Giovedì 18 Aprile 2024

Voto disgiunto comunali, cos'è e come funziona

Nei Comuni con più di 15 mila abitanti si può votare un candidato sindaco e anche una lista non collegata Elezioni comunali 2017, risultati in diretta

Elezioni amministrative 2017

Elezioni amministrative 2017

Roma, 9 giugno 2017 - Si avvicinano le elezioni amministrative 2017 che domenica 11 rinnovano 1.005 Comuni italiani.  Con una particolarità: nelle comunali si può ricorrere al cosiddetto 'voto disgiunto'.

Elezioni comunali 2017, risultati in diretta

Già, ma di che cosa si tratta? In sostanza - nei Comuni con più di 15 mila abitanti - si dà all'elettore la possibilità di scegliere un candidato sindaco (tracciando un segno sul rettangolo del suo nome) ma anche contemporaneamente una lista che al candidato non è collegata (si deve tracciare un altro segno sul relativo contrassegno). Il voto così espresso viene attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata prescelta.

Il meccanismo del voto disgiunto è stato studiato per costringere i partiti ad accordarsi sul nome di un candidato sindaco 'di valore' in grado di strappare consensi anche agli schieramenti avversari. Ma per effetto del voto disgiunto si può verificare il caso cosiddetto dell'anatra zoppa: un candidato eletto sindaco ma senza maggioranza in consiglio comunale. 

DOVE E' USATO - Il sistema del voto disgiunto è in vigore per le votazioni a lista aperta in Svizzera e in Lussemburgo, in alcuni Land tedeschi per le elezioni locali e in Francia per le elezioni comunali limitatamente ai comuni con meno di 1000 abitanti (di 3500 prima della riforma per le elezioni di 2014). 

Elezioni comunali 2017, come si vota