Vaccini, Salvini si riscopre contro. Il ministro Grillo lo gela

Il leghista contro l'obbligo. "Troppi, inutili e dannosi". La rabbia dei medici

Matteo Salvini (LaPresse)

Matteo Salvini (LaPresse)

Roma, 23 giugno 2018 - Sono i vaccini l’ultimo terreno di scontro tra Lega e Cinque Stelle su chi detenga la golden share del governo giallo-verde. Chissà se Salvini l’ha fatto per ribadire l’impegno preso in campagna elettorale o per dettare ancora una volta l’agenda della politica costringendo tutti gli altri a inseguire. Fatto sta che il M5S, così come sul censimento dei rom, ha subito preso le distanze dalle sue parole pronunciate di prima mattina durante un tour elettorale in Toscana: "Dieci vaccini sono inutili e in parecchi casi sono pericolosi, se non dannosi", ha detto il leader della Lega scatenando un fuoco di fila di reazioni sdegnate da quasi tutto il mondo scientifico e la risposta piccata del ministro della Salute Giulia Grillo. "Prenderemo le decisioni opportune in accordo con gli alleati di governo, ma chiaramente si tratta di un tema che deve essere discusso anzitutto dal mio ministero".

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Parole che suonano come ‘decido io sui vaccini, basta con le intromissioni’. Come se non bastasse, Giulia Grillo, sottolineando di non essere affatto una no vax, in una nota molto dura ha sottolineato che "le valutazioni di tipo scientifico non competono alla politica, la scienza la fanno gli scienziati, la politica decide solo se vuole rendere i vaccini obbligatori e in quale misura". Perché il punto non è tanto il superamento del Dl Lorenzin sul quale Lega e M5S sono d’accordo da tempo, tanto da averlo inserito nel contratto di governo, quanto il giudizio tranchant espresso da Salvini sui vaccini almeno in qualche caso considerati dal vicepremier pericolosi e dannosi.

Valutazioni che hanno immediatamente provocato l’ira dell’immunologo Roberto Burioni che risponde a stretto giro: "Quella di Salvini è una bugia pericolosissima, i dieci vaccini obbligatori proteggono lei, i suoi figli e i suoi elettori". Scatenata anche la farmacologa e senatrice a vita Elena Cattaneo che attacca: "Il ministro dell’Interno parla di cose di cui non ha competenza, assumendosi una responsabilità enorme e facendo campagna elettorale sulla salute dei bambini. Abolire l’obbligo è irresponsabile".Il presidente dei pediatri, Roberto Villani, ribadisce che i "vaccini sono indispensabili a salvare la vita dei bambini e a proteggere l’intera comunità", mentre l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin invita Salvini a fare attenzione a "fantomatici esperti che alla prova dei fatti si dimostrano dei ciarlatani".

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Di fronte a questo muro contro muro, che già si stava profilando come una nuova mina capace di mandare in tilt il difficile equilibrio Lega-M5S, Di Maio, messo all’angolo dal protagonismo leghista, così come sulla questione della scorta a Roberto Saviano, ha relegato le parole di Salvini a opinioni personali: "Il contratto parla chiaro – ha detto il leader pentastellato –: vogliamo rivedere il decreto Lorenzin, assicurando comunque una tutela vaccinale ai nostri bambini. Poi ognuno ha la sua idea sui vaccini e la nostra la conoscete". Alla finr Salvini si è reso conto di aver sconfinato in un terreno non suo e ha preferito chiudere la vicenda con una nota in cui riconosce: "È Giulia Grillo che ha la competenza sui vaccini e la ringrazio ma ribadisco che a settembre dovrà essere garantito l’accesso in classe a tutti i bambini". Sarà il parlamento a decidere quali e quante delle dieci vaccinazioni previste dal Dl Lorenzin resteranno obbligatorie.