Giovedì 18 Aprile 2024

Mattarella alle Camere: "Europa incerta e ripiegata, serve coraggio"

Le celebrazioni per i 60 anni dai Trattati di Roma. C'è Bossi, ma la Lega diserta

Il presidente della Repubblica a Montecitorio per i 60 anni dei Trattati di Roma (Ansa)

Il presidente della Repubblica a Montecitorio per i 60 anni dei Trattati di Roma (Ansa)

Roma, 22 marzo 2017 - "Costruire il futuro richiede all'Italia e all'Europa una straordinaria unità d'intenti e una solida fiducia nei valori fondanti del processo di integrazione. Non impossibili ritorni a un passato che non c'è più, non muri che scarichino i problemi sugli altri senza risolverli, bensì solidarietà fra Paesi, fra generazioni, fra cittadini che condividono una stessa civiltà". Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronunciate in Aula a Montecitorio alla seduta congiunta delle Camere in occasione delle celebrazioni per il 60/o anniversario dei Trattati di Roma

"Oggi l'Europa appare quasi ripiegata su se stessa. Spesso consapevole, nei suoi vertici, dei passi da compiere, eppure incerta nell'intraprendere la rotta. Come ieri, c'è bisogno di visioni lungimiranti, con la capacità di sperimentare percorsi ulteriori e coraggiosi", ha aggiunto Mattarella. E ancora: "L'euro, grazie alla politica della Bce, ha provocato il forte abbassamento dei costi del credito, tutelando i risparmi delle imprese e delle famiglie" e la moneta unica è tra i "traguardi di cui gli stessi Padri fondatori sarebbero giustamente fieri". 

"Capovolgendo l'espressione attribuita a Massimo d'Azeglio verrebbe da dire: "Fatti gli europei è ora necessario fare l'Europa". Sono le persone, infatti, particolarmente i giovani, che già vivono l'Europa, ad essere la garanzia della irreversibilità della sua integrazione. Verso di essi vanno diretti l'attenzione e l'impegno dell'Unione".

"Quando l'Italia, di nuovo libera e democratica, muoveva i suoi primi passi, De Gasperi ebbe a dire: 'Per resistere è necessario ricorrere alle energie ricostruttive e unitarie di tutta l'Europa. Contro la marcia delle forze istintive e irrazionali non c'è che l'appello alla nostra civiltà comune: alla solidarietà della ragione e del sentimento della libertà e della giustizia'. Facciamo più che mai nostre queste parole", ha conitnuato Mattarella a conclusione del suo intervento, durato circa 20 minuti, e seguito da una lunga standing ovation di deputati e senatori. Il capo dello Stato è stato anche interrotto sei volte dagli applausi. 

Anche Umberto Bossi ha partecipato alla cerimonia a Montecitorio. Il senatur è entrato nell'Emiciclo mentre parlava la presidente della Camera Laura Boldrini e si è accomodato al posto che gli è stato lasciato libero da Gianfranco Chiarelli (Cor): quello a cui Bossi normalmente si siede era infatti occupato. I suoi colleghi di partito hanno invece preferito disertare l'Aula e di manifestare in piazza. Circa 30 gli esponenti del Movimento Cinque Stelle presenti. I cinque stelle hanno partecipato alla standing ovation per il presidente della Repubblica. Il capogruppo alla Camera Vincenzo Caso però non si è alzato né ha applaudito.