Tutti a casa, vita pubblica (e privata) a 5 Stelle

"Tutti a casa. Power to the people?" è il documentario della regista danese Birk Pedersen che racconta il backstage del Movimento attraverso le vicende di quattro senatori pentastellati. Domani sarà proiettato a Bologna

Beppe Grillo a un V-Day bolognese

Beppe Grillo a un V-Day bolognese

Roma, 14 maggio 2017 - Interno giorno, una famiglia a tavola. Musica triste in sottofondo: il clima non è dei più allegri. "Si sono resi conto che il Movimento 5 Stelle è il Grande fratello, è uno show? Com’è che si dice, una risata li sepellirà…ecco…un blog li sepellirà…". La moglie del parlamentare Luis Alberto Orellana scuote la testa: il marito è stato appena defenestrato via internet dal M5s per aver dissentito pubblicamente, insieme a tre colleghi, da Beppe Grillo. "Non potete dire che non lo sapevate, era già successo con Adele Gambaro…", incalza la donna, con una punta di sarcasmo. "Il giorno che dici di avere dubbi su Grillo, ti colpisce un fulmine dal cielo", prova a sdrammatizzare Orellana. Ma la faccia della figlia è tutto un programma: brucia la delusione per una punizione che si ritiene ingiusta. Questo ritratto privato del parlamentare, oggi nel gruppo Misto, è uno dei momenti più interessanti di "Tutti a casa – Power To The People?", documentario della regista danese Lise Birk Pedersen, distribuito dalla bolognese 'Wanted', che racconta, attraverso le vicende umane e politiche di quattro senatori di prima nomina, il percorso del Movimento 5 stelle.

PUBBLICO E PRIVATO - La filmaker segue i primi passi nelle stanze del potere di Paola Taverna, Alberto Airola, Mario Michele Giarrusso e, appunto, Orellana. Gli entusiasmi, i desideri, l'esaltazione delle uscite pubbliche, i primi dubbi, le delusioni, le arrabbiature. "Non volevo entrare in politica - dice la Taverna, ripresa in auto -, volevo avere un lavoro da 1.800 euro al mese, andare a prendere mio figlio a scuola, cose così...". La molla dell'antimafia è quella che spinge Giarrusso, mentre Airola, a passeggio per le strade di Torino, spiega i "danni fatti da 30 anni di governo Pd". Visi distesi, parole pacate. Parallelamente, l'esplosione del blog di Grillo (i cui sondaggi via web sono efficacemente resi da mosaici di voci e colori), la cavalcata nelle piazze che porterà il partito a sbarcare in Parlamento con il 25%. E i primi problemi, con gli incontri in streaming con Bersani e poi Renzi, il dubbio su come incidere davvero sulle vite della gente. Da lì alle prime espulsioni, il passo è breve. Le facce e le parole dei parlamentari, riprese dalla regista, cambiano. 

DUBBI E TENSIONI - A segnare il termometro della tensione, la ripresa del ‘processino’ con cui viene espulsa la prima parlamentare, Adele Gambaro. "Non sputa’ nel piatto ‘ndo magni – attacca in romanesco la sanguigna Taverna -. State qua dentro per grazia ricevuta e buon merito di Grillo, chi non si sente nel Movimento è padrone di fare politica dove ca.... gli pare". E poi l'imbarazzo di Airola, che prima si astiene sulla richiesta di cacciata della Gambaro, poi però, costretto a scegliere tra un Sì o un No nel sondaggio online, sceglie per mandare via la collega. La telecamera indugia, ma la faccia del parlamentare torinese sembra piuttosto tormentata. "Grillo è il nostro fondatore e garante, ma non è giusto che esista un partito personale in Italia. Tutti i partiti personali sono sbagliati", insiste Orellana durante un summit con alcuni colleghi. La risposta è la lunga passeggiata solitaria del parlamentare, in una Roma notturna, che dà la misura dell'isolamento di chi viene escluso dal Movimento. Il ‘Tutti a casa’ del titolo, dunque, finisce per comprendere non solo la vecchia politica ma chiunque dissenta con il capo. Il valore del documentario sta più in questi piccoli quadretti personali dei cittadini pentastellati più che nell'analisi del fenomeno Beppe Grillo. La regista Pedersen, che pure ha avuto accesso a diverse riunioni del Movimento a porte chiuse, sacrifica l’approfondimento sull’altare dell’obiettività: il suo occhio si muove (troppo) in superficie. Restano i volti e gli sguardi di chi ci credeva allora (e ora è deluso) e di chi ancora è convinto del cambiamento a 5 Stelle.

DOVE VEDERLO - Presentato solo in alcuni festival, il film arriva per la prima volta a Bologna grazie a Kinodromo, che lo proietterà domani, lunedì 15 maggio alle 21.15 al Cinema Europa (via Pietralata 55). Prima, alle 19.45 negli spazi del Loft Kinodromo (Via San Rocco 16), sarà possibile incontrare via Skype la regista, alla presenza di Cristina Rajola, produttrice esecutiva.