Vitalizi, Senato boccia l'urgenza. M5s al Pd: "Vomitevoli"

Bagarre in Aula. La replica dei democratici: "Richiesta bluff. Il Movimento usa metodi da regime"

Le senatrici M5s Paola Taverna e Nunzia Catalfo (ImagoE)

Le senatrici M5s Paola Taverna e Nunzia Catalfo (ImagoE)

Roma, 1 agosto 2017 - Nuovo scontro tra Movimento 5 Stelle e Pd sui vitalizi. A pochi giorni dall'approvazione della proposta di legge Richetti alla Camera, il Senato ha bocciato a maggioranza la richiesta dei grillini di votare la dichiarazione d'urgenza per il ddl. Il provvedimento seguirà, quindi, il normale iter parlamentare in commissione Affari Costituzionali.

Vitalizi, 'pentimento' del Pd? - di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

ZANDA: METODI M5S DA REGIME - Il Movimento 5 Stelle è insorto in Aula con i parlamentari pentastellati che hanno urlato 'buffoni, buffoni', ai banchi del Partito Democratico. Scintilla della protesta sono state in particolare le parole del capogruppo Pd Luigi Zanda che ha definito la richiesta del M5s un "bluff" perché "arriva ad agosto, 24 ore prima della chiusura del Senato per le ferie. Se anche l'Aula dovesse accoglierla, il dibattito in Commissione non potrebbe iniziare prima di settembre". Interrotto più volte dai senatori grillini, Zanda poi accusa: "Veramente non si accorgono che stanno usando dei metodi da regime... non se ne accorgono".

M5S: VOMITEVOLI, INSABBIANO LA LEGGE - "Per la casta non è mai urgente tagliarsi i suoi privilegi - ha commentato a seduta chiusa il senatore M5s Vito Crimi - quando si trattò di approvare la legge Boccadutri sui soldi ai partiti votarono il provvedimento in poche settimane. Vergogna! Con la proposta del Movimento 5 Stelle regolamento alla mano si sarebbero dimezzati i tempi di esame e votazione del testo. Ora i partiti si preparano a mille trucchi per insabbiare la legge". Per Alessandro Di Battista i democratici sono dei "cialtroncelli": "Sapete che argomentazioni hanno tirato fuori  - scrive su Facebook - 'Dobbiamo studiare bene la proposta'... Se non si trattasse dei soldi nostri ci metteremmo a ridere". E sui social arriva anche il j'accuse di Paola Taverna nel post titolato eloquentemente 'Vomito Pd':  "Per fregare gli italiani con le banche quanto ci avete pensato???? Li dovete guardare bene e ricordarli uno per uno".

La sintesi del pensiero pentastellato è sul blog di Beppe Grillo che minaccia di "fare i nomi" di chi ha sabotato il provvedimento. "La legge può essere discussa e approvata subito. Oggi i cittadini sapranno esattamente chi ha votato per tenersi il vitalizio il più a lungo possibile. Il Pd ha già detto che seguirà questa linea perché insieme a FI e Mdp hanno già pronto il trucco per affossare la legge. Vogliono rallentare la discussione che avverrà così solo in autunno e poi approvare modifiche per farla nuovamente tornare alla Camera, quando non ci sarà più il tempo di approvarla".

La replica arriva da Claudio Martini, vicepresidente vicario del gruppo Pd a Palazzo Madama. "Le parole postate sui social dai senatori del M5s sono inqualificabili insulti, indegni di un'Aula parlamentare", tuona Martini che ribadisce: "Chiedere l'urgenza ad agosto sui vitalizi è solo un bluff demagogico, perché l'esame del provvedimento, che ricordo è stato proposto dal Pd, comincerebbe comunque a settembre".