasta la stessa. È un inaccettabile precedente che mina la credibilità dell'istituto referendario e prende in giro gli italiani che hanno firmato i quesiti", dice Speranza. 

FI: MEGLIO DI NIENTE - "La vicenda dei voucher è l'ennesima conferma del fallimento delle politiche in materia di lavoro dei governi di Renzi e Gentiloni - commenta Stefania Prestigiacomo, intervenendo in Commissione - Politiche sbagliate che hanno bruciato miliardi di incentivi, non portando a una reale occupazione, semmai hanno drogato il mercato del lavoro". Nel merito della nuova formulazione, Prestigiacomo ha evidenziato come "si sarebbe dovuto lavorare con maggiore attenzione. I meccanismi di questa nuova modalità sono molto macchinosi e complessi ed è facile prevedere che comporteranno delle difficoltà di attivazione, soprattutto per le famiglie. Tuttavia Forza Italia non può che votare a favore di questa nuova misura perché lo strumento dei voucher, anche se reintrodotto in maniera maldestra, è meglio del nulla o del caos".